Rimpatriati da Londra centinaia di reperti archeologici

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Reperti

Dopo lungo negoziato restituiti reperti archeologici esposti ora nel piazzale delle Fucilazioni e nella Cappella dei Condannati di Castel Sant’Angelo a Roma

Presentati a Roma nella splendida cornice di Castel Sant’Angelo, alla presenza del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, oltre settecento reperti archeologicirimpatriatida Londra il 19 maggio scorso. Ciò è stato possibile grazie alle indagini del comando Carabinieri tutela patrimonio culturale, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, dirette al contrasto del traffico internazionale dei beni culturali.

Si è trattato di una difficile procedura extragiudiziale e una causa civile condotta in collaborazione con il ministero della Cultura unitamente alla avvocatura generale dello Stato. Le complesse trattative hanno coinvolto fattivamente l’ambasciata d’Italia a Londra, poi i Carabinieri del Tpc, a conclusione, hanno scortato i reperti in Italia. L’accordo per la restituzione è stato siglato giovedì 11 maggio.

I reperti recuperati e il loro valore

Tra i 750 reperti rientrati spiccano un tavolo tripode in bronzo proveniente da un contesto etrusco, due testiere equine di ambito apulo lucano, due pitture funerarie di area meridionale. Per l’epoca romana alcune teste virili in marmo di età imperiale, porzioni di statue e gruppi bronzei, il dipinto parietale raffigurante un tempietto sicuramente trafugato da una residenza vesuviana. Tra i materiali vi sono monili in oro, argento, bronzo, osso e ambra (tra cui 26 collane ricomposte per essere rivendute sul mercato dell’archeo-arte), armi, utensili, sarcofagi (di cui uno con decorazione a rilievo), urne funerarie, oggetti votivi e rituali, elementi di statuaria in bronzo, in marmo e in calcare, arredi bronzei e in marmo, decorazioni musive e dipinte. Il valore degli oggetti recuperati è stimato in 12 milioni di euro.

Provenienza dei reperti archeologici recuperati

L’insieme dei reperti sono databili tra l’VIII secolo a.C. e l’epoca medievale e provengono dalle depredazioni effettuate da “tombaroli” nell’Etruria e nella Magna Grecia. Si tratta di scavi clandestini fatti in territorio italiano che sono confluiti, nel tempo, in una società inglese in liquidazione la Symes Ltd, riconducibile a Robin Symes, importante trafficante di beni culturali. La società si era sempre opposta ai reiterati tentativi delle Autorità italiane ed era sottoposta a procedura fallimentare nel Regno Unito. Citata anche in Italia tramite l’avvocatura generale dello Stato per la restituzione dei beni.

Chi era Robin Symes

Tutto inizia nel 1999 quando il facoltoso antiquario londinese Robin Symes e il suo compagno Christo Michaelides si recarono a una festa in Umbria ospiti del collezionista d’arte Leon Levy. L’evento ebbe un accadimento tragico perché Christo, cadendo dalle scale sbatté violentemente la testa e morì il giorno dopo. Per Robin Symes l’incidente segnò la fine di una relazione cominciata negli anni settanta e di un impero di compravendita di beni archeologici, che ebbe molta fortuna.

Gli eredi di Michaelides chiesero il riconoscimento di Christo come partner di affari e non solo come compagno Repertidi vita di Robin, rivendicando il 50% del valore della società. La decisione dei giudici inglesi a favore dei Michaelides, il processo che ne seguì, mise in luce aspetti oscuri dell’attività dell’antiquario. Ai cinque magazzini di opere d’arte antiquaria dichiarati inizialmente, se ne scoprirono ben altri ventiquattro e il sospetto che Symes non avesse denunciato tutti i suoi asset, divenne realtà. Le spese di questa lunga battaglia legale ne causarono la rovina economica, con la conseguente liquidazione del suo patrimonio da parte di una società di revisione contabile.

A segnare la definitiva rovina di Robin Symes, che aveva avuto tra i propri importanti clienti il Paul Getty Museum, fu nel 2006 il libro “The Medici Conspiracydel giornalista investigativo Peter Watson che lo collegò alla rete di traffici illeciti di Giacomo Medici, protagonista della “Grande Razzia” che dal 1970 in poi portò sul mercato internazionale circa un milione di reperti archeologici italiani.

L’intervento della avvocatura generale dello Stato Italiano

Si deve alla lungimiranza e alla costanza dell’avvocato Maurizio Fiorilli, dell’avvocatura generale dello Stato che riconobbe oltre 700 tra sculture, gioielli e vasi etruschi messi in vendita per coprire i debiti della Robin Symes con il fisco britannico, che in base al Dealing in Cultural Offecens Act, che nel Regno Unito protegge le opere trafugate illegalmente, nel 2014 lanciò l’ultimatum al Governo per restituire reperti venduti illecitamente. Ora finalmente si è giunti all’epilogo di questa vicenda con il rimpatrio dei reperti culturali.

La cerimonia di consegna

Il ministro Sangiuliano nel suo intervento ha dichiarato: «Il recupero del patrimonio culturale illecitamente sottratto, è una delle priorità del mio programma. Ringrazio l’Arma dei Carabinieri per il suo prezioso lavoro quotidiano svolto in ogni parte del Mondo».

Il dr. Mario Turetta segretario generale del ministero della Cultura nel suo intervento ha affermato: «Quando le istituzioni fanno gioco di squadra i risultati arrivano sempre».

Infine il generale di Brigata Vincenzo Molinese comandante del Tpc «anche oggi celebriamo il costante impegno dei Carabinieri dell’Arte rivolto alla tutela del patrimonio italiano».

Alla conferenza stampa erano presenti anche il dr. Lorenzo d’Ascia della avvocatura generale dello Stato e s.e. Eleni Sourani ambasciatore di Grecia in Italia, in quanto un analogo accordo di restituzione di beni culturali è stato sottoscritto dal ministero della Cultura ellenico con la Symes Ltd, per il recupero di reperti illecitamente esportati dalla Grecia. Altri 71 reperti attualmente negli Usa, verranno recuperati nei prossimi giorni dal comando Carabinieri tutela patrimonio.

 

Giancarlo Cocco

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Giancarlo Cocco
Laureato in Scienze Sociali ad indirizzo psicologico opera da oltre trenta anni come operatore della comunicazione. Ha iniziato la sua attività giornalistica presso l’area Comunicazione di Telecom Italia monitorando i summit europei, vanta collaborazioni con articoli sul mensile di Esperienza organo dell’associazione Seniores d’Azienda, è inserito nella redazione di News Continuare insieme dei Seniores di Telecom Italia ed è titolare della rubrica “Europa”, collabora con il mensile 50ePiù ed è accreditato per conto di questa rivista presso la Sala stampa Vaticana, l’ufficio stampa del Parlamento europeo e l’ufficio stampa del Ministero degli Affari Esteri. Dal 2010 è corrispondente da Roma del quotidiano on-line delle Marche Picusonline.

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