Riforma Eurozona, stretta finale di Francia e Germania per ripartire

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I ministri delle Finanze dei due Paesi promettono d’includere anche Italia e Spagna. Intanto per Padoan devono essere rafforzate le componenti strutturali, serve continuità

È l’ora di ripartire e avanzare per ottenere più integrazione nell’Eurozona: questo il piano che Francia e Germania, in stretto coordinamento con Italia e Spagna, intendono proporre in tempi rapidi ai partner della moneta unica. «Bisogna agire adesso», ha coomentato il ministro francese delle Finanze, Bruno Le Maire, in conferenza stampa a Parigi con l’omologo tedesco Peter Altmaier, evocando la volontà di chiudere il discorso tra marzo e giugno. Il ministro di Emmanuel Macron, ieri impegnato nel vertice bilaterale con la premier britannica Theresa May, scongiura ulteriori rinvii o tentennamenti. «Ora è arrivato il tempo di spingersi lontano, dobbiamo farlo rapidamente» ha aggiunto, escludendo ogni forma di direttorio Parigi-Berlino.

«Siamo la coppia franco-tedesca, ma tutto resta aperto ai nostri partner, in particolare Italia e Spagna, che incontreremo a margine dell’Eurogruppo» della settimana prossima. Tre le «priorità immediate» condivise con l’omologo di Berlino: unione bancaria, unione del mercato dei capitali, convergenza fiscale. «Il nostro obiettivo è giungere ad una posizione comune definitiva tra marzo e giugno prossimi», ha puntualizzato Le Maire, secondo cui gli “ostacoli tecnici” ancora esistenti tra Parigi e Berlino su alcuni dossier «specifici non devono bloccare la volontà politica. Riteniamo di poterli superare».

C’è urgenza di «costruire una potenza europea» in grado di competere con grandi attori internazionali come Cina e Usa, a cominciare dalla tassazione dei giganti di internet come Google o la questione dei Bitcoin, è il ragionamento del francese. «I giovani confidano in noi» per una maggiore integrazione, gli ha fatto eco Altmaier, puntualizzando che oggi più che mai c’è bisogno di una zona euro «più stabile e forte, in grado di farci sormontare le sfide internazionali». Poi il ministro tedesco si è detto «impressionato dalle notizie sui conti pubblici che si sviluppano molto positivamente in Francia», in riferimento alla prospettiva di rientro di Parigi sotto soglia del 3%.

Macron e Merkel presenteranno una primo documento comune per la riforma dell’Eurozona – a cominciare dall’unione bancaria  sul tavolo del vertice Ue di marzo, con l’auspicio di chiudere tutto entro giugno. A margine del prossimo Eurogruppo, è intanto previsto un pranzo tra i ministri di Parigi, Berlino, Roma e Madrid (in presenza del commissario francese Moscovici) per un primo coordinamento tra “big”. «Il motore franco-tedesco è essenziale ma non sufficiente: si deve lavorare in modo molto stretto anche con Italia e Spagna prima di progredire ovviamente insieme agli altri». Venerdì 26 Le Maire prevede inoltre di recarsi a Roma per il summit annuale Confindustria-Medef.

Anche per il ministro dell’Economia italiano Pier Carlo Padoan «la ripresa è “in corso” e “vanno rafforzate” le sue “componenti strutturali” attivate nella legislatura». E continua «se il percorso di rafforzamento del Paese nella direzione degli investimenti e della stabilizzazione venisse frenato, il rischio sarebbe non di fermarsi ma di tornare indietro». Per il ministro Padoan, all’inaugurazione dell’anno accademico all’Università Sapienza, c’è da dirsi «ottimista, purché nel tempo si faccia uno sforzo di attuazione e implementazione in continuità con la strategia adottata negli ultimi quattro anni».

Dopo anni di profonda recessione, squilibri, fragilità diffuse l’attività economica in Italia si sta consolidando sulla scia di una ripresa globale. «Molto è stato fatto ma siamo ancora lontani da risultati accettabili». Per Paodan, in Europa «per rafforzare la componente strutturale della ripresa e consolidare la solidità e la resilienza dell’Unione monetaria europea sono necessarie ambiziose misure di riforma della governance e degli strumenti di politica economica» che devono «sostenere la crescita, l’occupazione e l’inclusione sociale».

 

Fiasha Van Dijk

Foto © Bloomberg, Arabnews

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Fiasha Van Dijk
Fondamentalmente apolide, proveniente solo "per caso" dai Paesi Bassi, figlia di immigrati di due continenti diversi da quello in cui vivo, spero di portare i resoconti dei pregi delle politiche dell'integrazione, della salute e della medicina dal resto d'Europa...

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