Italia a caccia dei fondi Ue, anche per la plenaria del Parlamento europeo

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L’Europa ha messo in campo una serie di strumenti di portata straordinaria. Un rilancio deve essere realizzato ora o mai più

Da domani a venerdì 19 giugno in plenaria – ancora straordinariamente a Bruxelles – al Parlamento europeo, in sintesi, saranno tanti i temi in agenda che interesseranno il Belpaese: a cominciare dal piano di ripresa post Covid-19, la preparazione del Consiglio europeo sul bilancio pluriennale dell’Ue 2021-2027, il Fondo europeo di solidarietà, la riapertura dello Spazio Schengen e il turismo comunitario, le relazioni future fra Regno Unito e Unione europea e la conferenza sul Futuro dell’Europa.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha confermato la sua partecipazione a tutti e tre i dibattiti principali (razzismo, bilancio Ue e Brexit), mentre al summit di venerdì 19 sull’uscita del Regno Unito dall’Unione europea parteciperanno anche il capo-negoziatore per l’Ue Michel Barnier e il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. La giornata di domani proseguirà con due turni di votazioni separati dai tre dibattiti serali rispettivamente sulla Conferenza sul futuro dell’Europa, sulla strategia Ue sugli investimenti stranieri e uno scambio finale sul presente e il futuro del settore turistico e dei trasporti nel difficile contesto della pandemia.

I fondi europei per rilanciare l’Italia, dopo la pandemia, non sono un tesoretto ma “un investimentoper la modernizzazione del Paese. Ad affermarlo oggi è stato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in una intervista alla France Presse. «È l’occasione» – ha dichiarato il premier – «per disegnare un’Italia migliore, per lavorare a un progetto serio di investimenti, che renderà il Paese più moderno, più verde, più inclusivo dal punto di vista sociale». Il capo del governo ha poi proseguito sottolineando quanto «dobbiamo essere pronti a spendere al meglio i fondi europei. Questo non è un tesoretto per il governo in carica, ma un investimento che dobbiamo fare in Italia e in Europa per i nostri figli e nipoti». Conte ha concluso sottolineando come «negli ultimi anni l’Italia ha avuto un tasso di crescita più basso rispetto agli altri Paesi europei. Oggi, con queste risorse, abbiamo l’occasione per recuperare il ritardo».

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L’importanza dei fondi europei è stata ribadita dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini in merito al capitolo risorse nel corso del meeting dei ministri della Difesa dell’Ue, preceduto dalla riunione del Comitato direttivo dell’Agenzia europea della Difesa (European Defence Agency – EDA). «Sono convinto che l’industria della Difesa possa essere un importante volano per far ripartire l’economia dei nostri Paesi, e in questo senso è importante che il Fondo europeo di Difesa sia adeguatamente finanziato e commisurato agli obiettivi che l’Europa della Difesa si è posta». Rispetto alle risorse, sarà fondamentale che il prossimo quadro finanziario pluriennale dell’Unione rappresenti in maniera pragmatica l’ambizione dell’Unione a porsi sullo scacchiere globale come fornitore di sicurezza.

In sinergia con le iniziative del governo italiano, l’Unione europea ha messo in campo una serie di strumenti di portata straordinaria per favorire l’accesso al credito. La Banca centrale europea (Bce) sta portando avanti massicci programmi di acquisto di titoli e di rifinanziamento a tassi negativi, consentendo all’Italia di emettere nuove obbligazioni e di mantenere il costo del debito pubblico sotto controllo. La Bce ha inoltre edulcorato l’azione di sorveglianza bancaria, facilitando la sospensione dei mutui e l’erogazione di prestiti.

Sulla base di quanto deciso dall’Eurogruppo e dal Consiglio europeo, la Banca europea per gli investimenti (Bei) ha messo a disposizione una nuova linea da 200 miliardi per prestiti alle imprese, che si somma a una linea esistente di 40 miliardi. I fondi residui dell’attuale bilancio Ue, compresi i fondi strutturali e il programma Cosme, sono disponibili per offrire garanzie pubbliche a prestiti alle Piccole e medie imprese (Pmi). Infine, con l’approvazione del fondo per la ripartenza Next Generation Europe, sono stati proposti 172 miliardi, in parte disponibili per prestiti e contributi a fondo perduto per le imprese italiane. Il programma InvestEU per gli strumenti finanziari è stato ulteriormente rafforzato nella proposta di bilancio 2021-2027. Lo strumento SURE finanzierà, appena approvato a livello nazionale, la cassa integrazione.

Una grande occasione per tutti i Paesi membri dell’Unione europea e per l’Italia in particolare. Un rilancio deve essere realizzato ora o mai più. Di questo si è parlato a un evento organizzato online oggi dall’Ufficio per l’Italia del Parlamento europeo in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione europea.

 

Claudia Lechner

Foto © Parlamento europeo

Video © Eurocomunicazione

 

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