Niko Romito migliore chef italiano

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Niko Romito

Dal 2018 lo chef abruzzese viene premiato come il migliore. Il settore della ristorazione è il traino per tutto il comparto agroalimentare

La scalata al podio più alto di Niko Romito quale miglior chef italiano è cominciata nel 2018, interrotta nel 2021 quando il Gambero Rosso ha ritenuto di mettere da parte i centesimi premiando tutti a pari merito per l’annus horribilis della pandemia. Con il 2018 è cominciata praticamente l’era Romito nella ristorazione italiana, quasi una “dittatura”.

Sul podio dei ristoranti d’Italia 2023 del Gambero Rosso ancora lo chef abruzzese Niko Romito del “Reale” di Castel di Sangro con il punteggio di 96/100. Secondi a pari merito con 95/100 Massimo Bottura di “Osteria Francescana” (Modena) e Heinz Beck de “La Pergola dell’Hotel Rome Cavalieri” (Roma). Al terzo posto con 94/100 in coabitazione: Massimiliano Alajmo de “Le Calandre” (Rubano in provincia di Padova), Enrico Crippa di “Piazza Duomo” (Alba in provincia di Cuneo) e Mauro Uliassi di “Uliassi” (Senigallia in provincia di Ancona).

297 novità

Poi una serie di grandi chef (38) premiati con leTre Forchette”, che rappresentano il gotha della ristorazione italiana. Una continua crescita che desta l’attenzione anche del “The World’s 50 Best Restaurants”, la classifica annuale dei 50 migliori ristoranti al Mondo. Secondo quanto riportato nella nuova guidaRistoranti d’Italia 2023 Gambero Rosso”, giunta alla 33ª edizione presentata a Roma a Palazzo Brancaccio (oramai location scelta dal Gambero Rosso per la presentazione delle sue più importanti guide) e con la presenza degli chef premiati con le “Tre Forchette”.

Una guida tutta da sfogliare e “gustare” che mette sotto la lente di ingrandimento 2.480 esercizi con 297 novità. Aumentano le “Tre Forchette” (44) con 3 nuovi ingressi nell’olimpo della cucina italiana, così come i “Tre Gamberi” (le migliori Trattorie) che passano a 35 con 1 nuovo ingresso. I locali che guadagnano “Tre Bottiglie” (i migliori Wine bar) sono 11, i “Tre mappamondi” (i migliori locali etnici) sono 6. Così come sono 6 le “Tre Cocotte” (i migliori bistrot) e i “Tre Boccali” (le migliori birrerie) 2. Aumentano inoltre il numero (49) e le tipologie (24) dei Premi speciali. In apertura di ogni sezione regionale, “Le grandi cantine della Regione”, un approfondimento sulle numerose etichette del territorio per indirizzare i lettori nella scelta dei vini per l’abbinamento ai piatti del territorio.

Appello al Governo Meloni

Niko RomitoTanti meritati riconoscimenti con qualche preoccupazione per il perdurare del guerra in Ucraina, il caro bollette e l’inflazione. Tanto che il presidente Paolo Cuccia ha sentito il bisogno di lanciare un appello al nuovo Governo affinché «mantenga alta l’attenzione con interventi concreti sia dal lato dei costi energetici e fiscali che di strumenti di formazione permanente, come quelli offerti dalla Gambero Rosso Academy, atti a salvaguardare questo fondamentale patrimonio culturale ed economico italiano. La cucina italiana è la più conosciuta e amata nel Mondo».

«Il settore della ristorazione è il traino per tutto il comparto agroalimentare. Un servizio indispensabile ma anche una vetrina importante per la conoscenza e la promozione delle nostre produzioni di eccellenza. La guida del Gambero descrive la sapienza dei migliori chef che riescono a trasformare le materie prime in piatti che esaltano sapori dei nostri territori. Ogni ingrediente è saggiamente utilizzato per dar vita a creazioni uniche», ha concluso Cuccia.

Record storico

La Coldiretti comunica che, se il trend di crescita sarà mantenuto, l’export agroalimentare italiano nel Mondo supererà i 60 miliardi nel 2022 segnando un vero e proprio record storico. Germania, Stati Uniti, Francia e Regno Unito i mercati di sbocco dell’alimentare. “A trainare il Made in Italy nel Mondo” – sostiene la Coldiretti – “ci sono prodotti base come il vino che guida la classifica dei prodotti Made in Italy più esportati seguito dall’ortofrutta fresca”.

 

Enzo Di Giacomo

Foto © Enzo Di Giacomo

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Enzo Di Giacomo
Svolge attività giornalistica da molti anni. Ha lavorato presso Ufficio Stampa Alitalia e si è occupato anche di turismo. Collabora a diverse testate italiane di settore. E’ iscritto al GIST (Gruppo Italiano Stampa Turistica) ed è specializzato in turismo, enogastronomia, cultura, trasporto aereo. E’ stato Consigliere dell’Ordine Giornalisti Lazio e Consigliere Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Revisore dei Conti Ordine Giornalisti Lazio, Consiglio Disciplina Ordine Giornalisti Lazio

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