Appuntamento al PS Ristorante per irrinunciabili esperienze gourmet guidate dallo chef Stefano Pinciaroli
Villa Petriolo di Cerreto Guidi, che sorge in una delle zone più famose della Toscana, a pochi chilometri da Vinci, luogo natio di Leonardo Da Vinci, è una villa restaurata e trasformata in azienda agricola, per chi desidera trovare il perfetto equilibrio tra la natura, l’arte rinascimentale e le antiche tradizioni tramandate fino ai giorni nostri. La struttura dispone di 35 camere, di differenti tipologie ma tutte caratterizzate da materiali di pregio e dotate di ogni comfort per offrire un soggiorno fatto di lusso, comfort e contatto con la natura.
Sostenibilità
Villa Petriolo è un progetto rivoluzionario dove l’impegno green è visibile in ogni momento di vita della tenuta. Non è, infatti, un caso che abbia ottenuto un altro riconoscimento internazionale molto importante guadagnandosi la certificazione GSTC assegnata da Vireo come primo agriturismo sostenibile al Mondo. Il Global Sustainable Tourism Council ormai dal 2018 è il riconoscimento di sostenibilità più importante a livello mondiale. Questa assegnazione è di assoluto rilievo perché corrisponde a principi formali e di contenuto essenziali: quelli di uno standard internazionale, quelli sociali, culturali, di governance, non solo ambientali e quello dell’assoluta indipendenza dell’ente di certificazione. Come sostiene Daniele Nannetti CEO e Founder di Villa Petriolo «un sistema sostenibile deve rispettare le tre P (planet, people e profit) in una unione che si rinnova, anch’essa, nel tempo».
Certificazioni
Vireo Srl è una società di certificazione che fornisce ad aziende italiane ed estere servizi di certificazione della sostenibilità. Dal 2010, infatti, Vireo ha progressivamente ampliato il proprio campo di attività fino ad offrire, fra i primi al Mondo, la certificazione GSTC. Vireo ha scelto di fornire certificazioni della sostenibilità perché è convinta della necessità di una sempre maggior responsabilità in questi campi delle aziende e dei consumatori finali.
Come racconta Luigi Mazzaglia CEO e Founder di Vireo, Villa Petriolo soddisfa quattro principi cardine:
- avere forniture di prodotti alimentari local-local;
- gestione delle acque reflue e il suo riciclo;
- un bene architettonico protetto
- formazione costante e aggiornata dei suoi collaboratori in particolar modo sulle tematiche della sostenibilità e la loro applicazione.
Con queste caratteristiche in realtà Villa Petriolo svolge una quinta funzione, non inserita nei pillar discrezionali ma di assoluta importanza, quella della divulgazione e sensibilizzazione dei suoi ospiti verso tematiche ormai irrinunciabili.
Questa certificazione è per Villa Petriolo il coronamento di un anno fondamentale nell’affermazione della vocazione sostenibile del progetto iniziato solo nel 2018, e che arriva dopo l’attestazione della UNI ISO 14064: manuale di carbon footprint di organizzazione; la UNI ISO 21401 per la gestione della sostenibilità nelle strutture ricettive; UNI ISO 14046 manuale di water footprint di organizzazione oltre alla targa di “Best sustainable place 2021” che gli ha tributato Save the Planet.
Alimentazione e ambiente
La struttura, inoltre, riserva agli ospiti due piscine, un idromassaggio e un grande sfioro, che volge lo sguardo a dolci colline e vigneti della tenuta. Sono inoltre dotate di moderni impianti che riducono l’impatto ambientale con il minimo spreco di acqua, permettendo di perseguire scelte Green che riguardano un mondo ecosostenibile.
All’atmosfera suggestiva, si aggiunge, poi, una proposta gastronomica innovativa e curata di PS Ristorante dello chef Stefano Pinciaroli: dalla sana cucina mediterranea alle specialità locali. «La mia passione nasce da una madre creativa e da una nonna che è più tradizionale. La mia cucina è, quindi, territoriale, creativa e tradizionale dove esalto l’unicità del prodotto e dove cerco di non sprecare nulla nella scelta delle materie prime».
Lo chef è, inoltre, membro di JRE Italia – Jeunes Restaurateurs d’Europe per diffondere la cultura e la professionalità nel mondo della cucina e dell’ospitalità, attraverso la promozione gastronomica italiana in un contesto europeo confrontandosi con colleghi di altre nazionalità.
Un ristorante con una propria personalità che valorizza la cucina dello chef e lo mostra in ogni spazio, non solo nel cibo ma nell’esperienza nel suo insieme. Un ristorante degno di una stella Michelin: l’intero processo di creazione dei piatti è curato nei minimi dettagli fino alla bella presentazione finale. L’idea, quindi, di un’alimentazione sostenibile, pulita, di una ristorazione che rispetta l’ambiente, prende forma e si sviluppa, in tutta la sua essenza e in tutta la sua forza e di questo ne fanno tesoro le pietanze presenti sul menù, i piatti che arrivano a tavola realizzati con i tanti prodotti coltivati e allevati nella tenuta.
Un mix sorprendente
Creatività e fantasia si fondono, pertanto, felicemente con l’ecosistema di Villa Petriolo, con precisi richiami alla tradizione, all’eleganza, alla ricerca e alla tecnica, per completare un percorso gastronomico unico nel suo genere, fatto di agricoltura rigenerativa, ecosostenibilità, produzioni biologiche, che dal campo arrivano sulla tavola insieme a tanta toscanità.
Inoltre, come in un ciclo continuo, nella tenuta di Villa Petriolo si è dimostrato che è possibile sostenere una filiera a tutto tondo dove ritrovare la “fattoria”, come una volta, senza danneggiare la natura. All’interno della tenuta, infatti, gli animali degli allevamenti come capre, pecore, galline e cinta senesi vivono allo stato brado immersi nel verde incontaminato e vengono alimentati con prodotti biologici e selezionati. Inoltre, la struttura dispone anche di un negozio dove è possibile acquistare i prodotti realizzati dall’Azienda Agricola: vini al miele, birre artigianali, prodotti cosmetici.
Da ultimo ma, non per questo meno importante, lo staff giovane e a “Km0” mantiene fede a una missione: trasmettere ai propri ospiti quello in cui crede e con il sorriso.
Francesca Sirignani
Foto © Francesca Sirignani