Macro Roma, dal 3 febbraio Museo per l’Immaginazione Preventiva

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Macro

Otto mostre a ingresso gratuito nel rispetto delle norme anti Covid

Una lenta ripartenza che attraverso l’arte ci aiuta a ricominciare, nel desiderio di una vita normale. Nella Capitale, al Macro di via Nizza, prende vita questa esposizione, con otto mostre, denominata “Immaginazione Preventiva”. Il programma del Macro è ideato dal direttore artistico Luca Lo Pinto e consta di progetti espositivi autonomi ben contraddistinti, i cui contenuti andranno a modificarsi nel tempo. Una riapertura nella quale si è deciso di lasciare ciò che era stato sospeso, a causa delle chiusure per il Covid-19, nonché le opere già stabilite in calendario.

La sezione Solo/Multi

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La sezione Solo/Multi introduce il visitatore in uno spazio dal sapore un po’ futurista. Allegrie cromatiche e ben definite tra progetti monografici o a più voci. Adatti ai più piccoli ma non meno capaci di far emozionare anche animi “vetusti”. Al suo interno Campo di Marte, prima grande personale in un’istituzione museale italiana dell’artista e designer Nathalie Du Pasquier; lavorando sulle pareti, sa stupire il pubblico in maniera tridimensionale, tra dipinti disegni, stampe e costruzioni.

Retrofuturo

Si prosegue con Retrofuturo, spazio in progress che include: Carola Bonfili, Costanza Candeloro, Ludovica Carbotta, Gianluca Concialdi, Giulia Crispiani, Giorgio Di Noto, Beatrice Marchi, Diego Marcon, Francesco Pedraglio, Sagg Napoli, Davide Stucchi. Un ambiente suggestivo, che collega ritratti fotografici (collezione del Macro) di Giovanna Silva, uniti alle opere degli artisti invitati. Si distingue al suo interno il video, proiettato sul pavimento, di Beatrice Marchi, con sound mixing di Franco Curtone, “Story of a Girl Band”, ambientato all’interno di un aeroporto. I cui personaggi, camminando su un tapis roulant, simulano un passo da red carpet.

Aritmici

Aritmici, sezione realizzata da Alice Dusapin, illustra l’ampio lavoro di ricerca di Wolfgang Stoerchle, artista che ha saputo stupire il pubblico tra performance e video, divenendo celebre nella California degli anni Settanta, per poi scomparire prematuramente poco più che trentenne.

Polifonia

Un ricordo speciale si respira con Polifonia, sezione dedicata a Simone Carella, regista e animatore della scena romana, il cui titolo “Io poeto tu”, trascina in un coro a più voci tra sequenze di vita culturale per generazioni di artisti e nomi di quegli anni, come Renato Nicolini, che merita di essere ricordato. I lavori, creati ad hoc da Anna Franceschini, Ra di Martino ed Emiliano Maggi, creano un buon connubio con le testimonianze e materiali d’archivio, rielaborati in video da Vega.

Musica da camera

Ma l’atmosfera più suggestiva si respira con lo spazio Musica da camera. Una sala in un buio quasi totale, nella quale l’universo sonoro padroneggia. L’etichetta discografica Editions Mego espone un gioco di intermittenze acustiche di 25 anni di produzione, che ricordano le melodie dei primi anni ’80. Realizzate da Peter Rehberg, tra i più significativi della scena elettronica sperimentale.

In-Design

Gli originali soggetti del graphic design Boy Vereecken, prendono forma all’interno dello spazio In-Design. Back Matter è il nome della mostra che si esprime attraverso la tridimensionalità; un’originalità di soggetti di alcuni progetti che lo hanno contraddistinto, con opere di: Stéphane Barbier Bouvet, Daniel Dewar & Grégory Gicquel, Jana Euler, Ezio Gribaudo, Jos de Gruyter & Herald Thys, Annette Kelm, Marlie Mul, Peter Wächtler.

Palestra

Il percorso espositivo sta per concludersi e una sezione che si annuncia come Palestra, offre dall’energia creatrice dell’artista Soshiro Matsubara opere quasi incompiute, al fine di aprire un punto di osservazione dinamico anche per il visitatore. Tra oggetti usati e del passato, come ginnastica della mente tra passato e presente.

Studio bibliografico

Ma arrivati all’ultimo spazio si arriva a Studio bibliografico, dedicata a una tra le prime riviste, definite “per soli uomini”: Playmen. Edita a Roma da Adelina Tattilo uscì tra il 1967 e il 2001, esempio del filone definito in Italia, soft-core, sfidando insieme al cinema di quegli anni, “il comune senso del pudore”. Un ensamble che per tanto tempo ha spaziato tra giornalismo d’inchiesta, fotografia d’autore, narrativa e fumetto, riuscendo ad ospitare alcuni tra i nomi più significativi del panorama culturale di quegli anni; solo qualche esempio: Federico Fellini, Joan Miro, Renato Guttuso o Cesare Zavattini. Il materiale bibliografico è visibile tra tanti numeri esposti e un allestimento video, realizzato da Vega.

Arte contemporanea

L’arte contemporanea, mai come in questa mostra si evince come si possa fruire in forme così eterogenee, ma estremamente veloci a svilupparsi, come l’ultimo anno vissuto che, senza retorica, ha portato cambiamenti sociali e altrettanto velocemente ci auguriamo di superare, senza troppe conseguenze.

Per l’accesso, ribadiamo a ingresso gratuito, sarà necessario prenotarsi, al fine di permettere di contingentare le presenze ed evitare assembramenti, garantendo la sicurezza anti-Covid.

 

 

Alessandra Broglia

Foto e video © Eurocomunicazione

 

Orari di apertura: lunedì – venerdì, ore 11 – 21.

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Macro — Museo d’Arte

Contemporanea di Roma

Via Nizza 138 ― 00198 Roma

 

T + 39 06 696271

info@museomacro.it

www.museomacro.it

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