Pesticidi, i Trattori segnano un punto

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Pesticidi

La von der Leyen ha chiarito che la regolamentazione rimarrà all’ordine del giorno e potrebbe essere oggetto di una «nuova proposta molto più ragionata»

 

Duro colpo per il Green Deal con la decisione della Commissione europea del ritiro della controversa legge che mirava a dimezzare l’uso dei pesticidi nell’Unione. Ad annunciarlo è la presidente Ursula von der Leyen. «La Commissione ha proposto il regolamento Sur, con l’obiettivo di ridurre i rischi dei prodotti fitosanitari chimici. Ma la proposta è diventata un simbolo di polarizzazione. È stata respinta dal Parlamento europeo. Non si registrano più progressi nemmeno in Consiglio. Per questo motivo proporrò di ritirare la proposta», ha affermato a Strasburgo, di fronte al Parlamento europeo riunito in sessione plenaria.

Presentato a giugno 2022 il regolamento sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (Sur) aveva l’obiettivo di dimezzare i pesticidi entro il 2030. Inoltre prevedeva il divieto totale di impiegarli nelle aree sensibili, come ad esempio gli spazi verdi urbani e i siti classificati “Natura 2000”, in modo da promuovere l’adozione di alternative a rischio inferiore.

Contrasti

Molti i contrasti che ha suscitato da subito soprattutto da parte del settore agricolo. Ma anche il Parlamento europeo l’ha respinta in prima lettura con 299 voti a favore della bocciatura, 207 contrari e 121 astensioni. Tra i Paesi membri, al momento, c’è una fase di stallo.

Il ritiro della proposta di legge non è immediato e deve ancora essere ratificato dal Collegio dei commissari, processo che dovrebbe concludersi nelle prossime settimane. Von der Leyen ha chiarito che la questione della regolamentazione dei pesticidi rimarrà all’ordine del giorno e potrebbe essere oggetto di una «nuova proposta molto più ragionata. Per andare avanti è necessario un maggiore dialogo e un approccio diverso», afferma la presidente. Ma molto probabilmente, se ne riparlerà dopo le elezioni europee.

Il settore agricolo

La decisione arriva proprio nei giorni delle proteste degli agricoltori in tutta Europa, che tra le altre rivendicazioni puntano il dito contro le politiche ambientali dell’Ue. La contestazione ha raggiunto Bruxelles il primo febbraio, con vari momenti di tensione. Von der Leyen, insieme ai capi di Governo di Belgio e Paesi Bassi aveva incontrato i rappresentanti del settore agricolo subito dopo la conclusione del Consiglio europeo.

Durante il suo discorso in Parlamento, la presidente della Commissione ha parlato a lungo degli agricoltori, affermando che «meritano di essere ascoltati». Ma ha anche sottolineato che il settore, responsabile di oltre il 10% delle emissioni di gas nell’Unione e largamente sovvenzionato dal bilancio comunitario, deve passare a un modello di produzione più sostenibile. «Solo se i nostri agricoltori potranno vivere della terra, investiranno nel futuro. E solo se raggiungeremo insieme i nostri obiettivi climatici e ambientali, potranno continuare a guadagnarsi da vivere. I nostri agricoltori lo sanno bene. Dovremmo avere più fiducia in loro».

La Commissione ha anche deciso di rinunciare a una legge sul sistema alimentare sostenibile, optando invece per l’avvio di un dialogo strategico sull’agricoltura, nel tentativo di ridurre la crescente polarizzazione nel settore.

La politica italiana

A proposito dell’annuncio della Commissione europea sul ritiro della proposta sui pesticidi il premier Giorgia Meloni ha dichiarato: «È una vittoria anche italiana. Fin dal suo insediamento il Governo sta lavorando in Europa, con grande concretezza e buon senso, per tracciare una strada diversa da quella percorsa finora e coniugare produzione agricola, rispetto del lavoro e sostenibilità ambientale. Proseguiremo in questa direzione».

Anche Matteo Salvini ha commentato con entusiasmo la decisione dell’Ue: «La Commissione europea ritira la proposta legislativa sui pesticidi. Evviva gli agricoltori, i cui trattori stanno costringendo l’Europa a rimangiarsi le follie imposte dalle multinazionali e dalle sinistre!».

In occasione di un punto stampa al Parlamento europeo di Strasburgo, la segretaria del Pd Elly Schlein ha dichiarato: «Mi ha fatto ridere vedere Giorgia Meloni rivendicare a sé Pesticidiquesta scelta di ritirare una proposta che, forse lei non lo sapeva, è stata già bocciata da quest’Aula. Mi fa ridere perché è lo stesso Governo che in realtà ha sostenuto la Pac contro cui si muove questa protesta, è lo stesso Governo che non ha prorogato l’esenzione Irpef, altro motivo per cui gli agricoltori stanno protestando, e soprattutto ha tolto il supporto ai giovani agricoltori. Continuano a dire che la protesta è contro altri, contro l’Europa e non contro di loro, ma come al solito non si assumono la responsabilità di avere voltato le spalle al settore agricolo».

Sull’annuncio è intervenuto anche il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida: «La Commissione Ue recepisce le proposte dell’Italia».

La rappresentanza del settore agricolo italiano

Il regolamento sulla riduzione dei pesticidi, che avrebbe dovuto portare a un dimezzamento del loro uso entro il 2030, è da sempre tra i provvedimenti più contestati anche da parte delle principali associazioni europee degli agricoltori. In assenza di alternative alla chimica tradizionale nei campi, infatti, i contadini chiedono tempi più lunghi per la transizione, pena una perdita consistente della produttività nelle campagne. “Il ritiro della proposta di regolamento sull’uso sostenibile dei fitofarmaci salva il 30% delle produzioni alla base della dieta mediterranea, dal vino al pomodoro”, scrive la Coldiretti in una nota. Giovedì scorso l’associazione, insieme agli agricoltori provenienti da altri Paesi europei, era scesa in piazza a Bruxelles per fare pressing sulle istituzioni europee affinché allentassero i vincoli del Green deal sulle campagne.

Plaude alla decisione di Bruxelles anche il presidente della Confagricoltura, Massimiliano Giansanti: «Quando il pragmatismo prevale sull’ideologia è sempre una buona notizia. È stata accolta una richiesta avanzata da tempo dalla nostra organizzazione. In Italia il taglio all’uso dei pesticidi avrebbe potuto superare addirittura il 60%». Mentre il presidente della Copagri, Tommaso Battista, mette le mani avanti per il futuro: per qualsiasi iniziativa, ricorda, «si dovrà procedere con una preventiva e approfondita valutazione d’impatto delle ricadute economiche e socio-ambientali dei tagli, tenendo in debita considerazione le alternative a disposizione degli agricoltori per difendere le proprie produzioni».

 

Ginevra Larosa

Foto © EFSA, RTL

Video © Eurocomunicazione

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