Il premier etiope Abiy Ahmed Ali ha vinto il Nobel per la Pace 2019

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Premiato per i suoi sforzi nel perseguire la pace e la cooperazione internazionale, in particolare per la sua dedizione nel porre fine al conflitto armato con il suo vicino storico l’Eritrea

Il Nobel 2019

Il Premio Nobel per la Pace 2019 ha il volto del primo ministro etiope Abiy Ahmed, colui che ha realizzato uno storico accordo di pace con il vicino stato dell’Eritrea, dopo quasi Vent’anni di conflitti a bassa intensità sul confine. Il comitato per il Nobel Norvegese, nelle motivazioni sottolinea come «il premio Nobel 2019 per la Pace vuole anche riconoscere tutti gli altri attori che stanno lavorando per la pace e la riconciliazione in Etiopia e nelle regioni dell’Est e del nord Est dell’Africa». Il processo di pace tra le due nazioni è stato possibile grazie alla stretta collaborazione tra il presidente dell’Eritrea Isaias Afwerki e il premier etiope, che ha permesso di fissare (accettando il verdetto dell’arbitrato internazionale del 2002) un accordo di pace che ha posto fine al lungo stallo di “no pace no guerra”(No peace -No war) tra Etiopia ed Eritrea. Inoltre come primo ministro Abiy Ahmed, ha avviato importanti riforme per dare una vita migliore ai cittadini promuovendo riconciliazione, solidarietà e giustizia sociale.

La Questione Eritrea

Abiy Ahmed Ali brinda con il presidente dell’Eritrea Isaias Afwerki alla riapertura dell’ambasciata eritrea a Addis Abeba, Etiopia, 16 luglio 2018
(EPA/STRINGER/Ansa)

Gli attriti tra Etiopia ed Eritrea, hanno una radice lontana nel tempo. Infatti, tutto ha inizio a partire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, dove l’Eritrea venne incorporata a seguito dei Trattati di Parigi del 1947, dentro una federazione all’interno dello Stato etiope mantenendo tuttavia la propria autonomia. La soppressione di quest’ultima e l’annessione effettuata dall’Etiopia nel 1962 portarono a 30 anni di guerra d’indipendenza, raggiunta nel 1991 a determinare la nascita dello Stato eritreo. Tuttavia, il conflitto combattuto tra il 1998 e il 2000 per il territorio conteso di Badme mai formalmente concluso, aveva aggravato le relazioni tra i due Stati mantenendoli in una situazione di forte tensione. Per questi motivi, la pace tra Etiopia ed Eritrea sarà ricordata come uno degli eventi più importanti del 2018 della regione del Corno d’Africa, una delle regioni più importanti di tutto il continente. L’abbraccio con il presidente eritreo Isaias Afewerki e le visite reciproche nelle due capitali, più la ripresa dei rapporti diplomatici e dei voli aerei fra Addis Abeba e l‘Asmara hanno sollevato in tutto il mondo grande entusiasmo, anche se il processo è ancora in corso di svolgimento è stato senza dubbio un momento importante nelle complicate relazioni tra i due Paesi.

Chi è il primo ministro dell’Etiopia?

Abiy Ahmed Ali ad Addis Abeba il 28 gennaio 2019
(Britta Pedersen/picture-alliance/dpa/AP Images)

Abiy Ahmed Ali a 42 anni è diventato il primo ministro dell’Etiopia il 2 aprile del 2018. Egli è parte della più giovane generazione di politici etiopi appartenente al gruppo etnico degli oromo, maggioritario in Etiopia ma marginalizzato da molti anni. In passato aveva servito il Paese come ministro della Scienza e della Tecnologia e capo della cyber-security del Paese. Fin dai primi mesi del suo governo, è stato all’insegna del rinnovamento, al di là dello storico dell’accordo di pace con l’Eritrea del 16 Settembre 2018, nei suoi primi mesi ha intrapreso riforme mai eseguite fino ad allora tra le quali: l’amnistia dei prigionieri politici, la legalizzazione dei partiti d’opposizione (considerati fino ad allora fuori legge) l’interruzione della censura e l’avvio di un processo di riconciliazione nazionale (punto fondamentale in un Paese attraversato da forti risentimenti tra gruppi etnici). Sul fronte della trasparenza ha licenziato i leader militari e politici sospettati di corruzione e migliorato l’influenza delle donne nella vita socio/politica. Inoltre ha promesso di rafforzare la tenuta democratica del Paese organizzando libere e oneste elezioni.

Al livello della politica estera, Ahmed Ali ha condotto un’opera di mediazione nel conflitto si protrae tra Kenya e Somalia per una disputa marittima e contribuito al miglioramento delle relazioni diplomatiche tra Eritrea e Djibouti. In Sudan, il regime militare e l’opposizione sono ritornati a un tavolo di negoziazione e Abiy Ahmed ha avuto un ruolo chiave nelle trattative. Nonostante i successi portati avanti finora, le sfide all’orizzonte sono numerose ma la comunità internazionale confida nelle capacità del nuovo primo ministro etiope di rafforzare la figura del Paese e proiettarlo verso un futuro prospero per i suoi cittadini.

Reazioni in Italia

Abiy Ahmed Ali con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, Roma, 21 gennaio 2019
(Fabio Cimaglia / LaPresse)

Circa un anno fa, il premier italiano Giuseppe Conte si recò in Etiopia per incontrare Abiy Ahmed Ali. Conte fu il primo leader europeo ad arrivare ad Addis Abeba dopo la storica riconciliazione, tre mesi prima, con l’Eritrea. Il gesto fu di alto valore simbolico, nei rapporti tra l’Italia e l’Etiopia. Inoltre anche su Twitter il ministro per gli Affari europei Enzo Amendola festeggia la vittoria come «un giusto riconoscimento a un giovane e coraggioso simbolo dell’Africa».

 

James Sekitoleko

Foto © Il Post & Il Messaggero

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James Sekitoleko
Cittadino italo-ugandese nato a Roma, Da sempre interessato ai temi della politica, dell’ambiente e soprattutto dell’innovazione digitale che sta cambiando profondamente i modi di vivere nella nostra società. Osservatore attento di Europa ed Unione europea. Persona curiosa a 360 gradi, coinvolto in varie realtà associative.

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