Gronchi Rosa, il francobollo che quasi causò un incidente diplomatico

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Gronchi Rosa

Fu un errore sui confini a farne diventare uno dei più famosi in grado di superare per fama anche lo stesso presidente

3 aprile 1961, lunedì dell’Angelo o come più spesso conosciuto come giorno di Pasquetta, mentre gli italiani festeggiavano e il presidente della Repubblica Giovanni Gronchi si preparava per la sua visita in America Latina un banale francobollo stava per dare origine a un incidente diplomatico.

Chi era Giovanni Gronchi 

Nato a Pontedera, Pisa nel 1887 è stato uno dei fondatori del Partito popolare italiano e uomo di spicco della Democrazia Cristiana, presidente della Camera nella I e nella II legislatura. Mentre il Paese era nel pieno del boom economico dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel 1955 divenne presidente della Repubblica.Giovanni Gronchi

Evento che ebbe una forte eco soprattutto perché cercò di distinguersi da De Nicola e Einaudi, suoi predecessori, cercando di rappresentare una politica nuova, attiva e dinamica. Fu molto partecipe sia in quella interna che estera.

Il suo discorso di insediamento caratterizzato dalla richiesta alle forze politiche di dare attuazione alla Costituzione, ma soprattutto dai toni che lasciavano trasparire una spiccata personalità. Rilevanti anche le dichiarazioni sulle “aperture sociali”. Molto presente durante le manifestazioni legate all’industrializzazione del Belpaese come la Fiera di Milano, il Salone dell’automobile di Torino e numerose opere pubbliche. Inoltre inaugurò ben due edizioni dei Giochi olimpici.

Durante il settennato divenne famoso il suo viaggio in America Latina, richiesto dai connazionali che manifestarono per una maggiore vicinanza delle istituzioni nostrane.

L’incidente

Per celebrare l’importanza del viaggio in Argentina, Uruguay e Perù, furono stampati tre francobolli commemorativi che evidenziavano su un planisfero i confini del Paese visitato. Ognuno di un colore differente: blu per l’Argentina, verde per l’Uruguay e rosa per il Perù. Un errore sui confini di quest’ultimo fece diventare il Gronchi rosa uno dei più famosi francobolli italiani. In grado di superare per fama anche lo stesso presidente, complice il fatto che l’esposizione mediatica di cui godevano i politici dell’epoca era quasi inesistente, soprattutto intorno alla figura del capo dello Stato.

L’ambasciatore peruviano Alfonso Arias che si era procurato il trittico segnalò il grave errore ai ministeriali. I quali, per evitare un gravissimo incidente diplomatico informarono l’allora ministro delle Poste e Telecomunicazioni Lorenzo Spallino. Gronchi in visita in Perù

Questi diramò un telegramma alle sedi provinciali per sospenderne immediatamente la vendita. 

Il Poligrafico dello Stato per ovviare all’errore fece ristampare un nuovo francobollo di colore grigio. Con i confini corretti venne utilizzato per ricoprire i Gronchi rosa presenti sulle numerose lettere che sarebbero dovute volare con l’aereo presidenziale.

L’origine dell’errore 

La versione più nota vede come responsabile il bozzettista Roberto Mura che, incaricato dei tre disegni, utilizzò un atlante del 1939 che non includeva tra i confini peruviani la Regione dell’Amazonia. Questa infatti fu annessa al Paese solo dopo la Guerra del ’41 con la firma del protocollo di Rio de Janeiro da parte dell’Ecuador che ne cedeva il territorio.

Questo errore risolto in tempi relativamente brevi non passò inosservato agli occhi di alcuni collezionisti che contribuirono ad accrescerne il valore e la fama. Anche tra i non appassionati di filatelia.

In quegli anni in cui il servizio postale era praticamente l’unico metodo di comunicazione divenne popolare il collezionismo di francobolli. Caratterizzato sia dai costi contenuti, sia dalla speranza di poter far soldi in un settore in crescita.

Non uno dei più rari o costosi, ma sicuramente al centro di una curiosa vicenda che lo ha consacrato, forse, come il simbolo del francobollo per eccellenza. Inoltre, proprio per la sua notorietà, vittima di numerosissime falsificazioni.

Ad oggi il Gronchi rosa è l’unico francobollo invalidato dall’amministrazione pubblica italiana e ricoperto dalle Poste italiane.

 

Gianfranco Cannarozzo

Foto© Bolaffi, Wikipedia, ArchivioQuirinale

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Gianfranco Cannarozzo
Lettore appassionato si avvicina al mondo del giornalismo mentre lavora presso uno studio legale che si occupa di ADR (Alternative dispute resolution). Nei suoi pezzi ama parlare di varie tematiche spaziando dall'attualità alla storia, alla politica.

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