Oms, in Europa livelli di contagi allarmanti

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Nel Regno Unito tornano le restrizioni per 10 milioni di persone. E la Francia è di nuovo sopra quota 10mila. In Italia 1.585 casi e 13 decessi

Il coronavirus è tornato a «tassi di trasmissione allarmanti» in Europa, «la situazione è grave». Mentre il Vecchio Continente registra preoccupanti nuovi aumenti di contagi di Covid-19, in contemporanea con la riapertura delle scuole e mentre si avvicinano i mesi freddi, il direttore europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Hans Kluge mette in guardia dal desiderio di “rilassarsi” e ritorna alle sue parole di qualche mese fa. In particolare, ha raccomandato ai governi di non ridurre il periodo di 14 giorni di quarantena per chi potenzialmente sia stato esposto al virus Sars-CoV-2, pur ammettendo il complesso contesto di crescente resistenza pubblica e stanchezza.

«Anche una minima riduzione della quarantena potrebbe avere un grave effetto sulla diffusione della malattia», ha dichiarato, mentre l’Oms ha confermato che nei 53 Paesi della regione nell’ultima settimana sono stati confermati 300mila nuovi contagi. Inoltre, in più della metà dei casi in due settimane l’aumento è stato di oltre il 10%. Dati che, secondo Kluge, «dovrebbero essere un campanello d’allarme per tutti noi». Il virus «è spietato, quando faziosità e disinformazione prevalgono», ha aggiunto. «I dati di settembre dovrebbero servire da allarme» in Europa dove il numero di nuovi casi è ora superiore a quelli di marzo e aprile.

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La scorsa settimana la Francia – che oggi (giovedì) ha superato i 10mila nuovi casi in 24 ore – ha ridotto la quarantena per i potenziali contagiati da 14 a sette giorni, affermando che, in ogni caso, molte persone non rispettavano l’intero periodo. L’Oms sottolinea però che quelle due settimane sono raccomandate sulla base di dati scientifici su periodo d’incubazione e tendenze di trasmissione. Vari Paesi, prevede l’Oms, pensano di imitare la Francia, ma l’organizzazione lo sconsiglia con forza. Kluge ha parlato con la mascherina indosso, mentre nelle precedenti conferenze stampa i leader dell’Oms solitamente non la indossavano: non casuale, ma “un chiaro segnale: la situazione peggiorerà”.

Intanto, il Regno Unito fa i conti con numeri di nuovi casi mai registrati da maggio (mercoledì +3.991) e ha imposto nuove restrizioni nel Nord-Est dell’Inghilterra. Il segretario alla Salute, Matt Hancock, ha presentato alla Camera dei Comuni le nuove misure in sette aree, tra cui Newcastle, Sunderland, South Tyneside e Gateshead: divieto di incontri tra persone di nuclei abitativi diversi, la chiusura dei locali dalle 22 alle 5, l’obbligo per bar e ristoranti di servire solo ai tavoli. Un giro di vite già reintrodotto nelle settimane scorse in città come Birmingham, Bolton o Leicester e in alcune zone della Scozia e del Galles per un totale di 10 milioni di persone.

Mentre la Spagna preannuncia «limitazioni alla mobilità e la riduzione di attività nelle aree a maggior trasmissione», la Comunidad del Madrid ha registrato negli ultimi 14 giorni 598 casi di contagio ogni 100 mila abitanti (673 nell’area della capitale) e 21.991 nuove infezioni. Secondo l’ultimo rapporto delle autorità regionali, la pressione sul sistema sanitario è in aumento con 2.850 persone ricoverate, di cui 392 in terapia intensiva. Oltre il 20% dei letti d’ospedale è occupato da pazienti Covid-19. Il numero dei casi è esploso in alcuni distretti e comuni del sud della capitale dove nelle ultime due settimane si sono registrati più di 1.000 nuovi casi ogni 100.000 abitanti.

In Germania i contagi giornalieri hanno nuovamente superato quota 2 mila, il dato più alto del mese e che non era stato raggiunto dalla seconda metà di agosto. Israele è entrato nel suo secondo lockdown, primo Paese al mondo a reintrodurlo. Un blocco di tre settimane che “rovina” il Rosh Hashana, il Capodanno ebraico che mancherà delle consuete riunioni con familiari e amici. Nelle scorse settimane i contagi sono aumentati fino ad arrivare mercoledì a oltre 5mila, tra i tassi d’infezione più alti al mondo. A New York il sindaco Bill de Blasio ha invece di nuovo annunciato il rinvio dell’apertura delle classi scolastiche. Un milione di bambini e ragazzini continuerà con l’apprendimento remoto, alle elementari sino al 29 settembre, ai licei all’1 ottobre. Serve più tempo, ha spiegato, per adeguare gli edifici scolastici.

La pandemia ha finora ucciso più di 941.000 persone in tutto il mondo e sono stati diagnosticati più di 29,9 milioni di infezione. Dunque la luce in fondo al tunnel del coronavirus è ancora lontana. Per ora l’Italia sta mantenendo una posizione di relativa tranquillità, i casi sono stati 1.585 e 13 i decessi. In leggero rialzo ma continua ad aumentare il numero di tamponi eseguiti. Sono le temperature ancora alte e la ripresa della scuola “solo” da meno di una settimana a lasciare ancora pensare che l’attenzione non debba calare.

 

Elodie Dubois

Foto © United Nations

Video © United Nations (Facebook), Eurocomunicazione/Euronews

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Elodie Dubois
Francese, innamorata dell'ambiente e dell'Italia. Sempre attenta alle tematiche che riguardano la lotta all'effetto serra e la riduzione dell'inquinamento, contribuisce con la sua esperienza a Strasburgo e a Bruxelles alla realizzazione di una buona Euro...comunicazione!

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