Zero, l’ultima serie tv firmata Netflix

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Zero

“Essere invisibili è il vero potere”. La nuova proposta è un format made in Italy

Il 21 aprile, in 190 Paesi nel mondo, debutta Zero, la nuova serie originale italiana Netflix in 8 episodi. Nata da un’idea di Antonio Dikele Distefano è prodotta da Fabula Pictures con la partecipazione di Red Joint Film.

ZeroLiberamente ispirata al romanzo Non ho mai avuto la mia età di Antonio Dikele Distefano, edito da Mondadori, la serie tv è stata scritta dalla stessa stella nascente nel panorama editoriale italiano e creata da Menotti, insieme a Stefano Voltaggio (anche Creative Executive Producer), Massimo Vavassori, Lisandro Monaco e Carolina Cavalli.

L’obiettivo è stato dare forma a unoriginale e unica esplorazione di Milano raccontando un mondo ricco e variegato di culture sottorappresentate, a cui si aggiungeranno significativi contributi che arrivano dalla scena rap.

Cast e regia

Zero è una serie diretta da Paola Randi (primo e terzo episodio), Ivan Silvestrini (secondo episodio), Margherita Ferri (quarto e quinto episodio) e Mohamed Hossameldin (sesto, settimo e ottavo episodio).

ZeroIl cast è composto da giovani talenti italiani: Giuseppe Dave Seke (Zero/Omar), Haroun Fall (Sharif), Beatrice Grannò (Anna), Richard Dylan Magon (Momo), Daniela Scattolin (Sara), Madior Fall (Inno), Virginia Diop (Awa), Alex Van Damme (Thierno), Frank Crudele (Sandokan), Giordano de Plano (Ricci), Ashai Lombardo Arop (Marieme), Roberta Mattei (La Vergine), Miguel Gobbo Diaz (Rico) e Livio Kone (Honey).

La storia

Zero racconta la storia di un ragazzo timido che ama disegnare fumetti e ha un potere straordinario: diventare invisibile. Quando disegno non ho bisogno di altro.

Non è un supereroe ma un eroe moderno che impara a conoscere i suoi poteri quando il Barrio, il quartiere della periferia milanese da dove voleva scappare, si trova in pericolo. Zero indosserà gli scomodi panni di eroe e, durante la sua avventura, scoprirà l’amicizia di Sharif, Inno, Momo e Sara e forse anche l’amore.

 

Zero e la musica

La colonna sonora di questa serie tv è certamente un’importante presenza scenica, possiamo definirla come uno degli attori che recita in ogni singolo episodio. La musica scandisce il ritmo delle scene, dei rapporti e descrive situazioni.

ZeroA rendere la colonna sonora una vera chicca è la presenza di grandi artisti italiani e internazionali contemporanei. Il compositore delle musiche, ideate appositamente per Zero, è Yakamoto Kotzuga. Tra i brani principali spicca l’inedito di Mahmood che ha accompagnato il trailer, dal titolo Zero, prodotto da Dardust che chiude la serie e che farà parte del nuovo album del cantante. L’artista, inoltre, ha anche il ruolo di music supervisor dell’ultimo episodio per il quale ha curato la selezione musicale.

Nel primo episodio ascoltiamo il brano Red Bull 64 Bars x Zero di Marracash prodotto da Marz, dal titolo “64 barre di Paura”, anche nel teaser di Zero.

La soundtrack alterna brani che spaziano tra rap, urban, trap e R&B: Tha Supreme, Emis Killa, Bloody Vinyl, Slait, Tha Supreme feat. Mara Sattei e Coez, Madame e Ginevra. Oltre a successi firmati made in Italy, non manca uno sguardo al panorama internazionale con brani ricercati e multi-culturali, tra grandi classici e novità: Lil Wayne, Alborosie, Amadou and Mariam feat. Manu Chao, Nahaze e Ama Lou.

La parola ai registi

Randi, Hossameldin, Ferri e Silvestrini asseriscono all’unanimità di aver vissuto un’esperienza entusiasmante. Hanno raccontato un mondoinvisibilema che rappresenta il quotidiano, dove un rider, un ragazzo di seconda generazione, è il protagonista. È il primo passo verso un un futuro di inclusione e valorizzazione della differenza.

A emergere è lo spirito di squadra, sia tra i giovani attori che tra i registi che hanno esplorato un linguaggio contemporaneo e accessibile alle nuove generazioni. Viene mostrata l’unicità di ognuno di noi di fronte alla multiculturalità e alla diversità di genere.

Altrettanto entusiasta Fabula Pictures per un progetto così unico e fresco con un approccio visivo atipico che consolida maggiormente la collaborazione con Netflix.

L’ambiente sociale e comunitario raccontato da Antonio Dikele Distefano nel suo romanzo è stato la principale fonte di ispirazione per il contesto della serie, da cui Menotti ha creato gli elementi narrativi necessari per costruire una storia.

Il potere delle parole

Zero è una storia giovane, dinamica, inedita. Parla ai giovani attraverso il loro linguaggio e va guardata con la consapevolezza di osservare un prodotto esclusivo, per nulla banale e di qualità.

Il superpotere di questa serie è di raggiungere un obiettivo importante: sfondare un muro di diversità, focalizzare l’attenzione sull’unicità dei personaggi e di una storia che ha un’evoluzione narrativa semplice ma allo stesso tempo intensa e particolare.

Il mondo ti guarda. Se tu lo guardi si occupa di te, se ti occupi di lui.

 

Alessandra Caputo

Foto © 2021 Netflix, Inc.

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Alessandra Caputo
Classe 78, giornalista pubblicista, laureata in Lettere Moderne, scrittrice, mamma orgogliosa. Ha scritto di cronaca, spettacolo e cultura in quotidiani, riviste settimanali, mensili e sul web. Per diversi anni si è dedicata al settore viaggi e turismo dove la sua creatività si è integrata alla descrizione della realtà. Oltre al turismo oggi si dedica anche al settore cinematografico e agli amati libri. Appassionata della vita, della lettura, dell’arte e della cucina, senza seguire un ordine preciso delle cose ama ritagliare un piccolo spazio per tutto.

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