Serendipità, la fortuna attraverso l’intelligenza

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Serendipità

Connect the Dots: The Art and Science of Creating Good Luck è il nuovo libro su come creare opportunità nella propria vita

Abbiamo intervistato per Eurocomunicazione il prof Christian Busch in occasione della sua ultima uscita. Autore del bestsellerConnect the Dots: The Art & Science of Creating Good Luck” è un esperto di fama internazionale nel campo dell’innovazione, della leadership guidata e della serendipità. Inoltre, è il direttore del CGA Global Economy Program presso la New York University (NYU), e insegnante anche presso la London School of Economics (LSE). Cofondatore di Leaders on Purpose e della Sandbox Network, è l’ex direttore dell’Innovation Lab della LSE. Il suo lavoro è stato pubblicato da Strategic Management Journal, Harvard Business Review, Forbes, The Guardian, Washington Post, e BBC. Membro esperto del World Economic Forum (WEF) Expert Forum, associato della Royal Society of Arts, e della lista Thinkers50 Radar dei 30 pensatori “più propensi a plasmare il futuro”.

Qual è la sua tesi sostenuta nel libro?

«A volte le persone hanno fortuna senza alcun tipo di sforzo. È una fortuna cieca e “passiva”. Il successo o il fallimento sono semplicemente dati dal caso piuttosto che dalle proprie azioni, come nascere in una bella famiglia o in un contesto che ti offre tante possibilità. Ecco da dove provengono le disuguaglianze sociali. Alcuni sono nati più fortunati, altri vivono un colpo di fortuna durante il loro percorso. E spesso la prima condizione rende la seconda più probabile».

«Ciò che rende tutto più affascinante è che ne esiste un altro tipo: lafortuna intelligente” o serendipità. Invece che trattarsi di un colpo di fortuna o di fortuna passiva, quella intelligente è quel tipo di fortuna che ci creiamo da soli. Le persone di successo (seppur consciamente o inconsciamente) hanno spesso preparato una condizione che li avrebbe portato la fortuna intelligente, hanno lavorato duramente per essere più fortunati».

«Prendiamo come esempio il Viagra: non è soltanto qualcosa di inaspettato capitato quando i ricercatori notavano movimenti nei pantaloni dei partecipanti mentre somministravano loro dei farmaci per curare l’angina pectoris. I ricercatori dovettero fare qualcosa con quell’osservazione inaspettata, collegarono i puntini e giunsero alla conclusione che molti uomini nel Mondo potessero avere un problema in quel particolare ambito. È così che il Viagra casualmente emerse come nuovo farmaco. Un conto è imbattersi inaspettatamente in un potenziale investitore al supermercato, un altro è cosa noi facciamo con questi episodi inaspettati».

La serendipità

«Ciò che fa scattare le coincidenze è casuale, ma la nostra reazione è sotto il nostro controllo. Non appena realizziamo che la serendipità non è solo una coincidenza che ci colpisce ma, è un processo di individuazione delle potenzialità e creiamo dei collegamenti, saremo in grado di creare la fortuna intelligente da soli».

«Ciò che separa questa visione proattiva della serendipità dalla fortuna cieca sono gli step che portano a influenzare, incentivare e valorizzare le coincidenze. Se fossi uno scienziato, questo potrebbe comportare ad approfondire l’accidentale fuoriuscita di sostanze chimiche. Invece di ricominciare il tutto, il riversamento ha prodotto una nuova scoperta, come nel caso della Penicillina? Se fossi in un dipartimento di marketing e venissi a sapere che gli agricoltori in Cina usano la tua lavatrice per lavare le loro patate causando problemi con alcune macchine, diresti loro solo di non farlo? O lo connetteresti al fatto che molti altri contadini cinesi possano avere lo stesso problema e installeresti un filtro antisporco per renderla una lavatrice adatta al lavaggio delle patate?»

«La serendipità è saper dare un senso agli incidenti ma anche saper creare più eventi significativi (vedi sotto, ndr)».

Cosa l’ha fatta giungere a questa consapevolezza?

«Ho avuto un’esperienza di premorte in passato che mi ha fatto riflettere sul senso della vita. Per questo iniziai a leggere “L’uomo in cerca di senso” di Viktor Franki, in cui si parla di come possiamo trovare il senso in un periodo di crisi. Mi ha aiutato a realizzare il fatto che io trovi un senso nel connettere persone e idee, e la scintilla che ne scaturisce. Questo mi ha portato a costruire una comunità e un’impresa sociale, e successivamente nel fare ricerche significative su come ottenere impatto sul Mondo. Di quell’avventura, ciò che ho trovato affascinante è che le persone più di successo e più stimolanti attorno a me sembravano avere qualcosa in comune. Intuitivamente “coltivavano serendipità”, questa fortuna inaspettata derivante da momenti non pianificati in cui decisioni proattive portano a risultati positivi».

«Tutti hanno serendipità nella propria vita in qualche modo. Magari hai trovato l’amore, il tuo attuale lavoro o una nuova idea per il tuo podcast. Alcune persone sembrano vivere più eventi positivi rispetto ad altri, anche quando si trovano esattamente nella stessa situazione. Questa considerazione mi ha fatto domandare se fosse possibile sviluppare un programma, con fondamenta scientifiche, per coltivare serendipità. In modo tale che tutti possano imparare a controllare tali coincidenze e creare la loro propria fortuna (intelligente)».

«Alle persone piace sentire di avere sempre il controllo, ma non è sempre possibile in un Mondo in così rapida evoluzione. L’unica cosa che noi possiamo prevedere con certezza è che non saremo in grado di prevedere tutto. Ed è perciò che sono rimasto affascinato dalla domanda su come possiamo creare una forza che ci permetta di trasformare l’inaspettato, da minaccia a opportunità. L’approccio alla serendipità sta nel come possiamo trasformare l’incertezza e l’inaspettato a nostro vantaggio».

Può darci alcuni esempi pratici?

«Circa il 50% delle innovazioni e invenzioni sono casi fortunati, come il Viagra, penicillina e la lavatrice per patate. Spesso abbiamo trovato così l’amore, il nostro socio in affari o un cliente. L’approccio alla serendipità è sia una filosofia di vita e sia la capacità che ognuno di noi può sviluppare ogni giorno. Alcuni esempi pratici che ho trovato utili.

  • “Prepara delle esche”: quando ricevi la temuta domanda “cosa fai nella vita?”, usa argomenti di conversazione coinvolgenti e spazia tra diversi aspetti. Ad esempio: “recentemente ho iniziato a praticare xyz”, “sono particolarmente concentrato su xyz”. Sarai sorpreso da quanto spesso le persone diranno qualcosa del tipo: “che coincidenza, anch’io ho appena cominciato con xyz, mi piacerebbe parlarne con te!”. Questo tipo di risposte aprono conversazioni che potrebbero portare a risultati più significativi, spesso fortuiti. Più in generale, possiamo seminare questi spunti di discussione in ogni conversazione.
  • “Piazza bombe di serendipità”: usa la tecnologia a tuo vantaggio in modo da espandere le tue opportunità. Per esempio, twitta o scrivi email a persone che ammiri, o invita qualcuno in un diverso settore o con una mansione diversa dalla tua per un caffè o una videochiamata. La tecnologia ti permette di fare questo in una scala più ampia, più persone contatti e più probabile sarà che qualcuno ti risponderà. L’obiettivo, quando si piazzano bombe, è aumentare la serendipità impegnandosi in conversazioni inaspettate.
  • “Poni la domanda in maniera differente”: anziché chiedere a qualcuno “di cosa ti occupi?”, chiedi “cosa ti affascina di xyz?”. O “cosa ti ha ispirato nel fare xyz?”. Queste domande tirano fuori le persone dalle loro solite risposte automatiche. Inoltre, aiuta ad aprire conversazioni che rendono più facile trovare puntini di collegamento.
  • “Rompi la routine”: rifletti sui tuoi incontri giornalieri e altre attività di routine. Quali sono veramente necessari? Hanno davvero bisogno di tutto il tempo che gli dedichi? Se fossero sotto il tuo controllo, sapresti riorganizzarli? Portarti fuori dai tuoi soliti schemi ti aiuterà sia nel fare esperienza che notare potenziali inneschi di serendipità. Anche qualcosa di piccolo, come prendere un percorso diverso al lavoro o alla scuola di tuo figlio potrebbe fare la differenza».

Come si applica a ciò che stiamo vivendo con il Covid, la “Great Resignation” e altre situazioni attuali?

Serendipità«Uno dei temi chiave che emerge dalla nostra ricerca è che i leader di successo spesso danno al loro team una direzione precisa – un’ampia ambizione – e nel mentre essere preparati all’inaspettato, come una pandemia e la Great Resignation. Invece di fingere di aver capito tutto, hanno una strategia e sin dall’inizio dicono “ci adatteremo sulla base di nuove informazioni”. Questo atteggiamento gli permette di trasmettere forza, dimostra che sono realistici sul fatto che non possono sapere tutto, crea fiducia. La leadership vecchia scuola era più per stilare un piano e una strategia ben precisa, cosa alquanto impossibile visto il Mondo in rapida evoluzione in cui viviamo. Spesso porta a incentivi distorti perché le persone preferiscono attenersi a una strategia difettosa piuttosto che essere aperti a nuove idee inattese».

«Possiamo anche incentivare le persone a individuare i fattori scatenanti della serendipità. Ad esempio, possiamo chiedere a chi incontriamo di routine se si sono imbattuti in qualcosa che li ha sorpresi la scorsa settimana. Se rispondono di si, cambia la loro visione? Varrebbe la pena scavare più a fondo? Il punto è: una volta che abbiamo incentivato le persone a guardare verso l’inaspettato, iniziamo a vedere opportunità dove gli altri non ne vedono».

Imparare dal fallimento

«Inoltre, possiamo facilitare un ambiente di fiducia e sicurezza psicologica, che permette la creatività e scambio tra le parti. Prendiamo come esempio il “funerale” di un progetto. L’idea è che quando non va a buon fine, il project manager responsabile lo presenta davanti ai colleghi di altri dipartimenti e riflette sul perché non abbia funzionato. Non si tratta di celebrare il fallimento ma di esaltare l’apprendimento partendo da ciò che non è andato bene. Invece di nascondere le cose che non hanno funzionato (e quindi non imparare realmente da loro), l’atto di accantonare un progetto di solito infonde fiducia, e spesso porta persone a fare collegamenti».

«In una delle principali società di materiali e nutrizione, per esempio, un rivestimento di vetro per un portaritratto non sarebbe stato redditizio per il mercato. Quando il team dovette accantonare il progetto, qualcuno si rese conto che forse avrebbe potuto assorbire un sacco di energia, “potrebbe essere utile per il fotovoltaico?” si sarà chiesto. Ecco come nacque fortuitamente il dipartimento di energia solare nella compagnia. Nessuno sapeva in anticipo che sarebbe accaduto qualcosa del genere, ma compiere un’azione che permettesse di creare collegamenti ha reso più probabile che la serendipità accadesse».

Come si dovrebbe applicare questo alla propria vita?

«Il nostro solito modo di pensare tende a oscurare la serendipità, rendendo più difficile da individuare e ancora più difficile da sfruttare. Tutti abbiamo dei pregiudizi, alcuni più di altri. Alcuni modi per sbarazzarsi di loro per essere in grado di avere più serendipità utilizzando le pratiche che ho citato sopra sono:

  • “Sottovalutare l’inaspettato”: ognuno di noi ha una visione distorta del Mondo che consideriamo “tipica”, il tipo di cose che ci aspettiamo che accadano. Come risultato di questo pregiudizio, “il previsto” è quello che tendiamo a vedere. Ma se potessimo ampliare la gamma di ciò che ci aspettiamo? Sempre più spesso vedremo le connessioni e arriveremo a capire che le cose improbabili stanno accadendo tutte intorno a noi, aspettano solo che ne approfittiamo. Prendiamo l’esempio del paradosso del compleanno, che mostra come il nostro modo di pensare “lineare” perde di vista l’esponenzialità della vita. Ci sono così tante cose inaspettate che potrebbero accadere che è estremamente probabile che accada qualcosa di inaspettato, anche se per definizione non possiamo sapere ancora di cosa si tratta. Una volta che ce ne rendiamo conto iniziamo a trovare $20 per strada, guardiamo un vecchio libro e abbiamo una nuova idea per un podcast. Hai la possibilità di scegliere, si tratta di aprire gli occhi sull’alta probabilità dell’inaspettato.
  • “Post-razionalizzazione”: hai mai presentato il tuo CV come se avessi pianificato tutto in anticipo? “Ho iniziato qui, poi ho voluto fare x, e poi y”. Beh, forse alcuni di questi sono stati guidati dal caso piuttosto che da una pianificazione proattiva? Il punto è che tendiamo a raccontare storie lineari che tolgono loro la serendipità, quando in realtà è spesso al centro delle esperienze di vita. Soprattutto come leader, raccontare storie come sono piuttosto che come volevamo che fossero può essere un ottimo modo non solo per legittimare serendipità negli ambienti di lavoro, ma anche per costruire la fiducia con le persone. Nessuno crede a un leader che finge di aver capito tutto per tutto il tempo.
  • “Fissità funzionale”: riguarda quelle persone che usano uno strumento quotidianamente, o lo vedono usare regolarmente in modi familiari, sono spesso mentalmente bloccate dal vedere o usare lo stesso strumento in un modo nuovo. La vecchia frase, “Se hai un martello allora vedi tutto come un chiodo”, in questo caso corrisponde alla verità. L’agilità mentale o la predisposizione a vedere quello strumento in un modo nuovo è essenziale se vogliamo costruire la nostra serendipità mentalità».

 

Cecilia Sandroni

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Cecilia Sandroni
Fondatrice della Piattaforma internazionale ItaliensPR. Cecilia Sandroni, per formazione semiotico del teatro, è membro della Foreign Press di Roma come Italienspr (italienspr.com/global press), oltre ad essere un'esperta di relazioni internazionali nella comunicazione. Le sue competenze spaziano dal teatro-cinema, alla fotografia, all'arte e al restauro, con la passione per i diritti umani. Indipendente, creativa, concreta, ha collaborato con importanti istituzioni italiane e straniere per la realizzazione di progetti culturali e civili.

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