Enorme vittoria per il partito di Mitsotakis

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Mitsotakis

La speranza dopo il buio del 2015/2018, con mezzo milione di emigrati all’estero, un terzo del Pil in fumo e duecentomila negozi chiusi

Un Parlamento di otto partiti con Nuova Democrazia di Kyriakos Mitsotakis grande protagonista: questo è stato il risultato delle urne del 25 giugno in Grecia. Come nelle elezioni di maggio, il partito di centrodestra è riuscito a mantenere il suo forte vantaggio su Syriza di Alexīs Tsipras, che si troverà come forza principale di opposizione ma con meno di 60 seggi, un fatto che non accadeva dal 1974.
Terzo è arrivato il Pasok di Nikos Androulakis, mentre l’ingresso del movimento di estrema destra “Spartani” in Parlamento ha fatto scalpore. Si tratta di una fazione guidata da Vasilis Stigas, che è stato calorosamente sostenuto dal prigioniero Ilias Kassidiaris (ex Alba Dorata). I posti alla Camera sono stati assicurati anche dal Niki di Vasilis Natsios e dalla Freedom Sail di Zoe Konstantopoulou, che torna sui banchi dell’Assemblea dopo sette anni.

Le dichiarazioni di Mitsotakis

«La Grecia sta aprendo un nuovo capitolo della sua storia. Per la seconda volta in poche settimane, i cittadini non solo hanno inviato un messaggio di continuità al percorso che abbiamo tracciato quattro anni fa, ma ci hanno dato un forte mandato per muoverci più velocemente sulla strada dei grandi cambiamenti di cui il nostro Paese ha bisogno», ha dichiarato il presidente di ND Kyriakos Mitsotakis nella sua dichiarazione sull’esito delle elezioni nazionali.

«In modo clamoroso e maturo, hanno finalmente chiuso un ciclo traumatico di bugie e tossicità che ha frenato il Paese e diviso la società, consolidando così l’era del vero progresso. Ringrazio le donne e gli uomini greci per la loro fiducia. Questo generoso sostegno accresce la responsabilità di essere all’altezza delle loro speranze. Mentre personalmente ora sento il dovere più pesante di servire il mio Paese con tutte le mie forze. Non prometto mai miracoli. Ma vi assicuro che rimarrò fedele al mio dovere nazionale con piano, dedizione e, soprattutto, duro lavoro, senza tollerare alcuna arroganza o comportamento arrogante».

Gli obiettivi

«I nostri obiettivi sono alti e devono essere tali in un secondo mandato che possa trasformare la Grecia con tassi di crescita dinamici che aumenteranno i salari e ridurranno le disuguaglianze. Con una migliore salute pubblica e gratuita. Con uno Stato più efficiente e digitale e una Patria forte in prima linea in Europa. Abbiamo sia il piano che l’esperienza per mettere tutto questo in pratica».

«Da domani il nuovo Governo è chiamato a mettere in atto la prevalenza di idee e atteggiamenti politici rivendicati dalle urne. So che le aspettative sono alte e cercherò sempre un consenso più ampio. Ma il popolo ci ha dato una maggioranza sicura. Pertanto, le principali riforme procederanno con velocità poiché questo è ciò che richiede la scelta del popolo greco e lo onorerò pienamente», sottolinea il riconfermato premier.

I riferimenti più personali

«Quando ho mosso i miei primi passi in politica 20 anni fa, non avrei mai immaginato che oggi sarei stato di fronte a voi per avere questo grande onore, questa grande responsabilità, eletto per la seconda volta come primo ministro autosufficiente e con un forte mandato. Ho lavorato molto duramente per arrivare fin qui, cercando costantemente di migliorare e imparare dai miei errori. Ma non ci sarei riuscito senza i miei colleghi, che ringrazio dal profondo del cuore. E poi devo un grande ringraziamento alla mia famiglia, Mareva, Sofia, Konstantinos, Dafne. Un modo loro mi hanno sempre tenuto con i piedi per terra in modo che potessi seguire il più possibile i versi del poeta “puoi sognare, senza diventare schiavo dei sogni e soprattutto con le folle per parlare e mantenere la tua virtù”».

Un risultato eccezionale anche per l’Ue

Lo scorso 7 luglio 2019 il suo partito ha vinto le elezioni nazionali, ma Mitsotakis è stato eletto per la prima volta al Parlamento in Grecia nella circoscrizione elettorale di Atene già nel 2004. Ora si è assicurato 158 seggi utili per formare un Governo a maggioranza assoluta.

Per questo secondo mandato Mitsotakis ha prospettato un programma economico ambizioso, con promesse di aumenti salariali, soprattutto per i redditi più bassi, per andare incontro alla principale preoccupazione dei greci alle prese con l’inflazione, ma anche massicce assunzioni di personale medico e medici negli ospedali pubblici.

«Nuova Democrazia è il più forte partito di centrodestra in Europa!», ha sottolineato già ieri sera il premier greco, in posizione rafforzata rispetto a quando era salito al potere quattro anni fa, allora col 39,85% dei consensi, e dopo uno dei migliori risultati elettorali dal ripristino della democrazia in Grecia nel 1974.

Il baratro e poi la speranza

Dopo anni di recessione ininterrotta, nel terzo trimestre 2014 l’economia greca torna per la prima volta a mostrare una crescita, pari allo 0,7 per cento sul Pil. Le condizioni di vita della popolazione restarono durissime. Tre milioni e mezzo gli occupati,Mitsotakis tre milioni la somma tra disoccupati e popolazione inattiva. Alle cure mediche provvedono gli ambulatori popolari, visto che i fondi per gli ospedali pubblici sono stati dimezzati in quattro anni.
In questo clima, alle elezioni del 25 gennaio 2015 trionfa la coalizione di sinistra radicale Syriza, guidata da Alexīs Tsipras. Il suo programma economico trova il suo fulcro nella rinegoziazione del debito pubblico. «Non accetteremo condizioni umilianti in questi negoziati», è la promessa del neo-primo ministro di Atene. Il 30 giugno la Grecia, non avendo i fondi necessari, non rimborsa una rata da 1,6 miliardi di euro al Fondo monetario internazionale. E, per evitare una crisi di liquidità, chiude le banche, vieta i trasferimenti di capitale all’estero e impone grossi limiti ai prelievi.

La più grande operazione di salvataggio di sempre

Tsipras, con una decisione unilaterale, indice un referendum per il 5 luglio. Chiamati ad accettare o rifiutare le proposte di ristrutturazione del debito da parte dei creditori, il 62 per cento dei greci vota per il “no”.

Nonostante il voto popolare, che rappresenta per lui una vittoria politica interna, Tsipras non riesce ad avere la meglio nel difficile confronto con i creditori. Nella notte tra il 12 e il 13 luglio 2015, dopo 17 ore ininterrotte di negoziati, l’Eurozona dà il via libera al terzo piano di aiuti alla Grecia, approvato ad agosto. Un’iniezione di altri 86 miliardi di euro, che fa lievitare il totale fino a 326 miliardi: la più grande operazione di salvataggio di sempre.

Particolarmente dure, anche in questo caso, le richieste: aumento dell’Iva, riforma delle pensioni, nuove leggi sul lavoro e incremento delle imposte indirette. Ciò comporta una scissione interna al partito di Governo, Syriza, che porta alla convocazione di nuove elezioni politiche per il 30 settembre 2015. La tornata elettorale si conclude con una nuova vittoria del presidente uscente Tsipras.

Al contrario, sono proprio le persone ad averlo pagato a caro prezzo. Rispetto al periodo pre-crisi, l’economia reale è irriconoscibile. Il tasso di disoccupazione, secondo l’Ocse, alla fine del 2017 è ancora pari al 21 per cento. Mezzo milione di persone è emigrato all’estero, un terzo del Pil è andato in fumo, gli stipendi sono calati, duecentomila negozi hanno chiuso. Negli ospedali mancano i vaccini e i fili per le suture, un’infermiera segue in media 40 pazienti e i chirurghi si accontentano di 600 euro al mese.

Secondo i piani circa 27mila case dovrebbero finire all’asta, anche se questo è uno dei fronti che ha sollevato più proteste da parte della popolazione. Nella notte del 22 giugno 2018, l’ennesimo, interminabile negoziato dell’Eurogruppo arriva a una conclusione: la Grecia è promossa. Il Governo ha approvato tutte le riforme richieste. Ciò significa che l’Unione sblocca l’ultima tranche di prestiti, pari a 15 miliardi di euro, che garantisce autosufficienza al Paese per i successivi due anni. Al tempo stesso, nonostante la contrarietà della Germania, la troika alleggerisce il debito di Atene (che al momento era pari al 180 per cento del Pil), permettendole di rimborsarlo a partire dal 2032 e non più dal 2022. La Grecia può finalmente tornare a camminare sulle sue gambe: la fine ufficiale del commissariamento fu fissata per il 20 agosto.

Anche se si tratta pur sempre di “libertà vigilata“, visto che i creditori effettueranno controlli a intervalli regolari. Il primo ministro Tsipras, come promesso più volte, per suggellare il momento indossa per la prima volta una cravatta. E il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici dichiara che “la crisi greca finisce stasera in Lussemburgo”.
Nel 2019 Mitsotakis vince la prima volta le elezioni con il compito di salvare la Grecia dalla catastrofe economica, nel 2023 ha il compito e la fiducia dei greci di farla crescere e migliorare la vita dopo gli anni di buio dal 2015 al 2018.

 

George Labrinopoulos

Foto © RSI, Depositphoto, Capital, Leasenews

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George Labrinopoulos
Sono quasi 52 anni che vivo in Italia, originario di Vitina, nel Peloponneso, Sono nato a Vrilissia, 13 km dal centro di Atene, dove ho vissuto i primi 20 anni della mia vita, finché non sono arrivato a Roma dove ho lavorato come corrispondente per la Grecia e a una Agenzia Onu. Ho cominciato a lavorare in Italia nel '78, come secondo corrispondente di un importante giornale greco. Nel 1980 sono entrato nella stampa estera in Italia, della quale tuttora sono membro effettivo e per la quale negli anni Ottanta ho ricoperto per tre volte la carica di consigliere nel direttivo dell'associazione. Nell'arco di questi anni ho lavorato per vari quotidiani greci, oltre che per un'emittente radiofonica, Da Roma riuscii a portare tra il 1984, fino gli anni Novanta, politici del calibro di Pertini e Cossiga, i primi ministri Andreotti e Craxi, il Papa Giovanni Paolo II, Prodi, e altri uomini politici che attraverso il loro operato scrivevano la storia dell'Italia in quegli anni, poi messi in un libro "L'Italia dei giganti", due anni fa. Sono arrivato in Italia nel 1972, iscritto all'Università per Stranieri in Perugia per imparare la lingua italiana. Sono stato iscritto all'Università di Roma nella facoltà di Lettere e Filosofia indirizzo lingue straniere (inglese). Durante le lezioni il mio professore all'epoca Agostino Lombardo, ci insegnava analisi di testo e di poesia, e gia mi è arrivata la voglia di cominciare di fare il mestiere che dovevo fare nella mia vita. Giornalista...vorrei ricordare che negli anni '70 non c'erano scuole di giornalismo, e il mio mestiere l'ho imparato facendo la gavetta dopo l'Università, ero andato ad Atene e facevo praticantato a un giornale ellenico...erano gli anni del sequestro Moro, e un'agenzia ellenica chiedeva un secondo per l'Italia, e cosi sono tornato come professionista giornalista a Roma

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