Francia Italia e il Trattato del Quirinale

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Francia Italia

Superata la crisi dipomatica di due anni fa, Roma e Parigi stanno mettendo a punto un Trattato bilaterale ispirato a quello franco-tedesco, che potrebbe essere firmato a Roma in autunno

Nel 2019, durante la crisi dei gilet gialli, la tensione fra Francia e Italia era all’apice con il Governo populista guidato dalla Lega e dal Movimento 5 Stelle (M5S). Parigi aveva richiamato il suo ambasciatore in Italia dopo che Luigi di Maio, leader del M5S, aveva esplicitamente sostenuto i gilet gialli. Dopo due anni  e un cambio di Governo a Roma, la relazione franco-italiana è positiva. In visita di stato a Parigi, il capo dello Stato Sergio Mattarella e il presidente Emmanuel Macron hanno sottolineato entrambi nei loro reciproci discorsi il rapporto molto stretto che unisce le due Nazioni.

Il Trattato del Quirinale

In preparazione da diversi anni, e ritardato dalla pandemia, un Trattato bilaterale sarà firmato in autunno. Questo, noto come Trattato del Quirinale, dal nome del palazzo che ospita la presidenza della Repubblica italiana, è una sorta di controparte del trattato dell’Eliseo firmato tra Parigi e Berlino nel 1963. Mira a consolidare le relazioni politiche, sostenere i numerosi scambi economici tra i due Paesi e promuovere quelli culturali a tutti i livelli. Tutto questo fa parte di una prospettiva europea volta a bilanciare il triangolo Berlino-Parigi-Roma, piuttosto che competere con l’asse franco-tedesco.

L’asse franco-italiano

La Francia è il primo investitore nella Penisola e il secondo partner di Roma, mentre le Pmi italiane si installano in gran numero, a volte silenziosamente, in Francia.
Dopo le tensioni del 2018 e 2019, i due Paesi stanno vivendo una “vera luna di miele”, secondo Geoffroy Roux de Bézieux. Il capo del Medef (Le Mouvement des entreprises de France), che ha partecipato al terzo forum economico Italia-Francia lo scorso giugno, si è rallegrato che i punti critici tra i due Paesi siano stati risolti: i gruppi Vivendi e Mediaset hanno trovato un accordo, così come ha trovato soluzione la questione dell’acquisizione dei Chantiers de l’Atlantique da parte di Fincantieri. E le fusioni tra Luxottica ed Essilor da una parte e Fca e Psa dall’altra sono state completate.

«Il ritorno di buone relazioni giova soprattutto all’Ue», dice Bernard Spitz, presidente della divisione internazionale ed europea del Medef e ispiratore del forum economico ItaliaFrancia. «Questa è la famosa strategia del triangolo, che mira a costruire relazioni equilibrate tra le tre principali potenze del continente. La parte franco-italiana mancava, questo non è più il caso e faciliterà i contatti tra i leader dei due Paesi».

La relazione nel contesto europeo

Francia ItaliaI rapporti si erano intensificati dopo il vertice ItaliaFrancia a Napoli nel febbraio 2020, proprio all’inizio della pandemia che non ha impedito la ripresa del dialogo.
«La coppia franco-tedesca rimane strutturale e fondamentale per l’Europa», sottolinea Jean-Pierre Darnis, consigliere scientifico dell’Istituto affari internazionali (Iai) a Roma. Ma l’intesa francoitaliana sta guadagnando importanza in un contesto postBrexit e l’uscita di Angela Merkel dalla scena europea.

Cooperazione sulle questioni internazionali

L’intesa e l’interesse sono reciproci tra Mario Draghi, rispettato e sostenuto dalla Francia, ed Emmanuel Macron. La cooperazione sulla questione libica e sul terrorismo nel Sahel, fino a poco tempo fa complicata o inesistente, è stata rafforzata. «Per il momento, la questione molto delicata delle migrazioni, sulla quale i Governi non hanno controllo e che preoccupa l’opinione pubblica, sembra non essere all’ordine del giorno», nota Jean-Pierre Darnis. Questa è l’unica minaccia che potrebbe riaccendere nuove tensioni in un momento in cui Francia e Italia stanno attraversando un ciclo di riavvicinamento bilaterale. «Potrebbe portare alla firma, entro la fine dell’anno, del Trattato del Quirinale, un progetto che mira a fornire un quadro stabile di cooperazione sul modello del trattato dell’Eliseo tra Francia e Germania. Ma i dettagli e il calendario non sono ancora chiari. Spetterà sicuramente al successore di Sergio Mattarella, il cui mandato termina il prossimo febbraio, firmarlo».

Trattato bilaterale e Trattato europeo

Molto spesso, a causa della preminenza delle relazioni franco-tedesche, c’è una sorta di frustrazione italiana. L’ambizione di questo trattato è di dimostrare la forza delle relazioni francoitaliane, in una prospettiva europea. Il piano di risanamento europeo si basa su questo triangolo. La Germania ha accettato la mutualizzazione del debito perché il sistema industriale italiano è fortemente integrato con quello tedesco.

L’industria italiana

Le aziende italiane, soprattutto nell’industria metallurgica lombarda e veneta, sono coinvolte nell’economia tedesca, tra gli altri, per esempio nel settore automobilistico.
Ci sono relazioni economiche molto forti e l’Italia, ricordiamolo, è la seconda industria della zona euro. Il piano di recupero europeo ha effettivamente creato una relazione a tre, ParigiBerlinoRoma, di fronte ai Paesi dell’austerità.

La questione dell’estradizione degli ex terroristi italiani

La questione dell’estradizione degli ex terroristi italiani che hanno trovato protezione in Francia sarà probabilmente discussa durante questa visita del presidente Mattarella.
Fonte di frequenti tensioni tra Parigi e Roma sarà forse risolta se le estradizioni avranno luogo. La possibile svolta del presidente Macron è dovuta anche al fatto che la sensibilità delle vittime ha assunto una nuovi risvolti con il terrorismo che ha colpito la Francia. Le associazioni italiane per la difesa delle vittime non chiedono un atto di vendetta o l’incarcerazione di questi ex terroristi, ma vogliono che sia fatta verità.

 

 

Rossella Vezzosi

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