Green pass, Montaruli: Consiglio d’Europa con i dubbi di FdI

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Green pass

Il deputato del partito di Giorgia Meloni, delegato al Consiglio d’Europa, spiega le perplessità contenute nella risoluzione

Green pass, sembra addensarsi qualche nube all’orizzonte.

Arriva dal Consiglio d’Europa un richiamo agli Stati che hanno adottato la certificazione decisa dall’Unione europea. Il green pass «potrebbe minare il legame fondamentale tra diritti umani, solidarietà e responsabilità, fondamentale per la gestione dei rischi sanitari».

È quanto si legge in una risoluzione adottata dall’organizzazione internazionale che promuove la difesa di democrazia e diritti umani. Difatti, si chiede agli Stati membri, Italia compresa, maggiori garanzie sulla certificazione. Basi giuridiche solide, protezione dei dati, nessuna discriminazione sia per chi non vuole o non può vaccinarsi, sia per le fasce economicamente più deboli.

«Dal Consiglio d’Europa arrivano le medesime perplessità che Fratelli d’Italia ha avanzato verso uno strumento liberticida che comprime le libertà fondamentali». Lo afferma Augusta Montaruli, deputato del partito di Giorgia Meloni, delegato a Strasburgo, dove si sono svolti gli ultimi lavori del Consiglio, lo scorso fine settimana.

«L’Italia – prosegue Montaruli – non può ignorare questi richiami, che sono in linea peraltro con le osservazioni già effettuate dal Garante della privacy».

Cos’è il green pass, chi lo rilascia e come si ottiene

In base al decreto firmato pochi giorni fa dal presidente Draghi, il green pass entra in vigore il 1° luglio.

Il documento è gratuito. È in formato digitale e stampabile, e facilita nel nostro Paese la partecipazione a eventi pubblici. Fiere, concerti, gare sportive, feste in occasione di cerimonie religiose o civili.

Inoltre, consente l’accesso alle residenze sanitarie assistenziali e lo spostamento da e verso territori classificati in zona rossa o arancione.

Dopo la vaccinazione oppure un test negativo oppure la guarigione da Covid-19, la certificazione viene emessa automaticamente in formato digitale. È stampabile dalla piattaforma nazionale.

Il cittadino riceverà sui propri contatti un messaggio circa la disponibilità del certificato. Il messaggio contiene un codice di autenticazione (Authcode) e brevi istruzioni.

 

Sophia Ballarin

Foto © Facebook, Repubblica

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