Georgia: terra di cultura e poesia, ma anche luogo di nascita del vino

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Un Paese ricco di storia ma ancora poco visitato, che ora vuole imporsi all’attenzione come meta turistica privilegiata. Presentato il nuovo volo diretto Roma-Kutaisi

A volte il destino dei popoli è segnato dalla loro collocazione geografica. Si pensi alla Georgia, cerniera fra due mondi, perennemente in bilico fra Oriente e Occidente. Da questo derivano le sue fortune, ma anche le sue vicende travagliate. Estinte le tempeste della storia, dalle invasioni mongole al regime sovietico, questo Paese cerca una propria collocazione nel mondo contemporaneo, una meritata visibilità come destinazione turistica.

Il Caucaso è un luogo consacrato dal mito, qui era l’antica Colchide, dove gli Argonauti si misero alla ricerca del vello d’oro, terra dalla natura magnifica e selvaggia cantata da tanti scrittori, uno su tutti il russo Lermontov. Nell’Ottocento percorso dalle febbri del romanticismo anche gli autori georgiani, come Aleksandr Kazbegi, guardarono alle sue impervie montagne quale fonte di ispirazione per i loro libri.

Poco sappiamo di questo popolo dalla lingua misteriosa, eppure capace di dar vita a un corpus letterario di grande valore. Fondante di un’intera cultura è il poema L’uomo dalla pelle di leopardo di Shota Rustaveli, cortigiano del XII secolo. I suoi versi costituiscono un pilastro dell’identità nazionale.

L’orgoglio georgiano vanta poi le origini della cultura vinicola, un tratto che stabilisce un legame forte con il nostro Paese. La sua gente spicca per la particolare fierezza caratteriale, per i valori sacri dell’ospitalità e dell’amicizia. Non a caso siamo in una delle nazioni considerate più sicure per il viaggiatore, in un’epoca minacciata dal terrorismo internazionale.

L’aumento dei collegamenti fra l’Italia e la Georgia offre l’occasione per visitare questo Paese ancora sconosciuto ai più. La nuova tratta Roma-Kutaisi operata da Wizz Air è stata presentata nella Capitale, alla presenza dell’Ambasciatore Kharlo Sikharulidze e del Direttore dell’Ente del Turismo George Chogovadze.

Una strategia di ampliamento che sta già dando i suoi frutti, visto che nel 2017 il numero dei visitatori è aumentato del 19% rispetto all’anno precedente e che, per quanto riguarda i flussi dall’Italia, si riscontra quasi un raddoppio delle presenze dal 2012 ad oggi.

Seconda città del Paese dopo la Capitale Tblisi, Kutaisi vanta accattivanti ricchezze artistiche. In primo luogo la cattedrale Bagrati, costruita nel 1003 e patrimonio Unesco dal 1994. Il coloratissimo mercato è uno dei più forniti e frequentati dell’intera Georgia.

Nella città vecchia di Tblisi, orlata di edifici lignei dalle balconate simili a merletti, ricca di chiese ortodosse, sinagoghe e moschee, etnie diverse convivono pacificamente, una cosa di cui i georgiani vanno particolarmente fieri. Le facciate variopinte delle abitazioni compongono un mosaico affascinante. Le montagne la circondano da tre lati, quasi fosse un anfiteatro naturale. Mercatini delle pulci nei quali trovare gli oggetti più disparati caratterizzano il tessuto urbano, fungendo da punti di aggregazione e luoghi dove respirare l’aria del tempo trascorso.

Grandi sorprese attendono il turista che si spinga lontano dai principali centri urbani, perchè il territorio georgiano è estremamente vario, e spazia dalle montagne al mare.

Accessibile solo da maggio a ottobre, la remota regione del Tusheti costituisce un’attrattiva dal fascino unico. Torri difensive punteggiano il paesaggio, costellato da sparuti villaggi, come testimoni di epoche estinte. La religione animista, ancora diffusa e presente nei caratteristici santuari in pietra, consegna il viaggiatore a un mondo altro, che parla di sacrifici e antiche proibizioni, di arcane ritualità.

Caratterizzate da una propria lingua esclusivamente orale e da tradizioni autoctone le genti di Svaneti, regione sperduta fra i monti del Caucaso inserita nel patrimonio Unesco, offrono un interesse antropologico enorme. Uomini e donne abituati a lavorare duramente in un terrorio incontaminato ma arduo, specialmente durante il periodo invernale. Piccole chiese conservano tracce pittoriche millenarie. Villaggi turriti segnano i ritmi di una vita antica, lontana dalle frenesie del nostro tempo. Stazioni sciistiche stanno sorgendo, e anche l’interesse dei turisti verso questo luogo è in crescita. L’obiettivo è quello di riuscire a conservare le peculiarità di una cultura unica, inevitabilmente minacciata dal progresso.

Riccardo Cenci

Immagini:

Vista dall’alto di Kutaisi – fb.com/achiapachi | Photography | © 2016 Achi Gegenava, All Rights reserved

Torri a Svaneti – Wikicommons Dito 1993

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Riccardo Cenci
Riccardo Cenci. Laureato in Lingue e letterature straniere moderne ed in Lettere presso l’Università La Sapienza. Giornalista pubblicista, ha iniziato come critico nel campo della musica classica, per estendere in seguito la propria attività all’intero ambito culturale. Ha collaborato con numerosi quotidiani, periodici, radio e siti web. All’intensa attività giornalistica ha affiancato quella di docente e di scrittore. Ha pubblicato vari libri (raccolte di racconti e romanzi). Attualmente lavora come Dirigente presso l’Enpam.

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