Nel suo nuovo romanzo lo scrittore romano indaga le conflittualità di ieri e di oggi, svelando le radici dell’odio e del male
Tre storie, tre scenari di guerra per comprendere le ragioni delle eterne conflittualità fra gli uomini. Il libro delle voci dimenticate di Riccardo Cenci è un romanzo dalla costruzione ardita, profondo nelle implicazioni morali e colmo di spunti di riflessione. Incorniciate in una struttura circolare che parte dalla seconda guerra mondiale, le vicende descritte si muovono fra l’ex Jugoslavia, l’Armenia e l’Ucraina. Un conflitto trascorso ma ancora vivo nella memoria degli europei, uno che risulta apparentemente congelato (di poca visibilità sui nostri media), e uno di grande attualità. L’autore, giornalista impegnato nelle tematiche dell’Est Europa, parte dalle proprie esperienze personali per indagare le radici del male.
Ex Jugoslavia
Due amici si recano in Croazia subito dopo la fine delle guerre jugoslave. Quella che apparentemente dovrebbe essere una vacanza si trasforma in un viaggio alla ricerca delle tracce lasciate dal conflitto. Dietro l’apparente calma della quotidianità si cela l’orrore. Zoran ha vissuto la guerra e ne è uscito cambiato. La sua figura si staglia con tratti eroici, anche se le cicatrici lasciate dalle esperienze vissute appaiono insanabili. La sorella Katarina, affascinante come un’attrice del cinema ma altrettanto instabile, trascinerà il protagonista in una spirale senza fine.
Armenia
Un religioso estromesso dalla Chiesa per ragioni misteriose vaga per le strade di Yerevan in un taxi improvvisato, raccogliendo le confessioni dei suoi avventori. Nella sua nuova veste mondana l’ex prete Arsen vive i tormenti di un’individualità incerta, rosa dai dubbi della fede e dalle implicazioni legate al conflitto con gli azeri, apparentemente congelato, ma in realtà pronto a destarsi in qualsiasi momento. Sullo sfondo, evocato da improvvise prospettive sovrannaturali, aleggia il genocidio di un intero popolo. L’Armenia, con i suoi monasteri irraggiungibili e i suoi paesaggi pietrosi battuti dalla neve e dal vento, è lo scenario ammaliante della vicenda.
Ucraina
L’autore tiene a precisare come il libro sia stato iniziato nel 2017/18, quindi prima dell’invasione russa. La guerra era in realtà presente sin dal 2014, benché confinata alle Regioni del Donbass. Partendo da esperienze familiari e personali, Cenci confeziona la storia di due ragazzi, uno di origini ucraine e l’altro dalle radici russe, schierati su fronti opposti. Una vicenda che fa riflettere riguardo la pericolosità dei conflitti anche in popoli apparentemente fratelli.
Tre scenari
Il romanzo vive di improvvise incursioni in tempi diversi. Vicende consegnate alla cronaca fanno la loro apparizione, personaggi ormai inseriti nei libri di storia arricchiscono la narrazione di dettagli preziosi. Gli stessi personaggi coinvolti vengono tratteggiati da diversi punti di vista, a sottolineare come il passato resti un mistero inestricabile.
Un paesaggio eternamente assolato fa da sfondo alla prima storia. La Croazia descritta è quella estiva, con il sole a stagliare le sagome dei protagonisti. Una luce accecante abbaglia gli uomini, quasi a simboleggiare la loro cecità di fronte agli eventi. Una perenne coltre nevosa copre invece l’Armenia. Un biancore abbacinante rappresenta il disagio del protagonista. Trincee fangose definiscono infine il contesto ucraino, devastato da un conflitto fratricida che sembra non volersi concludere.
Le immagini e le voci dimenticate
Particolarmente accattivante la veste grafica. L’immagine in copertina, raffigurante un bambino che cerca di far volare il proprio aquilone fra le rovine di Kabul, è del fotografo Fabrizio Pesce, inviato in Afghanistan. Una foto che evoca il desiderio di normalità, pur in un contesto devastato da innumerevoli conflitti. Arricchiscono il volume quattro immagini scattate dallo stesso Cenci nei luoghi descritti nel romanzo, dei quali ha diretta esperienza.
Conclusa la lettura ci si rende conto di come le voci dimenticate del titolo siano quelle di tutti noi, improvvisamente portate alla ribalta e altrettanto velocemente obliate, siano quelle degli uomini sepolti sotto metri di terra, destinati a venir ritrovati anni dopo la fine dei conflitti, oppure a restare celati per sempre. Storie che chiedono di essere narrate per sottrarsi all’oscurità che le minaccia. Il libro è allora un coraggioso tentativo di scavare nel profondo, svelando almeno in parte gli abissi che divorano l’animo dell’uomo.
La presentazione
Il libro verrà presentato presso la Libreria Notebook dell’Auditorium Parco della Musica il prossimo 23 giugno alle ore 18. Dialogherà con l’autore il direttore di Eurocomunicazione, Giovanni De Negri con le letture di Alessandro Pala Griesche.
Eurocomunicazione trasmetterà la diretta dell’evento sui suoi portali (www.eurocomunicazione.com e www.eurocomunicazione.eu) e sulle pagine social (dove rimarrà):
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Ginevra Larosa
Foto © Fabrizio Pesce, Riccardo Cenci
Video © Eurocomunicazione
Riccardo Cenci – Il libro delle voci dimenticate Dei Merangoli Editore Collana Orti (https://deimerangoli.it/shop/libro-voci-dimenticate/) €15,00 pg. 248