La Giordania rilancia in Bit i legami con Italia, Vaticano ed Europa

0
868
Giordania

Al-Razzaq Arabiyat: «voglio rassicurare viaggiatori e operatori italiani: gli scenari del conflitto sono a centinaia di chilometri di distanza»

 

Alla Bit – Borsa internazionale del Turismo, che si è svolta a Milano dal 4 al 6 febbraio 2024, la Giordania ha lanciato un segnale al mercato italiano. Si è presentata infatti con lo stand più grande (325 mq) fra tutte le Nazioni presenti.

Messaggio chiaro: la Giordania punta ancora una volta sull’Italia che è il suo primo mercato turistico d’Europa (il secondo è la Francia). «Nel 2023 sono arrivati nel nostro Paese 127.610 italiani, +42% rispetto al 2019, ultimo anno comparabile» spiega Abed Al-Razzaq Arabiyat, Managing Director del Jordan Tourism Board. «Un dato che rappresenta ancor più un record, se si pensa al forte rallentamento degli ultimi mesi dell’anno a causa del conflitto israelo-palestinese».

Di certo l’attuale crisi politica dell’area ha rappresentato un freno agli arrivi, ma Al-Razzaq Arabiyat è in Italia per chiarire la situazione, «voglio rassicurare viaggiatori e operatori italiani: gli scenari del conflitto sono a centinaia di chilometri di distanza, la Giordania è un Paese pacifico, la situazione interna è stabile e il settore turistico non si è mai fermato. Tanto che abbiamo rinnovato i piani di sostegno al trade e rafforzato la collaborazione con gli operatori che programmano viaggi in Giordania, attraverso incentivi, attività promozionali e di co-branding».

Il turismo religioso in vista del 2030

Diversificare è la parola d’ordine per i prossimi anni, a partire dal turismo religioso che verrà rilanciato anche grazie agli accordi firmati a gennaio 2024 fra il ministro del Turismo e delle Antichità della Giordania Makram Qaisi e il segretario di Stato vaticano cardinale Pietro Parolin. «Il Vaticano riconosce ben cinque luoghi di pellegrinaggio in Giordania, che è una delle culle della cristianità», spiega Al-Razzaq Arabiyat.

«Questi siti fanno parte della Terra Santa: il luogo del battesimo di Gesù a Betania sulla riva orientale del Giordano, il Monte Nebo dove Mosè poté vedere la Terra Promessa, la Chiesa di Nostra Signora della Montagna ad Anjara, a Tell Mar Elias (il monte del profeta Elia) e la fortezza di Macheronte dove Giovanni Battista fu decapitato». Quest’ultima si sta preparando con nuove infrastrutture ad accogliere i pellegrini in vista del 2030, che sarà proclamato l’anno di Giovanni Battista con una serie di eventi dedicati.

Le mete del turismo culturale e archeologico

Ma gli italiani non vanno in Giordania soltanto per ragioni religiose. «Il viaggiatore italiano, più sofisticato di altri, ama il turismo culturale e archeologico», prosegue Al-Razzaq Arabiyat. Accanto alla ormai famosa Città romana di Gerasa-Jerash «noi vogliamo rendere note le nostre nuove proposte di itinerari culturali: a Madaba la Città dei mosaici, a Umm El Jimal che racconta un passato nabateo, romano, bizantino, omayyade e ottomano, e in siti archeologici affascinanti e poco noti come Sela, premiata nel 2023 come Best Tourism Village UNWTO. Tutto questo, oltre alle classiche come Petra e Jerash, rende la Giordania una meta di grande attrattività per il turismo culturale e rachologico».

La questione dell’overtourism e i rimedi nel futuro

In anni recenti però i luoghi più famosi della Giordania, come Petra e Piccola Petra, sono accostati al concetto di overtourism, un problema di cui si parla ormai in tutto il Mondo (Italia compresa, per esempio a proposito di Venezia in estate). La questione è chiara: Giordanial’overtourism rendeva luoghi imperdibili in Giordania, come Petra e Jerash, davvero sovraffollati. Un problema evidenziato anche in vari video sui social media. «Una situazione che si è verificata in poche occasioni in passato, per una serie di congiunture, e che oggi stiamo provvedendo affinché non accada più nel futuro. Proprio in un momento in cui il turismo ha rallentato per cause esterne, abbiamo preso alcune importanti decisioni, a partire da quella di non far entrare più di 3.500 persone al giorno nei grandi siti archeologici», conclude Al Razzaq Al Arabiyat.

In conclusione, dato che per ora molti turisti scelgono altre mete, e dato che la Giordania resta un Paese sicuro, è proprio il momento giusto per visitarla senza folla. Considerando anche che Royal Jordanian sta incrementando i voli dall’Italia, con offerte vantaggiose.

 

Elena Bianco e Marco Restelli

Articolo precedenteSanremo, inarrestabile Mengoni, l’essenziale in tutti i sensi
Articolo successivoPesticidi, i Trattori segnano un punto

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui