Antonella Polimeni, prima rettrice all’Università La Sapienza dopo più di 700 anni

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Una rivoluzione al femminile che riempie d’orgoglio e che segna primati importanti

Per la prima volta dopo più di 700 anni una donna scelta per ricoprire il ruolo di rettrice dell’Università La Sapienza di Roma. Antonella Polimeni scrive la storia.

Chi è

Originaria di Locri ma trapiantata a Roma dove il padre ha trovato, a sua volta, ruoli chiave nell’ospedale “George Eastman”, uno degli istituti che rappresentano l’eccellenza nel campo odontoiatrico a livello mondiale. Ha 58 anni e fin da studentessa ha avuto un ruolo attivo in campo universitario, infatti era stata eletta rappresentante degli studenti. Successivamente è stata componente del nucleo di valutazione e consigliere di amministrazione. Tra i suoi primati anche la precedente elezione come preside della Facoltà di Medicina e Odontoiatria, dove è stata la prima donna a ricoprire quel ruolo. Docente nel settore scientifico disciplinare delle Malattie odontostomatologiche. Ammontano a 470 le pubblicazioni nazionali e internazionali, mentre sono 6 i manuali e due le monografie a suo nome. E ora sarà la rettrice della Sapienza per il sessennio 2020-2026. Succede a Eugenio Gaudio, che ha guidato la Sapienza dal 2014 al 2020.

Il voto

La nuova rettrice è stata eletta dalla comunità accademica alla prima tornata elettorale che si è svolta dal 10 al 13 novembre 2020. Ha ottenuto la maggioranza assoluta (metà+1) dei voti non pesati (per i docenti) e dei voti pesati (per il personale tecnico-amministrativo e i rappresentanti di studenti e assegnisti di ricerca), pari a 2.529,74 voti su 4.170,32 voti totali, pari a una percentuale del 60,7%.

Gli altri candidati alla carica erano Federico Masini, sinologo della Facoltà di Lettere, che ha ottenuto 765,46 voti e Vincenzo Nesi, matematico della Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, che ha ottenuto 734,26 voti. Le schede bianche hanno pesato per 140,86 voti. La partecipazione al voto, per la prima volta svoltasi online, è stata molto elevata: hanno votato complessivamente il 74,5% degli aventi diritto.

Lo scrutinio pubblico, si è tenuto nel pomeriggio del 13 novembre, ed è stato diffuso in streaming. I risultati elettorali ottenuti dai singoli candidati, una volta certificati dalla Commissione elettorale centrale, saranno pubblicati sulla pagina Elezioni del Rettore a cura dell’Ufficio Elettorale. Seguirà poi il decreto del decano del corpo accademico, Alfredo Gaito.

Per La Sapienza

Antonella Polimeni è la prima donna a ricoprire la massima carica accademica alla Sapienza e la prima rettrice eletta in un grande ateneo italiano. L’Università è la più grande in Italia e una delle più grandi in Europa. La nuova rettrice è pronta a scrivere un nuovo capitolo dell’Università La Sapienza nei prossimi sei anni. Lo fa, forte dell’esperienza maturata nel tempo, come lei stessa ha spiegato nel suo fitto programma elettorale di 34 pagine. Ha dichiarato che nei suoi intenti c’è l’obiettivo di traghettare l’Università nel futuro per un nuovo salto qualitativo.

La storia delle donne

Con lei diventano sette le rettrici in Italia (gli atenei italiani sono poco meno di 100). Le altre sono Tiziana Lippiello, rettrice di Ca’ Foscari a Venezia, Giuliana Grego Bolli, rettrice dell’Università per stranieri a Perugia, Maria Del Zompo, rettrice dell’Università di Cagliari, Sabina Nuti, rettrice della Scuola Sant’Anna di Pisa, Giovanna Iannantuoni, rettrice dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, e Maria Grazia Monaci, rettrice dell’Università della Valle d’Aosta.

Una rivoluzione al femminile che riempie d’orgoglio e che segna primati importanti. Come quello di Kamala Harris prima vicepresidente afroamericana degli Stati Uniti. Con la sua elezione ha fatto la storia non solo Americana, ma di tutto il mondo. E ancora Nanaia Mahuta. La quale in Nuova Zelanda, dove il governo è guidato da Jacinda Arden, ha segnato il primato di prima donna maori alla guida del ministero degli Affari esteri.

 

Ginevra Larosa

Foto © Gli Stati Generali, Twitter, Faro di Roma, Politico.eu

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