Stati generali, dopo l’Ue seconda giornata con Colao, sindacati ed enti locali

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Conte: le istituzioni europee hanno riconosciuto il ruolo Italia. Ma resta sempre il nodo Mes e la caccia alle risorse per la ripresa

Aperti sabato i lavori a Villa Pamphili per gli Stati generali dell’economia voluti dal premier Giuseppe Conte, la kermesse proseguirà oggi con un programma dettagliato, mentre il resto della prossima settimana è ancora “a sorpresa”. Dopo la giornata trionfale di sabato 13 per la presenza di praticamente tutte le istituzioni europee, o dirette da europei, oggi lunedì 15 sarà la volta delle parti sociali, ovvero dei rappresentanti delle istituzioni locali e delle organizzazioni sindacali in occasione di “Progettiamo il Rilancio“.

In agenda c’è prima una relazione di Vittorio Colao, che illustrerà il lavoro fatto dalla task force di esperti voluta dal governo e da lui presieduta. Poi sarà la volta delle principali organizzazioni sindacati (Cgil, Cisl e Uil), alle 14 l’indirizzo di apertura del presidente del Consiglio dei ministri, a seguire gli altri sindacati (Ugl, Usb, Cub, Cisal, Confsal, Cobas, Cida) i dirigenti delle alte professionalità (Federmanager, Cse) e il sindacato unitario della stampa Fnsi. Ultimi a intervenire, previsti per le ore 18, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, l’Anci e l’Upi.

Domenica il premier Conte ha fatto il punto su quanto fin qui concluso. «Ieri da parte dei vertici delle istituzioni europee è stato riconosciuto il ruolo centrale che l’Italia ha avuto in questa emergenza: in prima linea, indicando anche agli altri la via da percorrere» ha scritto su Facebook. Per il presidente del Consiglio non si è trattato «di parole vuote» ma di un «sincero apprezzamento e anche un profondo senso di riconoscenza» per il coraggio, il senso di responsabilità e i sacrifici fatti dai cittadini italiani.

L’invito fatto alle opposizioni, però, continua a cadere nel vuoto. Conte aveva chiesto a Salvini e Meloni di «dare una mano con i Paesi di Visegrad nell’interesse nazionale» ma la risposta è stata secca: «Non conosce vergogna» – ha replicato il leader della Lega – «i cosiddetti Paesi di Visegrad hanno governi democraticamente eletti, mentre lui tratta con governi sanguinari come Cina e Iran». A Villa Pamphili si tiene «un’assurda messinscena, utile solo all’ego di Conte mentre ci sono milioni di italiani che non sanno come arrivare a fine mese», gli fa eco la leader FdI e anche Forza Italia ha attaccato il governo.

Mercoledì labattagliasi sposterà in Parlamento. Il premier, infatti, è atteso alla Camera e in Senato per le comunicazioni in vista della riunione del Consiglio europeo del 18 e 19 giugno. L’appuntamento a Bruxelles non sarà ancora una volta quello decisivo, solo interlocutorio, ma il 9 luglio, in un nuovo vertice europeo, l’Italia punta a vedere almeno una bozza di intesa. E da lì in poi Conte sarà chiamato a decidere se e come interpellare il Parlamento sull’attivazione del Mes. Si avvicina perciò per la maggioranza il tempo di affrontare questo nodo. Ma la tensione è palpabile tra i gruppi che sostengono il governo, decisi a trovare un accordo prima e non essere costretti ad affrontare al buio la prova dei numeri.

Dunque meno di un mese per capire se l’endorsement arrivato ieri dai vertici europei si tradurrà in un Recovery Fund in linea con le attese. Niente al momento è scontato. Il fondo salva-Stati continua a turbare le notti del M5S e la “guerrascoppiata ieri tra Beppe Grillo, i governisti e Alessandro Di Battista rende qualsiasi esito un’incognita. C’è una coincidenza temporale, tuttavia, che potrebbe giocare a favore del capo del governo per sbloccare l’impasse: quella tra la decisione sul Mes e di quella, a fine giugno, su Autostrade. «Ragionevolmente in 15 giorni arriveremo a una decisione»; spiega il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli. E, tra qualche membro della maggioranza, si fa strada l’ipotesi: che sulle concessioni ad Aspi il governo lasci maggiormente il campo alla linea del Movimento piegando, allo stesso tempo, la trincea pentastellata sul Mes.

https://www.facebook.com/roberto.gualtieri.eu/videos/3068759906524741/

In televisione il titolare del Mef Roberto Gualtieri è stato piuttosto prudente spiegando di voler attendere prima l’esito della trattativa sul Recovery Fund. I soldi del Mes37 miliardi, disponibili già a luglio – al governo farebbero comodo. Nell’invito protocollato per Villa Pamphili il premier ha delineato vari aspetti del suo documento di indirizzo strategico o masterplan: digitalizzazione e innovazione; realizzazione di infrastrutture più sicure ed efficienti; investimenti per la green economy; valorizzazione di turismo, arte e cultura; efficientamento della Pa; investimenti in ricerca e formazione; razionalizzazione dell’ordinamento giuridico; inclusione sociale ed equità. Nei prossimi giorni arriveranno i primi provvedimenti. Il decreto semplificazioni, innanzitutto. Ma anche una possibilemanovrina” di luglio, che punterà a mettere risorse su scuola, comuni e sulla parte meno abbiente della piccola imprenditoria, legata soprattutto ad artigianato e turismo.

 

Sophia Ballarin

Foto © Governo.it

Video © Eurocomunicazione, Rai

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