La Grecia alla presidenza del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa

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Fra gli obiettivi sottoporre al controllo della Corte europea dei diritti dell’uomo gli atti dell’Ue, così come ora già avviene per ogni Stato membro

Il 15 maggio la Grecia, membro del Consiglio d’Europa dall’agosto 1949, ha assunto per i prossimi sei mesi, la presidenza del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa. Nelle circostanze di emergenza causate dalla pandemia di Covid-19, il tema centrale della presidenza greca è: “La protezione della vita umana e della salute pubblica in una situazione di pandemia – Gestione efficace di una crisi sanitaria nel pieno rispetto dei diritti umani e dei principi della democrazia e dello stato di diritto“. La presidenza sarà una E-Presidenza. La maggior parte degli eventi si svolgeranno in videoconferenza e saranno trasmessi in diretta attraverso i social network collegati alla piattaforma della Presidenza digitale. Le priorità saranno: a)determinare l’impatto della pandemia sulle nostre società, sulle democrazie e sull’economia in generale, b)identificare le lezioni apprese dalla pandemia di Covid-19, nonché le buone pratiche nella gestione della crisi, nella prospettiva del “giorno dopo”, con particolare attenzione ai temi della Carta sociale europea, c)analizzare le condizioni in cui le misure preventive di emergenza, adottate fin dall’inizio in vista della protezione della vita umana e della salute pubblica, sono conformi alle disposizioni della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

Il semestre di presidenza greca coincide con il “70° anniversario della Convenzione europea dei diritti dell’uomo”, firmata il 4 novembre 1950 a Roma. Un’opportunità per fare il punto sull’attuazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo fino ad oggi, verificare se ha soddisfatto le aspettative dei cittadini europei e discutere sulle prospettive della sua applicazione. La presidenza greca sostiene l’adesione dell’Unione europea alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, per una maggiore coerenza nella protezione dei diritti umani in Europa, perche tale adesione consentirebbe ai singoli e alle aziende di sottoporre al controllo della Corte europea dei diritti dell’uomo, gli atti delle stesse istituzioni dell’Unione europea, così come ora già avviene per gli atti di ogni Stato membro. Nel programma della nuova presidenza vi è anche l’affermazione  del ruolo decisivo del sistema della Convenzione europea dei diritti dell’uomo: “Indipendenza della giustizia e dello Stato di diritto”. Nel nuovo contesto di attività umane, sociali e governative che tutti noi oggi affrontiamo, sorgono nuove questioni che dimostrano come questa crisi senza precedenti non riguardi solo la nostra vita e la salute, ma anche la qualità della nostra democrazia e lo stato di diritto. Altro tema fondamentale della presidenza greca: “Investire nel futuro – i diritti dei giovani”. Tutti noi, cittadini, società democratiche e Stati membri, siamo inviatati à concentrarci sulle nuove generazioni che rappresentano il futuro, in linea con l’adozione della “Nuova strategia del Consiglio d’Europa per il settore giovanile fino al 2030“. Strategia che dovrebbe costituire la base e fornire il necessario impulso politico per l’attuazione del programma “Gioventù per la democrazia”.

Le tematiche prioritarie relative alla gioventù riguardano: a)l’educazione e la cultura democratica nell’era digitale, ovvero la promozione e la diffusione nelle nuove generazioni della conoscenza delle istituzioni democratiche e dei valori europei ai fini di una loro consapevole integrazione nel processo democratico, vegliando ai pericoli della disinformazione e della diffusione di notizie false, che spesso appaiono sui social network; b)la protezione dei minori in quanto persone vulnerabili (bambini a rischio di povertà, vittime di violenza, tratta di esseri umani, lavoro forzato, minori migranti non accompagnati). La Grecia è particolarmente sensibile alla questione poichè, con i flussi migratori, un gran numero di minori migranti non accompagnati arrivano sul suo territorio. Nella lotta contro Covid-19, l’apprendimento a distanza si è ampiamente diffuso fra gli studenti. Ma come garantire il diritto all’istruzione di quei bambini che non hanno i mezzi per accedere alla tecnologia digitale? In questo contesto, è importante evidenziare le questioni relative ai bambini e ai loro diritti fondamentali dal punto di vista del Consiglio d’Europa; c)preservare il diritto delle nuove generazioni di godere di un patrimonio culturale protetto dall’impatto del cambiamento climatico. La Presidenza greca attribuisce particolare importanza allo studio della storia come parte integrante dell’educazione e il patrimonio culturale è per ogni persona un fattore determinante per la propria identità. Ogni Stato e ogni società devono investire in uno sforzo concertato, determinato e tempestivo per garantire il diritto di ogni generazione di godere ed essere orgogliosa del proprio patrimonio culturale. Il ministero della Cultura greco a questo scopo ha programmato di organizzare, insieme ai Paesi europei con esperienze simili, una mostra digitale sui danni ai monumenti del patrimonio culturale causati dai cambiamenti climatici; d)Carta sociale europea – Diritti sociali nel quadro del Consiglio d’Europa – Impatto della crisi pandemica sul diritto dei gruppi sociali vulnerabili ad accedere all’assistenza sanitaria come bene pubblico. La presidenza greca intende ribadire l’impegno che gli Stati, le società e anche i cittadini devono dimostrare verso la tutela dei diritti sociali. Di fronte a tutte le forme di discriminazione, razzismo, intolleranza, antisemitismo e discorsi di odio, l’azione deve essere collettiva e organizzata. I Rom, le persone con disabilità, i disoccupati, comprese le madri disoccupate, le famiglie monoparentali, gli abitanti delle regioni montane o insulari, sono solo alcuni dei gruppi di popolazione ai quali ogni società organizzata deve garantire parità di accesso ai beni sociali e pubblici, come l’alloggio, l’occupazione, un reddito soddisfacente, l’istruzione, la sicurezza sociale e l’assistenza medica. L’importanza cruciale di tutti questi beni è evidente nelle attuali circostanze della crisi sanitaria. Le condizioni di contenimento della pandemia di Covid-19, avendo evidenziato la questione della violenza domestica e contro le donne, richiedono un’ulteriore impegno all’interno del quadro giuridico della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica.

 

Rossella Vezzosi

Foto © Consiglio d’Europa

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