Governo operativo: il giuramento del premier Draghi e dei 23 ministri

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Governo operativo

«Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione»

Il presidente del Consiglio Mario Draghi e tutti i 23 ministri hanno giurato nelle mani del capo dello Stato. Il Governo è ufficialmente operativo.

Il giuramento

Draghi e tutti i ministri hanno recitato di fronte al capo dello Stato la seguente formula: «Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione».

Subito il primo Consiglio dei ministri

La nuova squadra di Governo vede tutti i ministeri chiave ai tecnici. Molti sono i politici e tante le conferme. Nella formazione, un terzo vede la presenza di donne si dà spazio a tutti i partiti dell’ampia maggioranza che sostiene l’esecutivo, con figure di fiducia del premier in dicasteri chiave.

Ieri sera il premier è salito al Colle alle 19 e dopo quaranta minuti di colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sciolto la riserva. Come le regole vogliono, è uscito dallo studio del capo dello Stato e letto i 23 nomi. Nessuno spazio a domande da parte dei giornalisti. Solo lasciando il Quirinale risponde ai fotografi che lo attendono : «Crepi il lupo», di rimando a un «In bocca al lupo».

Come vuole la Costituzione il neo premier Draghi si è affidato ai consigli del Colle per la formazione del Governo. Ciò non toglie che ci sia voluto ugualmente un complesso lavoro di cesello per trovare i giusti equilibri. A metà settimana – dal 17 febbraio al Senato – toccherà infine alle Camere votare la fiducia e a quel punto inizierà la corsa contro il tempo.

Le priorità annunciate

Il 3 febbraio, accettando l’incarico, lo stesso Draghi affermò che l’emergenza sanitaria, economica e sociale sono le priorità. I temi si intrecciano e molto passerà per il Recovery Plan. Che sarà rivisto e reso operativo lavorando fianco a fianco con il sottosegretario alla presidenza Garofoli. Ma soprattutto con il nuovo ministro dell’Economia, Daniele Franco, e il ministro per la Transizione energetica, Roberto Cingolani. Il quale fonderà i temi ambientali e alcune competenze in materia energetica.

Il nuovo ministero più discusso

Il ministero chiesto da Beppe Grillo c’è, ma alla guida non va un esponente del Movimento. “Lo abbiamo fortemente voluto”, scrive su Facebook Luigi Di Maio (che viene confermato alla Farnesina) “questo è il governo della transizione ecologica”. Contrariata invece Barbara Lezzi: “Il super ministero non c’è. Non abbiamo votato per questo”.

Gli altri dicasteri

L’ex presidente della Corte Costituzionale, Marta Cartabia, prende le redini del ministero della Giustizia. Quindi al comando di via Arenula ci sarà una responsabile dal profilo tecnico.

L’innovazione tecnologica e digitale affidata a Vittorio Colao.

Molti altri ministeri vengono suddivisi fra i partiti. Al Partito Democratico manca la presenza delle donne. Ma Nicola Zingaretti assicura che le cose cambieranno: «Il tema della differenza di genere è il cuore del programma per la ricostruzione italiana». Intanto il Pd vede l’entrata di Andrea Orlando come ministro del Lavoro.

La Lega fa il colpaccio

Governo operativoIl ministero dello Sviluppo economico è della Lega con Giancarlo Giorgetti alla guida. Mentre l’ex viceministro all’Economia Massimo Garavaglia prende la guida del Turismo che diventa un dicastero a sé. Ma i leghisti ottengono anche la nascita del ministero della Disabilità. Matteo Salvini su Twitter: “Imprese, turismo, disabili. Lega da subito al lavoro pancia a terra per aiutare e rilanciare il cuore dell’Italia”.

A Forza Italia vanno tre dicasteri ma tutti senza portafoglio: Renato Brunetta alla Pubblica Amministrazione, Mariastella Gelmini agli Affari regionali e Mara Carfagna al Sud. Provenienti tutti dai precedenti Governi Berlusconi.

Il ministero della Salute non si tocca

Riconferma per Roberto Speranza di LeU al fondamentale ministero della Salute per la gestione dell’emergenza da Covid-19. «La salute è un diritto tutelato dalla Costituzione. E questo vale anche per chi non può permetterselo», sottolinea Speranza facendo trapelare la linea della propria azione politica.

Per Italia Viva torna al governo Elena Bonetti, che si occuperà sempre di Famiglia.

 

 

Ginevra Larosa

Foto © Quirinale

Video © Eurocomunicazione

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