Usa 2024, Trump verso la ricandidatura

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Usa 2024

L’ex presidente sarebbe pronto a correre alle prossime presidenziali. L’annuncio previsto dopo le elezioni di midterm

La notizia arriva nella notte dagli Usa. Secondo la testata Axios infatti Donald Trump vuole la sua personale rivincita ed è pronto a correre come frontman del Partito repubblicano, per sfidare con ogni probabilità ancora Joe Biden, alle elezioni americane del 2024.

Le ultime elezioni

Eravamo nel novembre 2020 quando Joe Biden vinse, seppur in misura tutt’altro che  marcata come preannunciavano i sondaggi, le elezioni americane più controverse e discusse di sempre.

Quelle elezioni si svolsero nella parte terminale dell’anno in cui il Mondo scoprì un nemico invisibile come il Covid. Un virus che ha provocato milioni di morti e recessione economica, portando a cambiare per sempre le abitudini di vita di tutti i cittadini.

E secondo gli analisti fu proprio a causa di una gestione ambigua della pandemia, fonte di forti polemiche interne e dure critiche a livello  internazionale, che il tycoon non ha visto la sua riconferma alla Casa Bianca.

Il fattore Covid

Tutti gli istituiti in epoca pre-Covid erano concordi sul fatto che, per quanto figura molto divisiva, Trump avrebbe ottenuto un altro successo elettorale. Questo soprattutto grazie ai buoni dati economici, visto che gli Usa erano in forte ripresa, con un Pil in crescita e gli spettri della crisi post 2008 che sembravano ormai un ricordo lontano.

Il fattore Covid scompaginò le carte in tavola, portando alla luce le grandi contraddizioni di un Paese in cui le diseguaglianze sono una piaga sociale radicata e strettamente correlata a un sistema sanitario non accessibile a tutti, dove solo chi ha la fortuna di avere possibilità economiche riesce ad avere la garanzia di cure e assistenza.

In questo scenario Trump ha visto perdere rapidamente buona parte del suo consenso, attuando politiche e scelte controproducenti, volte a minimizzare, sottovalutare la portata del problema, manifestando il suo aperto dissenso contro le evidenze scientifiche (celebre il suo scontro con l’immunologo Fauci, ndr), arrivando a negare l’utilità dei vaccini e dei dispositivi di protezione delle vie aeree, che egli stesso si è più volte rifiutato di indossare.

Salvo poi dover fare i conti personalmente con la patologia risultando contagiato a poche settimane dal voto, con una carica virale tra l’altro piuttosto importante.

Dalle polemiche post voto all’assalto al Congresso

Una sconfitta che segnò profondamente il magnate newyorkese, soprattutto per le modalità con le quali si è concretizzata, e che getta ancora nello sconforto i suoi poi affezionati sostenitori. Verdetto elettorale tutt’oggi non accettato e riconosciuto sia dal diretto interessato che dalla grande maggioranza dei suoi, comunque numerosissimi, elettori. Dalle denunce di brogli (mai accertate da nessun tribunale, ndr), alle, secondo loro, sospette anomalie che contrassegnavano le modalità di voto da remoto.

Usa 2024

Infatti a causa dello scenario pandemico fu scelta da molti elettori la soluzione del voto postale, che ha effettivamente via via ribaltato l’esito elettorale in quanto nello scrutinamento delle sezioni dei seggi fisici il repubblicano era in vantaggio.
Da allora si è scatenata la furia del fronte repubblicano americano, che ha definito la vittoria di Biden, figlia della truffa del “mailin voting” e del “ballot harvesting”.

Una Nazione spaccata a metà, polarizzata su due fronti inconciliabili, in cui la situazione è poi degenerata nei celebri fatti di Capitol Hill. L’attacco al cuore della democrazia americana messa in atto da un gruppo di facinorosi che con la forza hanno preso d’assalto il Palazzo del Congresso, con l’intento di bloccare la transizione tra Trump e Biden.
Scene che entreranno di diritto a far parte della storia e disapprovate, invero non subito, dallo stesso Trump.

Ora le elezioni di midterm, poi inizia la corsa al 2024

La notizia lanciata da Axios sembra trovare conferme anche da fonti vicine all’entourage del tycoon, la decisione è ormai stata presa e l’annuncio sarebbe pronto per il 14 novembre prossimo, appena concluse le elezioni di metà mandato. Peraltro lo stesso Trump ha lanciato dei segnali inequivocabili nelle ultime ore. Impegnato in un comizio in Iowa, proprio in vista delle imminenti elezioni di midterm, la canzone con cui ha chiuso il suo discorso sembra uno chiaro riferimento a una futura corsa, cioè Y.M.C.A, leggendario brano soul dei Village people, che contiene espressioni che non lasciano adito ad altre interpretazioni come “tieni duro” e “sto arrivando”.

Se tre indizi fanno una prova, la fedelissima di “the Donald” Kellyanne Conway, nonché in passato sua stratega elettorale, ha annunciato un imminente “sorpresa di novembre”.

Una strada stretta 

Insomma negli Usa il 2024 sembra già essere qui. Gli ostacoli che seperano Trump dalla candidatura ufficiale comunque ci sono e non sono piccoli, a partire dall’inchiesta in corso nelle mani del procuratore generale Garland, in merito alle carte top-secret sequestrate in un blitz Fbi nella sua tenuta di Maralago

Da questo punto di vista giocare in anticipo sulla ricandidatura potrebbe aiutare il leader repubblicano, in quanto metterebbe Garland nella complicata di situazione di mettere eventualmente sotto accusa il principale candidato dell’opposizione alla Presidenza. Forse addirittura anche nella posizione di favorito visti i consensi al minimo di Biden in terra americana.

C’é poi il fuoco amico, che risponde in particolare al nome di Ron Desantis, attuale governatore della Florida e principale avversario in quelle che saranno le primarie del cosiddetto Grand Old Party (Partito repubblicano, ndr). Anche in questo senso non è sicurante casuale se il comizio di chiusura di domenica Trump lo terrà a Miami, proprio la capitale dello Stato della Florida. Una sorta di monito per quello che sarebbe il suo principale sfidante. E forse anche un modo per mettere un cappello, il suo, sulla probabile vittoria in quello Stato dei repubblicani. Un cappello rigorosamente rosso con scritto “Maga, e se è vero che tre indizi fanno una prova, è possibile già intravedere anche “2024”.

 

Giulio Catalucci

Foto © Ansa, Rainews24, Avvenire, Cnn, The Guardian

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Giulio Catalucci
Giulio Catalucci, 23 anni, viterbese. Giornalista e giurista. Autore presso ventonuovo quotidiano e eurocomunicazione. Appassionato di cronaca nera e cold case. Mi piacciono i libri di diritto, di sport e i gialli.

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