La speranza dopo il buio del 2015/2018, con mezzo milione di emigrati all’estero, un terzo del Pil in fumo e duecentomila negozi chiusi
Le dichiarazioni di Mitsotakis
«La Grecia sta aprendo un nuovo capitolo della sua storia. Per la seconda volta in poche settimane, i cittadini non solo hanno inviato un messaggio di continuità al percorso che abbiamo tracciato quattro anni fa, ma ci hanno dato un forte mandato per muoverci più velocemente sulla strada dei grandi cambiamenti di cui il nostro Paese ha bisogno», ha dichiarato il presidente di ND Kyriakos Mitsotakis nella sua dichiarazione sull’esito delle elezioni nazionali.
«In modo clamoroso e maturo, hanno finalmente chiuso un ciclo traumatico di bugie e tossicità che ha frenato il Paese e diviso la società, consolidando così l’era del vero progresso. Ringrazio le donne e gli uomini greci per la loro fiducia. Questo generoso sostegno accresce la responsabilità di essere all’altezza delle loro speranze. Mentre personalmente ora sento il dovere più pesante di servire il mio Paese con tutte le mie forze. Non prometto mai miracoli. Ma vi assicuro che rimarrò fedele al mio dovere nazionale con piano, dedizione e, soprattutto, duro lavoro, senza tollerare alcuna arroganza o comportamento arrogante».
Gli obiettivi
«I nostri obiettivi sono alti e devono essere tali in un secondo mandato che possa trasformare la Grecia con tassi di crescita dinamici che aumenteranno i salari e ridurranno le disuguaglianze. Con una migliore salute pubblica e gratuita. Con uno Stato più efficiente e digitale e una Patria forte in prima linea in Europa. Abbiamo sia il piano che l’esperienza per mettere tutto questo in pratica».
«Da domani il nuovo Governo è chiamato a mettere in atto la prevalenza di idee e atteggiamenti politici rivendicati dalle urne. So che le aspettative sono alte e cercherò sempre un consenso più ampio. Ma il popolo ci ha dato una maggioranza sicura. Pertanto, le principali riforme procederanno con velocità poiché questo è ciò che richiede la scelta del popolo greco e lo onorerò pienamente», sottolinea il riconfermato premier.
I riferimenti più personali
Un risultato eccezionale anche per l’Ue
Per questo secondo mandato Mitsotakis ha prospettato un programma economico ambizioso, con promesse di aumenti salariali, soprattutto per i redditi più bassi, per andare incontro alla principale preoccupazione dei greci alle prese con l’inflazione, ma anche massicce assunzioni di personale medico e medici negli ospedali pubblici.
Il baratro e poi la speranza
La più grande operazione di salvataggio di sempre
Tsipras, con una decisione unilaterale, indice un referendum per il 5 luglio. Chiamati ad accettare o rifiutare le proposte di ristrutturazione del debito da parte dei creditori, il 62 per cento dei greci vota per il “no”.
Nonostante il voto popolare, che rappresenta per lui una vittoria politica interna, Tsipras non riesce ad avere la meglio nel difficile confronto con i creditori. Nella notte tra il 12 e il 13 luglio 2015, dopo 17 ore ininterrotte di negoziati, l’Eurozona dà il via libera al terzo piano di aiuti alla Grecia, approvato ad agosto. Un’iniezione di altri 86 miliardi di euro, che fa lievitare il totale fino a 326 miliardi: la più grande operazione di salvataggio di sempre.
Particolarmente dure, anche in questo caso, le richieste: aumento dell’Iva, riforma delle pensioni, nuove leggi sul lavoro e incremento delle imposte indirette. Ciò comporta una scissione interna al partito di Governo, Syriza, che porta alla convocazione di nuove elezioni politiche per il 30 settembre 2015. La tornata elettorale si conclude con una nuova vittoria del presidente uscente Tsipras.
Al contrario, sono proprio le persone ad averlo pagato a caro prezzo. Rispetto al periodo pre-crisi, l’economia reale è irriconoscibile. Il tasso di disoccupazione, secondo l’Ocse, alla fine del 2017 è ancora pari al 21 per cento. Mezzo milione di persone è emigrato all’estero, un terzo del Pil è andato in fumo, gli stipendi sono calati, duecentomila negozi hanno chiuso. Negli ospedali mancano i vaccini e i fili per le suture, un’infermiera segue in media 40 pazienti e i chirurghi si accontentano di 600 euro al mese.
Secondo i piani circa 27mila case dovrebbero finire all’asta, anche se questo è uno dei fronti che ha sollevato più proteste da parte della popolazione. Nella notte del 22 giugno 2018, l’ennesimo, interminabile negoziato dell’Eurogruppo arriva a una conclusione: la Grecia è promossa. Il Governo ha approvato tutte le riforme richieste. Ciò significa che l’Unione sblocca l’ultima tranche di prestiti, pari a 15 miliardi di euro, che garantisce autosufficienza al Paese per i successivi due anni. Al tempo stesso, nonostante la contrarietà della Germania, la troika alleggerisce il debito di Atene (che al momento era pari al 180 per cento del Pil), permettendole di rimborsarlo a partire dal 2032 e non più dal 2022. La Grecia può finalmente tornare a camminare sulle sue gambe: la fine ufficiale del commissariamento fu fissata per il 20 agosto.
George Labrinopoulos
Foto © RSI, Depositphoto, Capital, Leasenews