Elezioni francesi, l’astensionismo al centro dei dibattiti

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Elezioni francesi

Il ballottaggio, previsto per il 24 aprile 2022, vede vittorioso Macron ma la Le Pen sembra avere più possibilità rispetto al passato

Nessuna sorpresa nei risultati delle elezioni francesi. Il 24 aprile, quando i cittadini torneranno alle urne, dovranno apporre la “x” su Emmanuel Macron o su Marine Le Pen.

Dato l’astensionismo in crescita rispetto alle scorse elezioni si può dedurre che i francesi non sono per niente contenti dell’andamento politico della Nazione. Ma a determinare questa ascesa è stata anche una campagna elettorale poco stimolante che ha messo tempo a decollare.

Per Bernard Sananès, presidente dell’istituto di sondaggio Elabe, «questo dato dell’astensionismo di più di un quarto degli iscritti non è una sorpresa per noi». Ha poi sottolineato che il record negativo assoluto registrato 20 anni fa «non è stato superato, ma è molto vicino». Per il sondaggista il basso tasso di partecipazione è il risultato di una serie di fattori sia strutturali che congiunturali.

Ad eccezione del record negativo del 2002, alle presidenziali l’astensionismo più alto a un primo turno si era registrato nel 1969 (22,4%) e nel 2017 (22,23%). Ma comunque di 4 punti in meno rispetto ad oggi. Tassi catastrofici si sono verificati alle municipali del 2020 e soprattutto alle regionali e dipartimenti del 2021. In quell’occasione i due terzi dei francesi hanno snobbato le urne. Pertanto, anche se meno rispetto al passato, le presidenziali si confermano ancora come le elezioni preferite dei francesi.

Infusione di stabilità, forse

«Potete contare su di me», ha affermato il presidente uscente acclamato dai suoi militanti alla Porte de Versailles di Parigi. L’obiettivo sembrava un appello ai compatrioti di ogni colore politico affinché sbarrassero la strada all’estrema destra.

Anche la Le Pen è apparsa fiduciosa: «Tutti coloro che non hanno votato per Macron si uniscano a questo grande Rassemblement National e popolare».

Dall’Eliseo si guarda alla sfida in diretta tv che dovrebbe essere confermata per il 20 aprile. Cinque anni fa quella discussione vide uscire Macron vincitore indiscusso, con Marine Le Pen che apparve disarmata di argomenti.

Guerra ai voti per il ballottaggio

Il presidente uscente, in effetti, ha fatto il pieno di voti, il 4% in più rispetto a quando fu eletto nel 2017 battendola con il 66% delle preferenze. Ma tutto può tornare in discussione fra 15 giorni e se il leader de La République En Marche – al 27,6% contro il 23,4% della sfidante – può contare sul sostegno di buona parte della destra e della sinistra, i calcoli degli analisti dicono che su Marine Le Pen convergerà almeno il 7% dei voti in più rispetto a quelli che prese nella sfida di 5 anni fa. Ad esempio quelli di Eric Zemmour, che ha esortato i suoi sostenitori a votare per lei.

I primi sondaggi verso il 24 aprile comunque premiano Macron. Secondo uno studio Ipsos Sopra Steria per Le Parisien, verrebbe riconfermato all’Eliseo con il 54% delle intenzioni di voto.

Secondo un altro sondaggio Ifop-Fiducial per TF1/LCI/ParisMatch/SudRadio, il distacco tra i due candidati europeista e nazionalista è più ristretto. Il presidente uscente rivincerebbe le elezioni con il 51% delle preferenze contro il 49% di Le Pen.

Da un sondaggio condotto da Elabe e pubblicato dall’emittente televisiva BfmTv, Emmanuel Macron viene dato vincitore al secondo turno con il 52% dei voti. È quanto emerge . Secondo la rilevazione Marine Le Pen otterrebbe il 48%.

I quotidiani francesi non si risparmiano

Elezioni francesi“Nuovo duello Macron-Le Pen”, titola la prima pagina del quotidiano francese Le Figaro, all’indomani del primo turno delle elezioni presidenziali. I vincitori sono nuovamente il presidente uscente e la leader di Rassemblement National, ciò chei francesi non volevano avrà luogo“.

Le Parisien traccia, invece, un quadro delle “dieci lezioni da imparare” dal primo turno. Una di queste è l’alta astensione che conferma una crescente sfiducia nei confronti della politica e in particolare tra i giovani. Le elezioni sono anche una durissima batosta per i socialisti, con Anne Hidalgo che non è riuscita neanche a raggiungere la soglia del 2%. Sarà “La fine di un era?“, si interroga il quotidiano.

Dalla Russia con amore

Se c’era qualche dubbio residuo sul fatto che la leadership putiniana tifasse per Marine Le Pen nella corsa all’Eliseo, non sono più possibili equivoci date le parole pronunciate questa mattina da Vladimir Jabarov, primo vice capo del comitato internazionale del Consiglio della Federazione russa. «Gli Stati Uniti e la Nato non lasceranno che la Le Pen vinca al secondo turno. Purtroppo penso che tutti i partecipanti eliminati ora si consolideranno attorno alla figura di Macron». In ogni caso, secondo Jabarov, l’attuale situazione «rappresenta un campanello d’allarme che dovrà indurlo a pensare agli interessi nazionali della Francia, e non solo a quelli degli USA e a quelli egoistici della Nato».

«Voglio evidenziare il grande successo di Marine Le Pen». A dimostrazione «che l’umore dei francesi sta cambiando a causa della politica filo-Nato e filo-americana di Emmanuel Macron». Il quale «è praticamente “prostratosotto gli americani, e il fatto che il Paese stia perdendo la sua sovranità naturalmente irrita i francesi», ha affermato Jabarov alla RIA Novosti.

La leader del Rassemblement National, Marine Le Pen è riuscita ad attirare centinaia di migliaia di nuovi voti: il suo distacco dal presidente in carica è minimo. In particolare, si legge sul quotidiano russo Vzgliad, l’outsider francese è riuscita a catalizzare un alto numero di consensi nelle province ruralibianchee nelle zone industrializzate.

Nelle ultime settimane la Le Pen ha sfruttato la guerra in Ucraina. Con riserve e con toni corretti ha condannato le azioni della Russia, ma nonostante ciò ha anche incolpato Macron di “dipendenza energetica” da Mosca. Riprendendosi il suo elettorato dal candidato ultraconservatore Eric Zemmour, è così diventata la leader indiscussa tra i candidati di opposizione. Per quanto riguarda l’attuale inquilino dell’Eliseo, questi deve fronteggiare la “guerra delle sanzioni” contro la Russia, che non è un “gioco a senso unico”, come sostenevano i “falchi”, ma potrebbe comportare conseguenze sociali per la popolazione transalpina, tra cui alta inflazione e aumento della disoccupazione.

I candidati non più in corsa

Il resto del panorama delle anomale elezioni francesi, dominate prima dal Covid19 poi dalla guerra in Ucraina, vede la definitiva evaporazione della destra neogollista e della sinistra moderata, guidata da un partito socialista la cui candidata, Anne Hidalgo, è al 1,8%. La sindaca socialista di Parigi già nei giorni scorsi aveva anticipato la sua sconfitta proclamando la necessità di una rifondazione del Ps.

Spicca invece il trionfo popolare di JeanLuc Mélenchon, il tribuno della gauche radical, salito per la prima volta al 22% piazzandosi al terzo posto. E, soprattutto, spazzando via i timori di chi considerava possibile che non pochi suoi seguaci votassero Le Pen in funzione anti-Macron: «Neppure un voto deve andare a Marine Le Pen!», ha gridato dal palco per 4 volte, entusiasmando i suoi sostenitori.

Atmosfera opposta in casa del polemista di estrema destra, Eric Zemmour, sceso in qualche settimana dal 16% (era testa a testa con Le Pen all’inizio) al 7,1%. Ha pagato le sue affermazioni filorusse, ma soprattutto ha perso la scommessa di soppiantare la presidente del Rassemblement National come guida della destra. Le Pen ha preso il triplo dei suoi voti.

Gli altri risultati descrivono soprattutto clamorose sconfitte. Ad esempio quella di Valérie Pécresse, prima donna a candidarsi all’Eliseo per i Républicains neogollisti, che sprofonda dal 16-17% iniziale al 4,8%. Il suo predecessore nella corsa alle presidenziali, Francois Fillon, nonostante lo scandalo dei collaboratori parlamentari, aveva conquistato il 20% cinque anni fa.

Male anche gli ecologisti, con Yannick Jadot, anch’egli sotto la soglia del 5% (4,6%) nel pieno di un’emergenza climatica che è stato il tema più ignorato della campagna elettorale. A sinistra resta, più che mai, il solo Mélenchon, che ha lanciato la sua opa sulla gauche, proponendosi come guida di un nuovo “polo popolare”.

Economia

Elezioni francesiAlle prime battute, i mercati salutano con ottimismo il risultato del voto presidenziale in Francia di ieri. Agli scambi iniziali, la Borsa di Parigi ha reagito positivamente poi si è lasciata influenzare dal parere generale degli investitori – che temono una stretta da parte della Bce nella riunione di giovedì prossimo – e ha virato in negativo. Quindi, il Cac 40 ha di nuovo ribaltato il trend, ritornando in positivo (0,64%). Il voto ha messo l’indice delle blue-chip francesi sotto pressione a causa dei sondaggi che prevedono una corsa serrata tra i due candidati.

C’è da aspettarsi comunque, sostengono gli analisti, una certa volatilità nelle prossime settimane. Anche se al ballottaggio del 24 aprile viene esclusa la possibilità di una vittoria di Le Pen, e ritenuta scontata quella seppur risicata di Macron, gli investitori temono comunque l’ascesa della candidata del Rassemblement National.

Sul mercato obbligazionario, invece, sembra tornare il sereno dopo le pesanti vendite dei giorni scorsi. Si riduce lo spread tra i titoli di Stato francesi, gli Oat, e i Bund tedeschi. Il differenziale scende a 50,5 punti base dopo essere arrivato venerdì scorso a 55,7 punti. Il tasso di rendimento è in calo all’1,272%. Segno, questo, del fatto che gli operatori confidano nella vittoria di Macron in quanto la Le Pen è vista come un’ulteriore spinta alla frammentazione europea, nonostante abbia ridimensionato la “Frexit“.

Caos in città

Disordini sono scoppiati in serata nel centro di Rennes e di Lione. Diverse centinaia di persone si sono radunate all’annuncio del risultato del primo turno delle elezioni francesi, provocando danni. Circa 500, per lo più giovani, hanno marciato per le strade di Rennes cantando slogan anticapitalisti e antifascisti. Arredi urbani sono stati distrutti e finestre di filiali bancarie sono state danneggiate. In una piazza del centro cittadino è stato acceso un incendio con materiale di cantieri edili che ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco. La polizia è intervenuta in tarda serata per disperdere la manifestazione.

 

Ginevra Larosa

Foto © 20 Minutes, Ennaharonline, Stefano Roffi, Challenges

Video © Eurocomunicazione

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