Siccità, un problema non solo italiano ma che riguarda tutta l’Europa

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Siccità

Gli eventi metereologici in grado di promuovere l’emersione di fenomeni siccitosi potrebbero divenire più frequenti nel prossimo futuro. E colpire diverse aree a rischio del continente europeo

Il Governo italiano di recente ha dichiarato lo stato di emergenza nei riguardi di Veneto, FriuliVenezia Giulia, Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte. Il provvedimento ha previsto lo stanziamento di 36,5 milioni di euro, in ragione della persistente carenza idrica che ha colpito i territori di queste Regioni. Il fenomeno siccitoso si è venuto a creare, in modo prevalente, a causa delle esigue precipitazioni nevose avvenute su tutte le Alpi durante i mesi invernali. Ciò ha comportato un disgelo contenuto rispetto alla norma nel corso mesi primaverili ed estivi. Le falde acquifere non si sono quindi ingrossate a sufficienza e i fiumi non hanno ricevuto un adeguato afflusso idrico. A ciò si sono aggiunti altri fattori determinanti, in maniera particolare, la permanenza di temperature elevate fin dai mesi primaverili e la scarsità delle piogge.

Il programma Copernicus dell’Unione europea, concepito per l’osservazione e il monitoraggio satellitare del globo terrestre, di recente ha diffuso i risultati di uno studio, secondo il quale la carenza prolungata di approvvigionamento idrico sta colpendo molti altri territori europei. Le analisi inducono inoltre a ritenere che gli eventi metereologici eccezionali, in grado di promuovere l’insorgenza di fenomeni siccitosi, possano divenire sempre più frequenti nel prossimo futuro. Ciò che ora si sta osservando in forma eccezionale al nord d’Italia si potrebbe dunque verificare ciclicamente in altre zone del continente europeo. Il vicepresidente della Commissione Ue, Maroš Šefčovič, nel corso di un proprio intervento, avvenuto in occasione del dibattito sulla siccità nella Plenaria di Strasburgo, ha rilasciato delle dichiarazioni allarmanti, sostenendo che, «la siccità che sta colpendo l’Europa potrebbe diventare la più grave della Storia».

In merito agli strumenti disponibili da parte dell’Unione europea, utili per fare fronte all’insorgenza di criticità del genere, il vicepresidente della Commissione ha reso noto che, «l’Ue possiede il modo per rispondere a breve termine con misure straordinarie attraverso i nostri meccanismi di protezione civile. E mediante l’utilizzo di una serie di sistemi di allerta precoce, di recente aggiornati e rinnovati». Il problema si pone invece, quando le criticità si presentano a lungo termine. In ipotesi del genere, ha dichiarato Šefčovič, si ritiene indispensabile, «ridurre il consumo di acqua. In agricoltura, dobbiamo guardare alla gestione sostenibile del suolo e alla copertura vegetale. Dobbiamo inoltre investire, come è stato sollecitato da parte di molti, in colture resistenti alla siccità e ripristinare le aree danneggiate».

L’emergenza idrica in Italia viene aggravata da ingenti perdite

Si calcola che circa un terzo dell’acqua introdotta nelle reti idriche del nostro Paese sia irrimediabilmente perduta. Nella maggior parte dei casi le dispersioni scaturiscono per il fatto che i sistemi dove corre l’acqua non hanno ricevuto sufficiente manutenzione nel corso del tempo. In molti tratti della rete idrica nazionale, di conseguenza, è possibile riscontrare l’esistenza di piccole lesioni, o persino di fori, da cui fuoriesce parte dell’acqua corrente. In Italia, in base ai dati diffusi dall’Osservatorio Valore Acqua per l’Italia, il 60% della rete idrica è pericolosamente costituita di istallazioni obsolete. Molte di esse hanno più di trent’anni. Ma alcune di queste infrastrutture hanno addirittura più di cinquant’anni. La dispersione idrica generata risulta purtroppo fisiologia. E di gran lunga superiore rispetto alla media europea.

Esistono zone all’interno del territorio nazionale, situate soprattutto nel basso Lazio e in alcune province abruzzesi, dove la dispersione idrica raggiunge addirittura il 70% rispetto a quanto regolarmente viene immesso in circolazione. Si nota di contro anche la presenza di comuni virtuosi, che sorgono nella provincia lombarda e piemontese. Dove gli sprechi sono contenuti e superano di poco il 10%. Esiste infine il problema degli allacci abusivi, realizzati con semplici accorgimenti. Con queste manomissioni si consente di far ricadere la registrazione dell’utilizzo illecito a carico della persona regolarmente intestataria delle fornitura idrica.

Le problematiche inerenti all’agricoltura dovute alla siccità e i possibili rimedi

La carenza idrica determina l’emersione di una serie di questioni nella normale conduzione delle attività agricole. Diverse tipologie di colture sono maggiormente vulnerabili alla persistenza di periodi siccitosi. In altre ipotesi si rende complesso, o eccessivamente oneroso, il ricorso a metodi di irrigazione eccezionale. Si pone impellente dunque la necessità di mutare il modello attraverso cui si svolgono normalmente i processi di coltivazione. Soprattutto, laddove, si rileva come altamente probabile la manifestazione ciclica di periodi di carenza idrica. L’Ue ha indicato delle soluzioni di carattere generale, da rendere effettive entro un periodo di otto anni. Le strategie proposte, elaborate anche alla luce di possibili destabilizzazioni economiche connesse al conflitto russo-ucraino, sono riassumibili nella diversificazione: 25% di terreni biologici, il 10% di estensioni agricoli finalizzate alla protezione della varietà di specie e la gestone sostenibile del suolo.

Paolo Barberi, docente di Agronomia alla scuola superiore Normale Sant’Anna di Pisa, in una recente intervista rilasciata all’Huffington post, ha inoltre suggerito una serie di prassi da mettere in pratica per contribuire a fronteggiare le problematiche di cui si tratta in ambito agricolo. Ci si riferisce alla rotazione delle colture, alla riduzione della profondità di lavorazione del terreno e alla pacciamatura. Quest’ultimo accorgimento prevede la copertura del terreno con residui di vegetali di lavorazione. In modo tale da evitare che il suolo possa esporsi direttamente all’irraggiamento solare, mantenendo più a lungo gli effetti dell’irrigazione. Secondo Barberi risulta oltretutto indispensabile scegliere delle colture consone, che non necessitano di un consumo idrico sostenuto. Infine si consiglia di ricorrere a metodi di irrigazione più efficienti, meno dispersivi quindi, come l’irrigazione selettiva, in grado di immettere acqua soltanto in prossimità della coltura e di evitare la dispersione.

 

Federico Gasparella

Foto © llMeteo.it, Lombardia Notizie Online, Casaeclima.com

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Federico Gasparella
Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza ho iniziato la professione giornalistica. Fino ad ora ho avuto la possibilità di approfondire diverse tematiche. Sono partito affrontando questioni attinenti al mondo della legalità, passando per la politica internazionale, l’attualità, la cultura e l’arte.

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