Tutto sul comparto vitivinicolo italiano di qualità

0
505

È uscita la nuova guida Berebene 2019 del Gambero Rosso con 895 etichette premiate per il migliore rapporto qualità/prezzo. Un prezioso supporto per produttori e wine lovers

Le guide “Vini d’Italia” e “Berebene”, che recensisce le migliori etichette italiane al di sotto dei 13 euro, riconfermano il ruolo “educativo” del Gambero Rosso e di accompagnamento nella crescita delle aziende vitivinicole italiane attraverso eventi nazionali e internazionali.

«Gambero Rosso conferma nuovamente e con forza il suo supporto al comparto vitivinicolo italiano» dichiara il presidente Paolo Cuccia – «Berebene è una guida completa in cui sono presenti tutte le tipologie delle produzioni vinicole, simbolo delle eccellenze e dell’autenticità della nostra penisola con la caratteristica, tutta italiana, di offrire vini di altissima qualità a prezzi competitivi; di ciò potranno giovare sia i consumatori appassionati che il mondo della distribuzione e della ristorazione».

La guida è un supporto prezioso per i produttori, per i wine lovers e per quanti si accostano al mondo del vino. Non una guida minore, ma un’integrazione dei “Vini d’Italia” che ha fatto la storia dell’enologia italiana in questi 30 anni, a cavallo fra il XX e il XXI secolo. Sono 895 i vini che si sono aggiudicati il premio rapporto qualità/prezzo, in aumento rispetto all’edizione precedente che vantava 773 etichette.

Protagonisti quei vini che vengono acquistati in enoteche o supermercati per aiutare i fruitori a scoprire le denominazioni meno conosciute (ma sempre di qualità). Una novità nella guida di quest’anno: alla fine di ogni regione si può trovare insieme alle enoteche classiche anche wine bar, luoghi dove accompagnare grandi bottiglie a varie offerte gastronomiche.

I premi nazionali miglior rapporto qualità/prezzo vanno quest’anno per i bianchi al “Lugana Tre Campane ’16” di Marangona, al “Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. La Staffa ’17” dell’azienda La Staffa e al “Sicilia Bianco Adènzia ’17 di Baglio del Cristo” di Campobello. Per i rossi al “Trentino Marzemino Castel Frimian’16” di Mezzacorona, al “Morellino di Scansano Vignabenefizio ’17” dei Vignaioli del Morellino di Scansano e al “Primitivo di Manduria Lirica ’16” dei Produttori di Manduria. Senza escludere il ricco patrimonio dei vini rosati; quindi un plauso va al “Valtènesi Riviera del Garda Cl. Chiaretto Rosagreen ’17” di Pasini San Giovanni, al “Cerasuolo d’Abruzzo Baldovino ’17” de I Fauri e al “Cirò Rosato ’17” dell’azienda Malena.

Non sono mancati riconoscimenti a livello regionale che costituiscono la miniera del vino italiano. Il 2017 è stato un anno eccezionale per il vino italiano, che ha aumentato le esportazioni del 7% raggiungendo i 6 miliardi di euro, record storico assoluto. Per il 2018 l’Italia del vino si conferma il primo posto nel mondo con una produzione stimata di 49 milioni di ettolitri, con un incremento del 15% rispetto ai 42,5 milioni dello scorso anno.

 

Enzo Di Giacomo

Foto © Enzo Di Giacomo

Articolo precedenteFermare i negoziati per la Brexit, la Corte Ue dice no a Shindler
Articolo successivoZachar Prilepin: la letteratura come cifra per comprendere la Russia
Enzo Di Giacomo
Svolge attività giornalistica da molti anni. Ha lavorato presso Ufficio Stampa Alitalia e si è occupato anche di turismo. Collabora a diverse testate italiane di settore. E’ iscritto al GIST (Gruppo Italiano Stampa Turistica) ed è specializzato in turismo, enogastronomia, cultura, trasporto aereo. E’ stato Consigliere dell’Ordine Giornalisti Lazio e Consigliere Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Revisore dei Conti Ordine Giornalisti Lazio, Consiglio Disciplina Ordine Giornalisti Lazio

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui