Con la fine del lockdown sono cominciate le operazioni di apertura delle frontiere nell’Unione europea
È tempo di riaperture, di ripartenze, di fiducia. Dopo la fine del lockdown dovuto al coronavirus (uno spartiacque per tutte le attività sociali, economiche, culturali), sono cominciate le operazioni di apertura delle frontiere per consentire una circolazione responsabile delle persone.
«L’eliminazione delle restrizioni alle frontiere nell’Unione europea deve essere effettuata in modo coordinato, sulla base di criteri comuni e trasparenti. Ho inviato, insieme a Giuseppe Conte, una lettera alla Commissione Ue in modo che la transizione alla “Nuova Normalità” in Europa sia sicura» ha scritto in un tweet, il premier spagnolo Pedro Sanchez.
El levantamiento de las restricciones en las fronteras en la UE debe hacerse de forma coordinada, en base a criterios comunes y transparentes. He enviado, junto a @GiuseppeConteIT, una carta a la @EU_Commission para que la transición a la Nueva Normalidad en Europa sea segura.
— Pedro Sánchez (@sanchezcastejon) June 5, 2020
Le frontiere della Francia dovrebbero aprirsi ai visitatori europei e britannici (area Schengen e Regno Unito) a partire dal 15 giugno. Tale data rimane fissata in attesa di una conferma ufficiale. Nel caso in cui un Paese imponga la quarantena ai viaggiatori o tenga chiuse le frontiere, la Francia si riserva il diritto di applicare misure reciproche.
«Aspettiamo con impazienza la data del 15 giugno e la conferma della riapertura delle frontiere all’interno dell’Ue» – ha sottolineato la direttrice generale di Atout France, Caroline Leboucher riferendosi in particolare all’Italia – «I professionisti del turismo francese hanno lavorato a dei protocolli sanitari in collaborazione con il governo francese per garantire la sicurezza dei dipendenti e dei visitatori. Spiagge, campagna e montagne adatte per passeggiate o attività sportive all’aperto, parchi per il tempo libero, siti culturali e monumentali, ristoranti e alloggi turistici attendono i turisti italiani».
Per l’apertura delle frontiere verso Paesi esterni all’Unione europea, le decisioni saranno prese successivamente attraverso la consultazione tra gli Stati membri. Le frontiere rimarranno chiuse comunque almeno fino al 15 giugno.
Sono stati riaperti dal 2 giugno, caffè, bar e ristoranti situati nelle zone verdi (tutta la Francia ad eccezione delle zone “arancioni”, ovvero Parigi-Ile de France, Mayotte e Guyana) con le regole del distanziamento sociale (un metro fra i tavoli e non più di 10 persone per tavolata) e uso obbligatorio di maschera per il personale e i clienti quando si muovono all’interno del locale. Anche nei musei e monumenti c’è l’obbligo della mascherina.
I raduni e gli eventi di oltre 5.000 persone saranno vietati fino a nuovo ordine e gli assembramenti pubblici sono limitati a 10 persone fino al 21 giugno. Riapriranno campeggi, villaggi turistici e altri alloggi collettivi. Per gli alberghi entreranno in vigore nuove norme sanitarie che offriranno condizioni di sicurezza per gli ospiti durante il loro soggiorno.
La ripresa dei voli commerciali sull’aeroporto di Parigi-Orly da venerdì 26 giugno (erano stati sospesi dal 31 marzo 2020). La riapertura dello scalo di Parigi-Orly avverrà gradualmente, in linea con la domanda e ottimizzando le infrastrutture dell’aeroporto. Orly 3 sarà dotato di telecamere termiche a partire dal 26 giugno, in modo che i passeggeri possano effettuare il controllo della temperatura all’arrivo a Parigi ed essere indirizzati – se necessario e se lo desiderano – alle strutture mediche in aeroporto.
Enzo Di Giacomo
Foto © Atout France, Twitter