Governo, nuovo decreto da 10 miliardi su salari e bollette

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Mario Draghi

Attesa per l’incontro tra il premier Mario Draghi e i sindacati per frenare gli effetti dell’inflazione

Roberto Garofoli, sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha dichiarato, durante un evento a Polignano a mare, che «il Governo non può aspettare l’autunno per alleviare il peso dell’inflazione sulle famiglie. L’assottigliarsi delle buste paga non deve far crollare la fiducia e la domanda interna».

«Per questo» continua il sottosegretario, «già da fine luglio il Governo metterà in campo un nuovo corposo decreto, che comprenderà salari e accise sulla benzina».

Grazie all’andamento positivo dall’inizio dell’anno il Governo infatti punterebbe sull’extragettito di circa 8 miliardi di euro che potrebbe arrivare a 10 miliardi nel caso in cui i dati sul Pil attestino una crescita maggiore alle aspettative.

Primo punto l’incontro coi sindacati

Per poter costruire una linea di intervento efficace il primo passo, quello più atteso, è l’incontro con i sindacati.

Roberto Garofoli sottosegretario
Il sottosegretario Roberto Garofoli

Nella giornata di domani 12 luglio, Mario Draghi incontrerà Cisl e Uil e Cgil per parlare di salari e inflazione, soprattutto per discutere dei recenti dati dell’Istat sulla povertà.

Si dice fiducioso il ministro dell’Economia Daniele Franco. Il decreto porterebbe la proroga dei crediti di imposta per le imprese e il rinnovo degli sconti sulla benzina.

Il premier ha voluto impostare l’incontro di domani su una premessa: «Creare un percorso, da costruire assieme». Anche per rispondere all’accusa del leader della Cgil Maurizio Landini, che dopo aver ricordato di aver «lavorato molto bene con il Governo Conte» ha dichiarato invece: «Quello attuale non ci ascolta».

Sostenere il potere di acquisto delle famiglie

Salario minimo, cuneo fiscale, reddito di cittadinanza, misure contro la denatalità. Nessuna di queste misure verrà sostituita, anzi, ogni punto verrà analizzato per cercare di conciliare al meglio tutte le proposte.

La proposta del ministro del Lavoro Andrea Orlando potrebbe essere la base di partenza per quanto riguarda il salario minimo. La proposta prevede di considerare il trattamento economico complessivo dei contratti collettivi nazionali firmati dai sindacati più rappresentativi, come livello di retribuzione minima sotto il quale in ciascun settore non si può scendere. Proposta ampiamente condivisa dalla Cgil, ma Uil, Cisl e alcune associazioni datoriali criticano le modalità.Andrea Orlando

Per questo servirebbe una legge, ma la proposta supererebbe i veti che hanno bloccato la proposta M5s di salario minimo per legge a 9 euro.

Si parlerà di come dare una spinta ai rinnovi contrattuali, a partire dal commercio e servizi, e del taglio del cuneo fiscale. Anche su questa misura molto cara a Confindustria e ai partiti, non ci saranno preclusioni. Tante le proposte per cercare di tagliare il costo del lavoro per i redditi medio-bassi.

Cuneo fiscale

Un argomento molto spinoso e complesso quello del taglio al cuneo fiscale. Per il Partito Democratico bisognerebbe garantire una mensilità in più ai redditi mediobassi, mentre per i sindacati non dovrebbe essere contributivo ma fiscale in modo da non gravare sulle pensioni.

Fortemente voluto anche da Confindustria e dai partiti di maggioranza, nonostante ci siano delle marcate divergenze, mentre il Pd chiede un occhio di riguardo al lavoratori, Forza Italia e Lega chiedono che il taglio riguardi anche le imprese. Per le aziende, infatti, il problema sarebbe proprio la differenza tra quanto il datore di lavoro versa al lordo e il netto.

La Cgil propone di finanziare gli aumenti tassando principalmente le rendite finanziarie. Anche istituzioni come Ocse o Fondo monetario internazionale suggeriscono di spostare parte del carico fiscale dai redditi da lavoro a quelli da capitale. Per quel che riguarda le tasse che impattano sulle buste paga, i sindacati chiedono che la riduzione sia per i lavoratori ma fiscale e non contributiva, per evitare brutte sorprese dal punto di vista pensionistico.

Tutto dipenderà dai dati di crescita, se si aggirasse tra lo 0,3% e lo 0,5%, non solo proietterebbe il Pil annuo intorno al 3%, ma permetterebbe al Governo di fare entro fine luglio un decreto più massiccio (quello di cui parla Garofoli) a sostegno della crescita.

Giorni molto impegnativi per il Governo

Questa settimana si preannuncia piuttosto calda per il Governo, nella giornata di oggi si voterà alla Camera, mentre giovedì la proposta arriva al Senato.Ius Scholae

C’è da discutere anche sul ddl concorrenza per i taxi e il progetto Ius Scholae, oltre alla prima proposta di legalizzare l’autocoltivazione di cannabis. Proposte queste ultime che hanno fatto storcere il naso ad alcuni partiti di maggioranza che non si sono risparmiati in critiche.

«Il centrodestra» commenta Riccardo Magi, presidente e deputato di +Europa, «continua a minacciare barricate sul Ius scholae e sulla mia legge sull’autocoltivazione di cannabis, che non sarebbero una priorità per i cittadini italiani».

L’attesa di Conte

Il leader pentastellato Giuseppe Conte attende una risposta netta da parte del premier Mario Draghi in merito a reddito di cittadinanza, superbonus e salario minimo. Anche Matteo Salvini attende un segnale deciso e dichiara che voteranno solo ciò che serve all’Italia e agli italiani, il resto lo lasceranno votare a 5 Stelle e Pd.

 

Gianfranco Cannarozzo

Foto© Today.it, Biografieonline, Wikipedia, Sole24Ore

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Gianfranco Cannarozzo
Lettore appassionato si avvicina al mondo del giornalismo mentre lavora presso uno studio legale che si occupa di ADR (Alternative dispute resolution). Nei suoi pezzi ama parlare di varie tematiche spaziando dall'attualità alla storia, alla politica.

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