Sisto V, a Grottammare la vicenda umana a cinquecento anni dalla nascita

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Sisto V

La sera del 21 aprile, giorno di Pasqua, il Cardinale Peretti si presentò in conclave curvo e sostenuto da stampelle, ma dopo 4 giorni fu eletto Papa

Inaugurata nel vecchio incasato di Grottammare, la mostra “I doni di Sisto V” un percorso nei Musei Sistini, che si snoda tra Montalto Marche, San Benedetto del Tronto, Grottammare. Fa parte del programma celebrativo del V centenario della nascita di Felice Peretti che fu pontefice dal 1585 al 1590 – Sisto V – meglio conosciuto come il “Papa tosto“. Nacque venerdì 13 dicembre 1521 nella cittadina in provincia di Ascoli Piceno, all’epoca castello del comitato di Fermo nella Marca di Ancona, da Piergentile di Giacomo, detto Peretto, e da Maria di Frontillo di Camerino.

I coniugi abitavano a Montalto, ma, allontanati a seguito della occupazione del loro Paese da parte delle truppe del Duca di Urbino, Francesco della Rovere, in lotta contro il Papa Leone X, si erano trasferiti in località Le Grotte di Grottammare. I beni dei genitori furono confiscati e Peretto fu costretto a coltivare un piccolo podere preso in affitto. Mentre la madre Maria si mise al servizio della nuora del proprietario del terreno Ludovico De Vecchi, facoltoso possidente.

La vita del piccolo Felice Peretti

Felice era il quarto di sette fratelli. Tra di essi, Camilla maggiore di due anni (di cui parleremo diffusamente in altro articolo) che ebbe sempre grande influenza su Felice. Tutti gli altri scomparvero per malattie varie. Peretti andò a scuola dagli agostiniani di Grottammare, dove è possibile visitarne il monastero, e fu affidato allo zio Fra Salvatore Ricci francescano conventuale. Il quale lo indirizzò a studi ecclesiastici. Nel 1535 Felice vestì l’abito francescano e nel 1536 emise i voti mantenendo il nome di battesimo.

Gli studi e gli insegnamenti

Sisto VStudiò a Fermo e poi a Ferrara. Nel 1546 lo troviamo a Bologna come insegnante di metafisica, poi a Rimini e a Siena nel 1547 quando fu ordinato sacerdote. Iniziò a predicare a San Miniato, poi ad Ascoli a Fano, a Camerino e visitò i conventi del Montefeltro. Giunto a Roma frequentò la casa del cardinale Carpi e si fece conoscere dalla nobiltà romana. Divenne precettore dei figli di Ascanio Colonna ed entrò in contatto con Ignazio di Loyola e Filippo Neri.

Nel 1557 fu nominato inquisitore a Venezia. Subito si mise in luce per il suo rigore emanando severi provvedimenti sui libri proibiti che venivano, invece, liberamente venduti nella Serenissima. Ne fece raccogliere oltre diecimila e li fece dare alle fiamme il Sabato Santo. Proibì ai librai di partecipare a fiere per venderne all’Indice. Pio V lo nominò nel 1566 vescovo e il 17 maggio 1570 fu creato cardinale. Sostando a Montalto nel 1574 stabilì due fondi fruttiferi per il mantenimento di un maestro e di un medico. Il 10 aprile 1585 moriva Papa Gregorio XIII e si aprì il periodo dell’elezione del nuovo Papa.

L’elezione a Sommo Pontefice

Si racconta che la sera del 21 aprile, giorno di Pasqua, il Cardinale Peretti si presentò in conclave curvo e sostenuto da stampelle. Infatti, a tutti apparve come persona malferma e con poco da vivere, ma, dopo quattro giorni fu eletto Papa. Proverbiale la sua severità, emanò disposizioni che vietavano alle comunità pontificie di accogliere banditi di cui era piena Roma ma anche nei territori sottoposti al pontefice. I risultati, dicono le cronache, che nello stesso anno in cui era stato eletto “furono esposte a Castel Sant’Angelo più teste di banditi che meloni al mercato“. Fra il 1585 e il 1590 furono celebrati ben 49 condanne a morte. Tra questi il prete Guercino, che capeggiava una banda di dieci malfattori e depredava e trucidava i viandanti sulla strada che da Frascati portava a Terracina.

Quando la zona del Colosseo pullulava di briganti

Il Colosseo era una zona di banditi e le guardie non riuscivano a sbarazzarsi di questi delinquenti che razziavano la città. A quel tempo Roma contava centomila abitanti e una notte Sisto V si travestì da eremita e portando sotto un mantello una grande bottiglia di vino andò tra le rovine dell’Anfiteatro Flavio. Trovò i banditi che stavano arrostendo uno spiedo e chiese di passare la notte con loro offrendo la bottiglia di vino che aveva. Ma la bevanda era drogata e si addormentarono profondamente. A un suo segnale intervennero le guardie e il giorno dopo i banditi pendevano appesi a un patibolo.

Sisto non perdona nemmeno Cristo

Papa Peretti ebbe sempre un atteggiamento scettico per i miracoli. Un giorno a Roma si diffuse la notizia che in una tenuta appena fuori città un’immagine di Cristo in legno trasudava sangue. Davanti alla prodigiosa immagine il Papa prese un’ascia e pronunciando le parole “come Cristo io ti adoro  ma come legno io ti spezzo”  sferrò un violento colpo facendola a pezzi. Tanto fu lo stupore di tutti quando, all’interno, fu trovata una spugna intrisa di sangue animale e una corda, che una volta tirata faceva credere che l’immagine sanguinasse. Il contadino che lucrava sulle offerte lasciate dai devoti fu portato a Roma e messo a morte.

Le riforme di Papa Peretti

Sisto V è ricordato per aver emanato disposizioni a favore degli ebrei che poterono così esercitare il commercio prima non consentito. Fondò Monti di Pegni, fece costruire il Palazzo del Laterano, edificare l’ospizio dei Mendicanti, ordinò l’erezione di 4 obelischi a Roma, tra cui quello di Piazza San Pietro. Quindi, realizzò le premesse per lo sviluppo urbano di Roma.

L’opera importante che non riuscì a realizzare.

Dagli archivi Vaticani risulta che Sisto V inviò cospicui sussidi ai francescani di Gerusalemme. Inoltre, attuò una grande azione diplomatica con i turchi per “avere quel felicissimo sasso che fu arca del nostro Redentore“. La sua idea era di trasferire il Santo Sepolcro nella cripta della Nuova Cattedrale di Montalto. La cosa non andò in porto per la morte del Pontefice.

Inaugurazione della mostra di Sisto V

Tornando al giorno della inaugurazione il sindaco di Grottammare Enrico Piergallini ha ribadito “l’eccezionale tempra caratteriale e l’attenzione per l’arte di Papa Sisto V”. Erano presenti oltre il vescovo Bresciani anche gli assessori regionali Castelli e Latini, i sindaci di Montalto Matricardi e di Rotella Borraccini, il delegato ai Beni culturali ecclesiastici Don Giorgio Carini e la direttrice dei musei Paola Di Girolamo.

 

Giancarlo Cocco

Foto © Riviera, Giancarlo Cocco

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Giancarlo Cocco
Laureato in Scienze Sociali ad indirizzo psicologico opera da oltre trenta anni come operatore della comunicazione. Ha iniziato la sua attività giornalistica presso l’area Comunicazione di Telecom Italia monitorando i summit europei, vanta collaborazioni con articoli sul mensile di Esperienza organo dell’associazione Seniores d’Azienda, è inserito nella redazione di News Continuare insieme dei Seniores di Telecom Italia ed è titolare della rubrica “Europa”, collabora con il mensile 50ePiù ed è accreditato per conto di questa rivista presso la Sala stampa Vaticana, l’ufficio stampa del Parlamento europeo e l’ufficio stampa del Ministero degli Affari Esteri. Dal 2010 è corrispondente da Roma del quotidiano on-line delle Marche Picusonline.

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