Mitsotakis pronto a ripetere il “miracolo”

0
387
Mitsotakis

In Grecia il premier uscente stravince le elezioni, forte dei risultati economici e delle scelte strategiche

Il primo ministro uscente Kyriakos Mitsotakis ha stravinto le elezioni di domenica con il suo partito Nuova Democrazia ottenendo quasi il 41% dei voti. Molti, più del doppio, rispetto al principale avversario, il leader di Syriza ed ex premier Alexis Tsipras, ma non abbastanza per ottenere la maggioranza dei seggi. Senza premio di maggioranza al primo turno, il Paese torna alle urne probabilmente il 25 giugno, e allora Mitsotakis otterrà la matematica certezza in Parlamento di governare per altri quattro anni.

La rielezione di Mitsotakis è una conferma che l’economia di Atene è sul percorso di ripresa: nel 2021 è cresciuta di oltre l’8%, ma ancora non sui livelli pre-pandemia. L’anno scorso il Pil è aumentato ancora del 5,9%, e la Commissione europea stima un ulteriore spinta del 2,4% nel 2023 e dell’1,9% nel 2024. Gli esperti di Bruxelles associano le prospettive positive alla ripresa del turismo, al mercato del lavoro e all’attuazione del Pnrr ellenico. Le buone notizie, guardando gli indicatori le variazioni percentuali, non sono finite: il tasso medio annuo indica un aumento del Pil greco, nel triennio 2019-2022, dell’1,8% contro la media Ue dell’1,3%. Andamento che si riflette anche nella variazione del Pil procapite.

Il miracolo del Governo uscente e probabilmente entrante di Mitsotakis è una economia della Grecia che cresce e supera le aspettative. La Banca centrale greca ha recentemente aggiornato le previsioni di crescita economica per il 2023, attestandosi al 2,2%. Questo dato è superiore alla media dell’area euro e rappresenta un rallentamento rispetto al 2022, quando si è registrato un incremento del 5,9%.

La nuova attesa elettorale

Così quattro anni fa Mitsotakis ha fatto il miracolo economico, e oggi prendendo il 41% di voti si vede la fiducia dell’elettorato ellenico e il 25 giugno punta il 50% così da ottenere la matematica certezza in Parlamento di governare per altri quattro anni. Si tratta di un ottimo risultato, sia interno che esterno, per Atene: la garanzia di un Governo stabile probabilmente aprirà le porte per una revisione al rialzo del rating da parte delle agenzie internazionali, come Fitch che si dovrebbe esprimere già quest’oggi, 9 giugno, dopo oltre un decennio di crisi.

Quando la Nuova Democrazia ha vinto le elezioni quattro anni fa, ha preso un Paese in crisi economica iniziata nel 2001, quando la Grecia ha adottato l’euro come moneta. Membro della Comunità – poi Unione europea – dal 1981, non sarebbe potuta entrare nella zona euro. Questo perché il suo deficit di bilancio era ritenuto troppo alto per i criteri di Maastricht.

L’entrata e il rischio espulsione

Tutto è andato bene per i primi anni. Come in altri Paesi della zona euro, la Grecia ha beneficiato del potere della moneta unica, che permetteva tassi di interesse più bassi e un afflusso di capitali di investimento e prestiti.

Anche Francia e Germania stavano spendendo al di sopra del limite nello stesso momento, sarebbe stato ipocrita sanzionare la Grecia.

C’era forte incertezza su quali sanzioni esattamente applicare. Potevano espellere la Grecia, ma sarebbe stata una decisione dirompente che avrebbe indebolito l’euro.
L’Ue era impegnata a rafforzare il potere della moneta unica sui mercati valutari internazionali. Un euro forte avrebbe potuto convincere altri Paesi dell’Unione europea, come il Regno Unito, Danimarca e Svezia, ad adottare l’euro.

All’epoca la crisi in Grecia poteva portare a una Grexit – l’uscita della Grecia dell’Ue – e a un indebolimento generale di tutta l’Eurozona. Il Paese desiderava che l’Unione europea tagliasse il suo debito. La Germania invece voleva che la Grecia procedesse con le riforme finanziarie. La crisi della Grecia aveva il potenziale di espandersi a macchia d’olio sugli altri Paesi con un alto debito con l’Ue, tra cui l’Italia. Oggi grazie al centrodestra ellenico tutto pare un brutto sogno.

L’incontro coi corrispondenti esteri

Tornando alle elezioni del 25 giugno il rappresentante di Nuova Democrazia, Akis Skertsos, parlando con corrispondenti della stampa estera di Atene, ha dichiarato:
«Il 21 maggio i cittadini hanno chiarito che vogliono che andiamo avanti, con fermezza e coraggio. Hanno votato clamorosamente attraverso le urne per un Governo stabile per affrontare le crisi, per prevenire gli incidenti, per garantire la crescita. Hanno premiato una politica nazionale, patriottica, europea, riformista, profondamente popolare, che non pretende di essere popolare, è autenticamente popolare. Una politica coerente.
I cittadini con il loro voto del 21 maggio hanno scelto chiaramente quale Governo vogliono: un Governo con un piano e l’esperienza per gestire le questioni nazionali, per continuare a occuparsi di immigrazione, per non lasciare che i problemi diventino crisi. Per vincere la battaglia di precisione e inflazione. E per attuare le grandi riforme assolutamente necessarie, nel welfare state e in primis nella sanità pubblica, nella pubblica amministrazione e nella giustizia. Per raggiungere l’obiettivo di crescita, investimenti e salari migliori, pensioni migliori».

L’attacco informatico al sistema scolastico nazionale cavalcato dalle opposizioni

«La sera del 25 giugno ci deve essere un Governo stabile, con sicura autosufficienza. Questa è la posta in gioco alle prossime elezioni. Il 21 maggio i cittadini non solo hanno mostrato quale Governo vogliono, ma altrettanto forte, assordante direi, hanno anche fatto capire quale opposizione non vogliono. Hanno condannato la tossicità, la divisione, l’ostilità, le notizie false, l’offerta di promesse non mantenute. Tutto ciò che Syriza ha certamente coltivato con troppa costanza in questi quattro anni.Mitsotakis Ma scopriamo che anche il Pasok sta percorrendo la stessa strada, confermando ciò che diciamo, che l’unica cosa che interessa al partito di Androulakis è diventare come Syriza. Infatti entrambi i principali contendenti dell’opposizione, in vista delle prossime elezioni, ricorrono a fake news e mezze verità, disinformazione e contabilità creativa, cercando di confondere i cittadini e quindi pescare nelle acque torbide per guadagnare qualche voto. Come negli ultimi giorni, per l’attacco informatico al sistema scolastico nazionale, che ha subito un attacco senza precedenti, durante lo svolgimento degli esami. Genitori, studenti e insegnanti devono sentirsi al sicuro. Siamo al loro fianco, sono state prese tutte le misure necessarie, ovviamente ci dispiace per i disagi che hanno subito in questi due giorni. Mentre i partiti di opposizione gonfiano il problema in modo asimmetrico. Come se quasi si rallegrassero per l’inconveniente!».

 

George Labrinopoulos

Foto © WE News, China Daily, Italy 24 Press News, Time News

Articolo precedenteConfcommercio 2023, “non ci sarà recessione”
Articolo successivoAlberto Presutti, maestro di bon ton
George Labrinopoulos
Sono quasi 52 anni che vivo in Italia, originario di Vitina, nel Peloponneso, Sono nato a Vrilissia, 13 km dal centro di Atene, dove ho vissuto i primi 20 anni della mia vita, finché non sono arrivato a Roma dove ho lavorato come corrispondente per la Grecia e a una Agenzia Onu. Ho cominciato a lavorare in Italia nel '78, come secondo corrispondente di un importante giornale greco. Nel 1980 sono entrato nella stampa estera in Italia, della quale tuttora sono membro effettivo e per la quale negli anni Ottanta ho ricoperto per tre volte la carica di consigliere nel direttivo dell'associazione. Nell'arco di questi anni ho lavorato per vari quotidiani greci, oltre che per un'emittente radiofonica, Da Roma riuscii a portare tra il 1984, fino gli anni Novanta, politici del calibro di Pertini e Cossiga, i primi ministri Andreotti e Craxi, il Papa Giovanni Paolo II, Prodi, e altri uomini politici che attraverso il loro operato scrivevano la storia dell'Italia in quegli anni, poi messi in un libro "L'Italia dei giganti", due anni fa. Sono arrivato in Italia nel 1972, iscritto all'Università per Stranieri in Perugia per imparare la lingua italiana. Sono stato iscritto all'Università di Roma nella facoltà di Lettere e Filosofia indirizzo lingue straniere (inglese). Durante le lezioni il mio professore all'epoca Agostino Lombardo, ci insegnava analisi di testo e di poesia, e gia mi è arrivata la voglia di cominciare di fare il mestiere che dovevo fare nella mia vita. Giornalista...vorrei ricordare che negli anni '70 non c'erano scuole di giornalismo, e il mio mestiere l'ho imparato facendo la gavetta dopo l'Università, ero andato ad Atene e facevo praticantato a un giornale ellenico...erano gli anni del sequestro Moro, e un'agenzia ellenica chiedeva un secondo per l'Italia, e cosi sono tornato come professionista giornalista a Roma

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui