Successo e diffusione in tutta Europa della raccolta delle erbe spontanee

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Como

L’esperienza del foraging grazie all’esperta Lucia Papponi consente di scoprire nuovi percorsi naturalistici

Raccogliere erbe spontanee come ortica, aglio orsino, acetosella, pimpinella ma anche radici, bacche e frutti nel silenzio del bosco o in mezzo ai fiori dei prati è una bellissima emozione oltre che un salutare esercizio all’aria aperta. Una volta a casa la trasformazione di ciò che si è raccolto può essere un piacere che comincia ancora prima di sedersi a tavola. Per non parlare poi della soddisfazione di mostrare agli altri ciò che è stato raccolto per la propria cucina. È doveroso, però, avere una serie di accorgimenti da tenere assolutamente in conto. Intanto bisogna imparare a saper distinguere con certezza un esemplare da un altro per non rischiare di intossicarsi, e nei casi peggiori di avvelenarsi, visto che le specie botaniche che possono dare questi “problemi” in natura non mancano.

Per un approccio corretto ci sono professionisti come Lucia Papponi che è una naturalista ed è specializzata in etnobotanica, una disciplina che coniuga botanica, fitoalimurgia e antropologia culturale. Esperta di specie spontanee e fiori eduli, è appassionata di foraging e di cucina del territorio. È autrice di pubblicazioni scientifiche e di articoli su riviste specialistiche.
Lucia Papponi organizza, infatti, in collaborazione con “My home in Como”, corsi “sul campo” per spiegare come raccogliere la pianta botanicamente certa e non quella che le assomiglia e che potrebbe risultare tossica, come scegliere la parte giusta di una stessa pianta che può presentare sia elementi commestibili, sia nocivi, come e dove effettuare la raccolta, preferendo luoghi il più possibile incontaminati e, soprattutto, come calibrare la giusta quantità per non depredare specie a rischio e per non sprecare quanto colto.

 

Una volta fatte proprie queste regole, si può partire per il foraging, ovvero la pratica di raccogliere, senza danneggiare la natura, quanto cresce spontaneamente nei boschi, nei prati, oppure lungo i sentieri.
Chi impara a frequentare gli ambienti naturali con occhi “da conoscitore” tende infatti a sviluppare una sensibilità rispettosa degli habitat, anche di quelli minori come boschetti, siepi, ecc., a torto considerati da progettisti, amministratori o singoli proprietari come aree disordinate da risistemare o da eliminare perché ritenute erroneamente zone prive di valore biologico e culturale.

Le erbe spontanee commestibili sono una risorsa importante per un’alimentazione sana: sono molto più ricche di vitamine e minerali delle verdure coltivate. Non sono frutto della selezione umana ma solo della selezione naturale e nascono spontaneamente dove trovano le condizioni ottimali per la loro crescita, senza forzature da parte dell’uomo e costano solo un po’ di fatica. Da questa abitudine alimentare, attraverso i secoli, è giunto fino a noi un imponente patrimonio culturale, tramandato nelle varie generazioni.
Cicorie e papaveri, ortiche e malva, crescione e tarassaco, luppolo si rivelano, oggi come allora, ottimi ingredienti per minestre, frittate, risotti, insalate utili per una sana e gustosa alimentazione. Nella realtà odierna, l’uomo non ha più il bisogno di spingersi alla raccolta di erbe per sopravvivere, ma è tuttora presente, in ognuno di noi, il piacere di procurare qualcosa di “naturale”, che riesca ancora a crescere, malgrado tutto, in qualche area marginale. Dedicarsi alla ricerca e alla raccolta di erbe consente di riavvicinarsi alla natura, di guardare con occhio diverso e meno distratto la vegetazione che ci circonda, di viaggiare a ritroso nel tempo, seguendo le tracce di coloro che prima di noi hanno compiuto gli stessi gesti e provato la stessa soddisfazione nel contemplare questo pregiato raccolto. È occasione inoltre, di ritrovare sapori speciali ben lontani da quelli a cui siamo abituati.

Dedicarsi alla ricerca e alla raccolta ci permette infine di osservare che la varietà è bellezza e ricchezza, e che rispettare la biodiversità è un modo per consentirle di esistere, è un regalo che facciamo a noi stessi, a chi condivide le nostre idee ma soprattutto a chi verrà dopo di noi.

 

Francesca Sirignani

Foto © Francesca Sirignani

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Francesca Sirignani
Giornalista pubblicista specializzata in tematiche turistiche ed europee. Ha conseguito una laurea in Giurisprudenza – indirizzo transnazionale e, dopo aver ottenuto la seconda laurea in Studi Europei ed Internazionali, ha approfondito la conoscenza dell’inglese e del francese viaggiando e frequentando corsi linguistici all’estero. É il Direttore Responsabile della testata giornalistica on-line Follow Me Magazine ma collabora anche per “Montecarlo In”, "Weekly Magazine", “Area Wellness”, "Leisure & News International”, “Elaborare 4x4”,“Travel Quotidiano” e “Week – end Premium”. È docente al Master “Comunicazione per il settore enologico e il territorio” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e ha anche collaborato in diversi progetti europei e di Legislazione Turistica che le hanno permesso di accompagnare gruppi in molte destinazioni del mondo. È iscritta al GIST cioè al Gruppo Italiano Stampa Turistica. Appassionata per culture, tradizioni e paesaggi di altri popoli ha fotografato molti Paesi.

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