Pavlo Makov in mostra a Firenze con “Le due Rose”

0
543
Pavlo Makov

L’artista ucraino espone le sue opere dalla duplice valenza, il prima e il dopo dall’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina

Il 27 ottobre a Firenze, la galleria Cartavetra, ha inauguratoLe due Rose“, una mostra personale dedicata al lavoro di Pavlo Makov, a cura di Borys Filonenko.

Pavlo Makov è un noto pittore ucraino, nato a San Pietroburgo nel 1958 e poi trasferitosi, all’età di 5 anni, in Ucraina. Ha studiato arte e si è laureato presso il dipartimento di pittura del Crimean Art College nel 1979, a San Pietroburgo all’Accademia delle Arti nel 1979 e nel 1984 presso il dipartimento grafico del Kharkiv Art and Industrial Institute a Kharkiv, dove attualmente vive e lavora.

Makov ha partecipato a numerose mostre tra cui, nel territorio italiano, alla 59° mostra della Biennale internazionale di Arte a Venezia nel 2022 e alla mostraLibro D’Artistapresso la Cartavetra Contemporary Art Gallery di Firenze nel 2018. Inoltre fa parte delle collezioni di diversi musei tra cui il Victoria and Albert Museum a Londra e il Metropolitan Museum of Art di New York.

Sin dagli inizi, è rimasto legato ai propri paesaggi ed è proprio a Kharkiv, città dell’Ucraina, a ventisei chilometri dal confine con la Russia, che si è definito l’artista del Luogo, in quanto racconta la storia della fluida modernità di quei luoghi.

Dall’inizio della guerra

Con l’inizio dell’invasione militare però il paesaggio di Makov è cambiato e raccontarlo adesso significa dover relazionarsi con le bombe, gli attacchi aerei, la violenza di una guerra e con l’occupazione del Luogo che porta a una migrazione della popolazione. Così come i paesaggi e gli edifici si trasformano, ora lo fanno anche le piante. Ed è proprio su questa correlazione tra le rose e la realtà che si basa la mostra.

«L’immagine delle rose che danno il titolo al progetto di mostra, è concreta» afferma l’artista. «Io e mia moglie ogni ottobre andiamo nella nostra casa fuori città per coprire le rose del giardino, preservandole così dal freddo, e a marzo, ogni anno, le scopriamo nuovamente. Ci prendiamo cura delle nostre rose da vent’anni, e ora la nostra casa, a dieci chilometri dal confine, è occupata. Il nostro giardino, rovinato, e le nostre rose sono morte».

Sono parole che sottolineano come, troppo spesso, si dimenticano le piccole cose che caratterizzano e rendono speciale la quotidianità di ognuno. È il riflesso di un vissuto vero, reale, che a partire dalla metafora della rosa come simbolo di vita invita a non subordinare l’arte alla mera propaganda politica e alla sua conseguente strumentalizzazione.

La rosa dal duplice significato

Pavlo MakovLe opere esposte rimandano chiaramente alla concezione dell’artista riguardo lo scopo dell’arte, che è indissolubilmente legata alla vita, riflettendo una visione personale quanto collettiva della condizione umana, costruendo un percorso narrativo che ripercorre anche la trama conflittuale tra Russia e Ucraina, secondo un punto di vista intimo e più nascosto.

La pianta diventa quindi la protagonista della mostra, il simbolo più attuale che riesce a rendere conto della situazione ucraina: da una parte, un cespuglio del giardino di Makov, che lui ha dovuto lasciare, dall’altra invece la rosa fredda e spigolosa che rappresenta le armi di distruzione e il terrore della guerra. Le due rose rappresentano quindi due modi diversi di relazionarsi con il Mondo: la cura contro la distruzione. È la contrapposizione che oggi viene messa in gioco.

La mostra è visitabile dal 27 ottobre al 30 dicembre 2022, nei giorni di apertura della galleria: dal mercoledì al sabato, dalle 15.30 alle 19.00, a Firenze in Via Maggio 64/R.

Nel video il racconto della mostra attraverso le parole della proprietaria e curatrice della galleria Cartavetra Brunella Baldi.

 

 

Cecilia Sandroni

Foto © Kesq, Cecilia Sandroni, In Toscana

Articolo precedenteMy Policeman, un amore oltre i pregiudizi
Articolo successivo“L’improbabilità dell’amore” e della vita
Cecilia Sandroni
Fondatrice della Piattaforma internazionale ItaliensPR. Cecilia Sandroni, per formazione semiotico del teatro, è membro della Foreign Press di Roma come Italienspr (italienspr.com/global press), oltre ad essere un'esperta di relazioni internazionali nella comunicazione. Le sue competenze spaziano dal teatro-cinema, alla fotografia, all'arte e al restauro, con la passione per i diritti umani. Indipendente, creativa, concreta, ha collaborato con importanti istituzioni italiane e straniere per la realizzazione di progetti culturali e civili.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui