Eat Smart Challenge, la Svezia promuove la sostenibilità

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I settori pubblico e privato del Paese scandinavo nel corso degli anni hanno introdotto l’attenzione all’ambiente in moltissimi campi, tra i quali non poteva mancare la gastronomia

Lo scorso lunedì 12 ottobre, a Roma, l’Ambasciata di Svezia ha organizzato un seminario sulla riduzione degli sprechi alimentari e l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Durante la giornata si è discusso di consumo responsabile. Presso la residenza dell’ambasciatore svedese in Italia, Jan Björklund, si è svolto l’evento – in collaborazione con lo chef Massimo Malantrucco e NaturaSì – con la partecipazione di Magnus Naess, uno degli chef vegani più esperti del Paese scandinavo. Barbara Gubellini, autrice e conduttrice televisiva Rai, ha moderato gli interventi, tra cui quelli di Emiliano Bonadio (CSR NaturaSì); in collegamento Skype, Karin Fritz (Swedish Food Agency); Violetta Scipinotti (Federconsumatori Lazio); Maryam Rezaei (FAO’s Strategic Program on Food Systems and Food Safety Division); in collegamento Skype Francesca Bertarelli (Karma) e anche Annika Riis Kristoffersson e Amina Bergendahl (Ecoviva).

La Svezia si contraddistingue per la valorizzazione dell’ambiente, alla base della fama duratura di sorprendenti spazi aperti e rari scenari naturali, oltre che per il gran numero di istituzioni di ricerca internazionalmente riconosciute (da investitori e compagnie che apprezzano la specializzazione in un gran numero di settori emergenti dell’economia). I ripetuti successi nella riduzione delle emissioni inquinanti nel lungo periodo non hanno impedito una crescita economica robusta, non sorprende quindi che il Paese nordico si dimostri molto attento anche all’impatto dell’alimentazione sul pianeta.

I settori pubblico e privato, nell’allargare la gamma delle applicazioni tecnologiche innovative nelle attività d’impresa, hanno spaziato, nel corso degli anni, dal riutilizzo dei derivati del legno alle soluzioni per l’immagazzinamento dell’energia pulita, passando per l’ottimizzazione dell’eolico, l’efficienza degli edifici per ridurne il fabbisogno di riscaldamento e la progettazione di centri per la conservazione dei dati, che hanno necessità di temperature basse per tempi prolungati.

La ricerca sulle proprietà dei cibi non si ferma alla gastronomia, ma prosegue con gli impieghi possibili in altri campi: la Svezia è all’avanguardia nella elaborazione di nuovi materiali e guarda all’ipotesi di fornire ad attività, come l’arredamento e la moda, fibre e cellulosa che possono essere ottenute dall’industria alimentare. La sensibilità nell’indicare tendenze di consumo responsabile che poi si diffondono a livello mondiale è particolarmente rilevante oggi, mentre anche la finanza approfondisce il tema di una crescita che tenga conto di tempi ed esigenze dell’ecosistema.

Durante la giornata del 12 ottobre è stato presentato il progetto Èssenza Spreco, ideato dallo chef Malantrucco e promosso dall’APS Presidio Italia, al fine di rilanciare un’ottica di sostenibilità, guardando a esperienze svedesi, italiane e della Fao. In più è stata avviata la “Eat Smart Challenge”, una sfida incentrata sulle scelte alimentari, fondamentali se si desidera mantenere gli equilibri naturali: un terzo del cibo prodotto nel mondo va perso, produzione e distribuzione hanno conseguenze determinanti su società e ambiente. A partire dal 13 ottobre, la Eat Smart Challenge sta coinvolgendo centinaia di partecipanti, provenienti da più di 75 Paesi, in una campagna online di quattro settimane, dedicata al consumo sostenibile (quattro sfide settimanali su Facebook e Instagram). NaturaSì ha offerto dei premi, attribuiti in base alle reazioni degli utenti.

 

Aldo Ciummo

Foto © NotizieNazionali, Stage4eu, e-learning “Sapienza”

Video © Eurocomunicazione

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Aldo Ciummo
Giornalista e fotografo specializzato in questioni del Nord Europa e dell’Unione europea, ha vissuto a lungo in Irlanda. Da free lance viaggia spesso nei Paesi scandinavi e scrive in inglese su testate internazionali, tra le quali “Eastwest”, o in italiano per "Eurocomunicazione" e “Startupitalia". In seguito alla laurea in Scienze della Comunicazione presso l’Università “La Sapienza” di Roma, ha studiato Relazioni Internazionali alla Fondazione Lelio e Lisli Basso e Fotografia all’ISFCI a Roma.

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