Atene ripiomba nel caos. Sindacati della scuola in agitazione

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L’assedio dei manifestanti in Piazza Syntagma fa evacuare gli storici euzoni. Fiducia per un voto per il governo Tzipras, ora si tenta di arrivare alla scadenza naturale di ottobre

A distanza di qualche anno dall’arrivo della Troika la Grecia non naviga in buone acque. Dopo aver formato il governo con la destra dei “Greci indipendenti” di Panos Kammenos, il premier greco Alexis Tzipras sembrava avesse davanti a sé la strada spianata. Ma in questi anni la crisi ha eroso le fondamenta e la popolazione è di nuovo allo stremo. Infatti quando la settimana scorsa il partner di destra ha tolto l’appoggio, e il suo succitato leader si è dimesso da ministro della Difesa, Atene è ripiombata nel caos. Sono iniziati nuovamente scioperi e manifestazioni, a cui sono seguite le occupazioni delle università e gli assediamenti alla banca nazionale. Ma il fatto più impressionante è stata la presa di potere dello spazio immediatamente antistante al Parlamento. Piazza Syntagma è stata assediata per quasi tutto il giorno dai manifestanti con la polizia e l’esercito in assetto antisommossa. Anche gli euzoni, che sono solitamente di guardia, sono stati scortati dai militari e messi al sicuro.

Una manifestazione di protesta da parte del sindacato dei docenti contro il disegno di legge presentato dal ministero dell’Educazione è avvenuta quest’oggi nella capitale greca. Mentre i manifestanti chiedevano il ritiro del progetto di legge insieme ad assunzioni dei precari, parallelamente, il sindacato dei funzionari statali Adedy, la Federazione degli insegnanti greci (Doe) e la Federazione greca degli insegnanti delle scuole statali dell’istruzione secondaria (Olme) organizzavano una manifestazione al parlamento greco mentre Adedy e Doe hanno indetto uno sciopero di 24 ore. Durante la recente visita della cancelliera tedesca Angela Merkel ad Atene ci sono stati degli scontri tra manifestanti e polizia. In particolare l’11 gennaio sono scesi in piazza circa duemila docenti per protestare contro le modifiche alla procedura di assunzioni nella Pubblica Amministrazione. La polizia greca ha sparato gas lacrimogeni per disperdere centinaia di manifestanti fuori dal Parlamento dal momento che un gruppo stava cercando di raggiungere l’ufficio del primo ministro.

Nonostante tutto proprio oggi il premier greco Alexis Tsipras ha ottenuto la fiducia del Parlamento riunito, nonostante le manifestazioni. Il governo uscente – senza il partner di minoranza, sempre contrario all’accordo raggiunto con la Macedonia sull’annoso problema del nome della repubblica ex jugoslava – ha ottenuto la fiducia per un soffio, ricevendo 151 voti su 300 deputati, che sulla carta gli permetterà di tenere in piedi il suo governo fino alla scadenza naturale di ottobre. La crisi era scoppiata la settimana scorsa, quando Kammenos e i suoi nazionalisti avevano rotto con il partito di sinistra del premier, Syriza, per “differenze inconciliabili” sul dossier Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia (Fyrom, Former Yugoslav Republic of Macedonia). Lo scorso giugno Tsipras e il collega macedone Zoran Zaev hanno firmato un accordo per mettere fine alla disputa tra i due Paesi e la Macedonia ha approvato la riforma costituzionale per cambiare il proprio nome in “Repubblica della Macedonia del Nord”.

 

Antonio Vanzillotta

Foto e video © Antonio Vanzillotta

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Antonio Vanzillotta
Giornalista pubblicista, laureato in lettere indirizzo cinema e teatro, appassionato di tematiche socio-politiche ha iniziato all’agenzia stampa Adn-kronos di Milano. Dopo una breve collaborazione con la facoltà di scienze politiche, si è trasferito in Liguria per continuare la sua attività giornalistica presso testate cartacee e on-line. Attualmente nel capoluogo lombardo si occupa di viaggi e terzo settore con il prezioso ausilio della sua macchina fotografica.

1 commento

  1. Ottimo articolo che da conto della situazione in Grecia. Argomento poco affrontato dalla stampa nazionale e quel poco non delinea la situazione nei termini riportati dal presente articolo.

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