Visti gli alti tassi di recidività nel primo anno di libertà, il governo britannico farà partire in aprile un sistema di sorveglianza continua tramite localizzatore GPS
Nuova stretta del Regno Unito sui crimini contro la proprietà. Ai ladri e i rapinatori rilasciati dal carcere verrà immediatamente applicato un braccialetto elettronico, che li monitorerà costantemente. La recidività per questo genere di infrazioni è infatti un problema che, già nel primo anno di libertà, riguarda oltre la metà degli ex detenuti. E le statistiche sono certamente al ribasso, visto che nell’80% dei casi, riporta il sito ufficiale del governo, gli autori del furto non vengono identificati.
Misure deterrenti
La polizia collaborerà con il sistema penitenziario e le commissioni per la libertà vigilata, per verificare tramite GPS la posizione dei sottoposti a sorveglianza. Questo sistema va ad aggiungersi alla recente strategia gestionale integrata di contrasto al criminalità di quartiere. La speranza è che si possa fornire un importante aiuto nelle indagini e nella cattura dei rei. Ma, soprattutto, si tratta di un deterrente contro la reiterazione del crimine. Il governo stima che il nuovo approccio riduca di quasi 5 miliardi di sterline annui (quasi 6 miliardi di euro) il peso sui contribuenti. «Questo schema svolgerà un ruolo importante per la prevenzione e la sicurezza per la comunità», afferma Jon Stratfort, responsabile della Polizia.
L’avvio del sistema
Sono sei i distretti che sperimenteranno per primi il nuovo sistema, Avon and Somerset, Cheshire, Gloucestershire, Gwent, Humberside e West Midlands. Entro sei mesi a partire dal 12 aprile, circa 250 detenuti riceveranno il braccialetto elettronico come requisito fondamentale per la libertà condizionata. Da settembre, invece, il provvedimento sarà esteso ad altre tredici regioni. Il personale qualificato sarà sempre in grado di tracciare la posizione di un sospetto, riuscendo quindi ad escluderlo o meno dalle indagini molto rapidamente.
Meno furti in pandemia
Con le restrizioni per il Covid-19, che hanno costretto tutti in casa il più possibile, il numero di furti in proprietà private è fortemente diminuito. L’Ufficio Nazionale di Statistica (ONS), allo scorso agosto, riportava un 44% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ma non bisogna certo abbassare la guardia, i numeri possono tornare quelli pre-pandemia, definiti «critici» dal ministro per il Crimine e la Polizia Kit Malthouse. «Vogliamo assicurarci che i criminali si rimettano sulla retta via», aggiunge il ministro. «È una supervisione rigorosa mai vista prima, pensiamo che avrà un grande impatto».
Testimonianze
«Venire derubati è devastante e capisco la frustrazione non solo della polizia ma anche dei cittadini quando il colpevole non viene catturato», empatizza Malthouse. I giornali britannici hanno riportato molte storie comuni, per sottolineare l’esigenza di arginare un fenomeno sentito dalla popolazione. Diane Titmus, intervistata dalla BBC, ha raccontato ad esempio della dodicesima intrusione nel suo salone di bellezza, in trent’anni di attività. In quest’ultima, le sono state rubate duemila sterline di attrezzatura, «sapevano esattamente come muoversi». È successo talmente tante volte che la Titmus ha smesso di fare reclamo all’assicurazione per non perderne il premio.
Critiche
Posizione scettica invece quella del procuratore e avvocato difensore Nick Freeman. «La tecnologia non è infallibile, i ladri sono molto abili a farsi strada», questo potrebbe tradursi in uno «spreco di soldi dei contribuenti». Ma c’è anche un altro fattore contestato da Freeman. «Il braccialetto è ben visibile, potrebbe essere percepito come uno stigma. Le persone potrebbero vergognarsi di girarci per strada, evidenzia che quel qualcuno è un criminale».
Usi precedenti del braccialetto elettronico
Il governo ha deciso di estendere questa tecnologia di controllo già usata in scala minore in Galles per reati collegati all’abuso di alcolici. I braccialetti chiamati “sobriety tags” sono in grado di verificare ogni 30 minuti il consumo di alcol. Il GPS invece assicura il rispetto di coprifuoco e restrizione da determinate zone, condizione per la libertà la cui violazione sancisce l’automatico ritorno in carcere.
Raisa Ambros
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