Al via la mostra “Luoghi Sacri Condivisi”

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École française de Rome

All’École française de Rome un pellegrinaggio fotografico nel Mediterraneo visitabile fino al 19 gennaio 2023

L’École française de Rome, fondata nel 1875 e attiva in Italia per la ricerca culturale e la formazione, con sede a Palazzo Farnese e a Piazza Navona, presenta una nuova mostra fotografica, all’interno della sua vasta offerta culturale e artistica a Roma.

Aprirà al pubblico il 6 dicembre la mostra fotografica “Luoghi Sacri Condivisi“. Un pellegrinaggio fotografico nel Mediterraneo all’interno degli spazi espositivi dell’École française de Rome nella sede di Piazza Navona, 62 e sarà visitabile fino al 19 gennaio 2023. Il percorso compone un pellegrinaggio per immagini intorno a un Mediterraneo plurale, passando da un luogo sacro all’altro. La visita è suddivisa in quattro parti: 1. Santi e profeti, 2. Maria cristiana, Maria musulmana, 3. Architetture, 4. Attori e mediatori. La mostra a cura di Dionigi Albera e Manoël Pénicaud è a ingresso libero, come avevamo anticipato su Eurocomunicazione.

Come può un luogo essere allo stesso tempo santo e condiviso?

Il senso comune suggerisce che un santuario possa essere abitato soltanto da una religione. Questa esclusività sembra ancora più esigente nel contesto dei tre monoteismi. Eppure non è raro che i fedeli attraversino temporaneamente i confini per pregare in luoghi che appartengono a un’altra religione. Senza aspirare a convertirsi, essi sono alla ricerca di una grazia (guarigione, protezione, salvezza, parto, matrimonio, felicità), che domandano spesso a figure sante comuni (Abramo, Maria, San Giorgio, i Sette Dormienti, ecc). Meno conosciuto in Europa occidentale, questo fenomeno è molto più frequente sulle sponde meridionali e orientali del Mediterraneo, dove si intrecciano i numerosi rami dei monoteismi. Questo è anche il caso dei Balcani, che sono stati permanentemente segnati dall’impronta dell’Impero Ottomano.

In un’epoca di crescente paura dell’altro (e della religione dell’altro), questa mostra fotografica offre uno sguardo diverso e ricco di sfumature sulle interazioni interreligiose nel Mediterraneo. Al di là delle divergenze teologiche e dei conflitti interreligiosi, si propone di (ri)conoscere il fenomeno della frequentazione degli stessi santuari da parte di fedeli di religioni diverse, facendo scoprire alcuni luoghi sacri dove si dispiega l’ospitalità dell’“altro religioso”. Tuttavia, queste situazioni sono fragili e costantemente minacciate da reazioni di chiusura e ostilità. La condivisione diventa allora sinonimo di divisione e separazione.

Invitando tutti a fare un passo di lato, il percorso compone un pellegrinaggio per immagini intorno a un Mediterraneo plurale, passando da un luogo sacro all’altro. Così come è spiegato nella conferenza stampa di presentazione, che Eurocomunicazione ha dato in diretta. La visita è suddivisa in quattro parti: 1. Santi e profeti, 2. Maria cristiana, Maria musulmana, 3. Architetture, 4. Attori e mediatori.

Una costellazione di mostre

Questa serie fotografica fa seguito alla mostra internazionale Luoghi Sacri Condivisi, le cui versioni sono state presentate in forme diverse al Mucem di Marsiglia (2015), al Museo del Bardo di Tunisi (2016), al Museo Nazionale della Fotografia di Salonicco (2017), al Museo Nazionale di Storia dell’Immigrazione di Parigi (2017), al Museo delle Confluenze- Dar Al-Bacha di Marrakech (2018), alla New York Public Library (2018), a Depo di Istanbul (2019), al CerModern di Ankara (2021).

I curatori

Dionigi Albera

Antropologo e direttore di ricerca del CNRS (Idemec, Università di Aix-Marseille) presso la Maison Méditerranéenne des Sciences de l’Homme di Aix-en-Provence. Dionigi Albera è uno specialista riconosciuto deiluoghi sacri condivisi” e della devozione mista tra religioni monoteiste. Le sue opere su questo tema sono state pubblicate in diverse lingue.

Manoël Pénicaud

Antropologo e ricercatore presso il CNRS (Idemec, Università di Aix-Marseille), Manoël Pénicaud è specializzato nello studio di pellegrinaggi, religiosità e relazioni interreligiose nell’area euromediterranea. È anche fotografo e documentarista. Le sue fotografie sono state presentate in altre mostre, tra cui Prier dans le lieu de l’autre all’Institut Français di Marrakech (2022), Chrétiens d’Orient all’Institut du Monde Arabe di Parigi (2017-2018), L’Oriente dei Sette Dormienti all’Institut Français Centre Saint-Louis (2011).

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