Ucraina, più di 1.000 bambini feriti dalla guerra

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Ucraina

Un’indagine di Kiev ha prodotto risultati poco confortanti sui rifugi antiaerei nel Paese. Tante le segnalazioni dei cittadini

“Al 10 giugno 2023, un totale di 1.501 bambini sono stati colpiti in Ucraina a causa dell’aggressione armata su larga scala scatenata dalla Federazione Russa. Secondo il rapporto ufficiale dei procuratori minorili, 487 sono stati uccisi e 1.014 sono stati feriti“, si legge in un comunicato dell’ufficio del Procuratore generale ucraino.

Strutture inadatte

Il presidente Volodymyr Zelensky, a seguito della morte di tre persone in un bombardamento russo dopo non essere riuscite a entrare in un rifugio, ha richiesto ispezioni sui 4.655 presenti in Ucraina. Ma, secondo il ministro dell’Industria strategica, Oleksandr Kamyshin, le condizioni sono alquanto deludenti. Solo il 15% delle strutture risulta utilizzabile «senza problemi significativi». Un dato allarmante per una Nazione che si trova in guerra. Inoltre il 50% sono «adatti a livello tecnico ma devono essere rimessi a posto con interventi di ristrutturazione». Cosa ancor più rilevante solo il 44% è accessibile liberamente, il 21% devono essere aperti ai residenti dalle guardie entro 5 minuti da un allarme aereo.

Si tratta dell’ennesimo increscioso problema a cui i funzionari di Kiev sono chiamati a far fronte al più presto. «Proteggere le persone significa proteggerle a tutti i livelli. I rifugi devono essere accessibili», ha dichiarato il presidente ucraino. «Situazioni come quella a Kiev, quando le persone sono venute al rifugio e lo hanno trovato chiuso, non dovrebbero mai più ripetersi. È dovere delle autorità locali, un dovere molto specifico, garantire che i rifugi siano disponibili e accessibili 24 ore su 24. Doloroso vedere la negligenza di questo dovere. È doloroso vedere vittime. E se il dovere non viene adempiuto sul campo, è responsabilità diretta delle forze dell’ordine far osservare la giustizia».

Arresti

L’ufficio del procuratore regionale di Kiev ha riferito che quattro persone sono state arrestate in un’indagine penale sulla morte del trentatreenne fuori dal rifugio chiuso a chiave. L’ufficio del pubblico ministero ha affermato che una persona, una guardia giurata che non era riuscita ad aprire le porte, è rimasta agli arresti, mentre altre tre, tra cui un funzionario locale, sono poste agli arresti domiciliari. I sospettati rischiano fino a otto anni di carcere per negligenza ufficiale che ha portato alla morte di una persona.

Questione di soldi?

Dai canali Telegram ucraini è emerso che alcuni giornalisti di Leopoli hanno svelato che nella Città, la più importante dell’Ucraina occidentale, un rifugio su quattro è chiuso o non è adatto alla permanenza delle persone. Ma, cosa più rilevante, hanno scoperto che tra il 2019 e il 2021 sonoscomparsi” a Leopoli dieci rifugi antiaerei. I terreni su cui le strutture si trovavano, infatti, sarebbero stati venduti dal sindaco, Andrij Sadovyj.

Inoltre sembra aver concesso i permessi per la costruzione di complessi residenziali in luogo dei rifugi antiaerei, che sono stati smantellati e distrutti. Secondo i media locali, i funzionari comunali hanno spesso semplicemente “cancellato” i rifugi dalle mappe catastali della Città. Al loro posto sono sorti edifici residenziali, in alcuni dei quali – ma non in tutti – i costruttori hanno realizzato parcheggi in cui viene permesso ai cittadini di rifugiarsi in caso di attacco aereo russo, ma dicerto non sono adatti per vivere quei terribili momenti.

Tante segnalazioni

Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, ha affermato che le autorità cittadine hanno ricevutopiù di mille denunce” riguardanti rifugi antiaerei chiusi, fatiscenti o insufficienti entro un giorno dal lancio di un servizio di feedback online. Inoltre ha riferito che “quasi la metà” dei reclami riguardava strutture bloccate, mentre un quarto ha parlato di “cattivo stato“. Circa 250 residenti di Kiev hanno scritto per lamentarsi della mancanza di rifugi nelle vicinanze.

Conquiste per l’Ucraina

“Oggi, 5 brigate d’assalto e 35 di fanteria di marina sono impegnate in operazioni di combattimento Ucrainaattivo e stanno facendo progressi prendendo una posizione dominante attorno a Bakhmut, e sconfiggendo gli occupanti nell’area di Mykolaiv, nella Regione di Kherson. E ora stanno combattendo il nemico nella Regione di Donetsk”, scrive sul suo canale Telegram la viceministra della Difesa ucraina, Hanna Malyar.

«È importante che la Russia senta di non avere molto tempo, secondo me. In Ucraina si stanno svolgendo azioni di controffensiva e difensive. In quale fase, non entrerò nel dettaglio», ha affermato il presidente Zelensky in conferenza stampa congiunta con il primo ministro canadese Justin Trudeau, oggi è in visita a Kiev. Il quale ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari per l’Ucraina, così come la partecipazione del suo Paese all’addestramento dei piloti nella gestione degli aerei da combattimento F-16. Il nuovo pacchetto di aiuti militari sarà di 500 milioni di dollari. Le spedizioni includono 299 missili di difesa aerea AIM-7.

Situazione allarmante in Crimea

Gli ingegneri dell’esercito russo avrebbero imbottito di esplosivi il gigantesco impianto chimico industriale Crimea Titan, nella penisola annessa da Mosca unilateralmente nel 2014. L’analista militare ucraino, Roman Svitan, ha affermato che le autorità russe nella Crimea occupata hanno già preparato l’impianto della zona settentrionale e «sarebbe molto probabile che facciano esplodere la fabbrica per creare una barriera chimica tossica se l’esercito ucraino si avvicinasse troppo».

«Se il Cremlino ordinerà di far esplodere le cariche, l’Ucraina e gli Stati limitrofi dovranno affrontare una catastrofe provocata dall’uomo potenzialmente peggiore di Chernobyl», hanno dichiarato funzionari ucraini. Esteso su un territorio di 4,7 chilometri quadrati e situato vicino alla Città di Armiansk, il tentacolare impianto della Crimea Titan era uno dei maggiori produttori al Mondo di biossido di titanio, una sostanza chimica industriale non tossica, ampiamente utilizzata nella produzione di vernici, rivestimenti, integratori alimentari, nei farmaci e come sbiancante. L’uso del biossido di titanio è stato vietato in Europa nel 2022.

 

Ginevra Larosa

Foto © Save the Children Italia, Torino Oggi, GeoConfirmed, Quotidiano

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