Smart working Pa può rallentare amministrazione e fermare crescita

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Lo evidenzia il Centro Studi FederTerziario

L’effetto dello smart working per i dipendenti dello Stato può essere devastante per il sistema Paese. A dirlo è il centro studi FederTerziario riunito a Roma per discutere di ciò che ha provocato il Covid sull’economia Italiana e sulle Piccole e medie imprese (Pmi). Il rallentamento dei procedimenti amministrativi delle autorizzazioni e delle istruttorie a causa dello smart working potrebbe portare ad effetti devastanti sul sistema burocratico e della Giustizia, rallentando il processo di spesa dei fondi in arrivo dall’Unione europea vanificando gli effetti.

Il ricorso allo smart working già nella prima fase della pandemia ha prodotto la quasi paralisi della Pubblica Amministrazione (P.A.) e degli Enti Locali, con questa seconda ondata dopo la pausa estiva si rischia di spegnere ogni tentativo di ripresa da parte delle Pmi. Con oltre il 70% in meno di personale in Uffici Commercio, Tecnici e Servizi Sociali ad esempio, i Comuni rischiano di bloccare qualsiasi pratica autorizzativa e con essa qualsiasi speranza di rinascita del Paese.

Occorre, per FederTerziario, una disciplina specifica che sia in grado di garantire e verificare la produttività a distanza dei dipendenti pubblici, senza affidarsi alla coscienza del singolo. E occorre riorganizzare la Pubblica Amministrazione per avere un telelavoro efficiente, digitalizzando i processi senza favorire ulteriore burocratizzazione, se si vuole arrivare con un sistema Paese efficiente al termine della pandemia.

 

Tommaso De Rossi

Foto © FederTerziario

Video © Eurocomunicazione

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