All’Iss nasce ViVa, la biobanca di ricerca

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Biobanca

Conterrà 5 milioni di campioni umani, animali e ambientali. Un progetto realizzato in partnership con Siad

Siglato l’accordo per la costruzione di ViVa, una delle più grandi biobanche di ricerca italiane che potrà contenere campioni biologici di vari tipi (umani, animali e ambientali), secondo i più alti standard qualitativi, per consentire una ricerca trasversale che tenga conto di tutti i fattori che determinano la salute.

Cosa è una biobanca di ricerca?

Le biobanche di ricerca sono infrastrutture nelle quali il materiale biologico e i dati associati sono raccolti, processati, custoditi e distribuiti per scopi di indagine. I campioni biologici e i dati associati sono il materiale di elezione per la ricerca biomedica, la tutela della salute e le sfide della biotecnologia. Per questo la qualità e l’idoneità sono essenziali per garantire risultati attendibili e affidabili. Il prelievo, lo stoccaggio, l’analisi e la conservazione devono rispondere a requisiti di qualità definiti da norme, standard tecnici e linee guida di buona pratica.

La conservazione può avvenire a diverse temperature, la variazione dipende dalla tipologia e dallo scopo a cui è destinato il materiale biologico. Ad esempio, molti vengono conservati a una temperatura che va dai -150 ai -190°C, o in freezer a -80°C. Per sopperire a tali condizioni occorre l’impiego di tecnologie all’avanguardia per assicurare le qualità e la tracciabilità del materiale biologico. In Italia le biobanche, per lo più, sono presenti in ospedali, Irccs, enti di ricerca, molte delle quali partecipano al Nodo nazionale dell’infrastruttura di ricerca europea delle biobanche e delle risorse biomolecolari (Bbmri-Eric), una infrastruttura di ricerca istituita grazie al supporto congiunto del ministero dell’Università e della Ricerca e del ministero della Salute, e dell’impegno del Consiglio nazionale delle ricerche e dell’Istituto superiore di sanità.

Qualità e tecnologia

La biobanca, collocata nell’area dell’Iss, sarà pronta nella prima metà dell’anno prossimo. La nuova struttura di circa 700 metri quadri potrà contenere fino a 5.000.000 di campioni e verrà realizzata grazie alla collaborazione con Siad (Società italiana acetilene e derivati), uno dei principali gruppi chimici italiani, che ha sviluppato per l’Istituto l’intero progetto del valore di 3.500.000 di euro. ViVa disporrà di aree dedicate, dotate di tecnologie e attrezzature avanzate per la preparazione, l’analisi e la conservazione dei campioni e dei relativi dati, in grado di farne un punto di riferimento per la ricerca biomedica.

Caratteristiche

La struttura è stata progettata pensando alla flessibilità per soddisfare le diverse esigenze di ricerca e adattarsi alle tecnologie in evoluzione. Spazi modulari che possono essere facilmente riconfigurati e riutilizzati consentono un uso efficiente della struttura e la scalabilità man mano che la biobanca espande la sua collezione di campioni.

La biobanca prevede spazi di laboratorio all’avanguardia dotati di tecnologie e attrezzature avanzate per la preparazione, l’analisi e la conservazione dei campioni; sistemi di controllo e monitoraggio che garantiscono in ogni momento l’integrità e la sicurezza dei campioni biologici. È progettata in modo da integrare sistemi ad alta efficienza energetica, fonti energetiche rinnovabili e tecnologie di gestione intelligente così da ridurre al minimo il suo impatto ambientale.

Tutela del benessere dei ricercatori
  • Pavimenti delle zone uffici e laboratori realizzati con materiali dalle proprietà antivirali, antibatteriche e antinquinanti;
  • pareti costruite in pannelli di materiale liscio, impermeabile, di facile pulizia/sanitizzazione, compatibile con le basse temperature;
  • colori degli ambienti studiati per essere funzionali e aumentare il comfort di chi li vive;
  • locali costantemente monitorati in modo che i parametri ambientali siano sempre ottimali;
  • illuminazione con efficacia biologica che grazie alla regolazione variabile della temperatura di colore dalla tonalità calda a quella fredda sostiene le necessità visive, emotive e biologiche delle persone.
Tutela dei materiali
  • La biobanca è formata da tre aree di conservazione diverse: quella per i campioni storici Iss, Biobancaquella con i nuovi campioni di ricerca, l’area disaster recovery, che verrà usata per “salvare” i campioni di altre biobanche che dovessero fare esperienza di disastri naturali, guasti importanti o necessità di manutenzioni o traslochi;
  • l’accesso ai locali sarà gestito da un sistema di controllo a elevata sicurezza con livelli di autorizzazione specifici per ogni ambiente;
  • garanzia di massima protezione da minacce informatiche;
  • erogazione continua di azoto liquido sarà garantita grazie alla presenza di due contenitori criogenici il “primario” e il “secondario” di pari capacità che ha la funzione di back up;
  • La distribuzione dell’azoto liquido sarà suddivisa in tre linee indipendenti quante sono le sale criogeniche così da garantire la massima sicurezza di riempimento di ogni linea criogenica sottovuoto.

La biobanca sarà interamente automatizzata con sistemi di ultima generazione in grado di:

  1. comunicare con le centraline di gestione dei singoli contenitori criobiologici, analizzando i principali parametri e attivando il sistema di rifornimento con azoto liquido;
  2. comunicare con il sistema di analisi ambientale per il controllo della sottossigenazione e gestire l’impianto di ventilazione;
  3. registrare tutti i parametri critici relativi alla conservazione, compresi tutti gli azionamenti impartiti dal software;
  4. essere gestito interamente da remoto;
  5. essere integrato con dispositivi di realtà aumentata, per una migliore e immediata assistenza gestita da remoto e in loco.

Qualità e affidabilità

«Le biobanche sono uno strumento indispensabile per la ricerca presente e futura e questa realizzazione, grazie al supporto di Siad, contribuirà a mantenere Iss e sanità pubblica italiana all’avanguardia» – afferma Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità – «poiché è progettata e realizzata con le migliori tecnologie. Una biobanca di questo livello, inoltre, garantisce una perfetta conservazione dei campioni biologici e dei dati a essi correlati, attraverso l’applicazione degli standard più alti di qualità. Ciò è il presupposto fondamentale per la qualità e l’affidabilità della ricerca che ne deriva».

Bernardo Sestini, amministratore delegato Siad dichiara: «Il gruppo Siad è nato nel 1927 dalla passione per la ricerca e l’innovazione dei suoi fondatori, prof. Quirino e prof. Sestini. Da sempre sostiene il mondo scientifico attraverso borse di studio, progetti di divulgazione a enti e ospedali. Mettendo a disposizione della ricerca scientifica italiana le migliori tecnologie e le elevate competenze presenti. Confermiamo un rapporto costante e collaborativo con le istituzioni e la collettività. Oggi, Siad è orientata verso il mondo delle Life Sciences, e della medicina rigenerativa e personalizzata. I nostri ingegneri ed esperti hanno lavorato per mesi fianco a fianco con i ricercatori dell’Iss per la realizzazione della biobanca ViVa. Il risultato ha l’ambizione di dare impulso alla ricerca e di diventare un modello e un punto di riferimento per il settore delle biobanche».

 

Ginevra Larosa

Foto © SIC, Politicamentecorretto, Cyber Security 360, Psa Genova

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