Street food, un mangiare tipico e giovane

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Street Food

Nuova guida del Gambero Rosso con oltre 500 indirizzi. «Quando giro per il Mondo è il primo cibo che assaggio per capire l’anima di un Paese»

Lo street food, il cibo del, e, per il popolo, sta vivendo una stagione felice.

“Il consumo di street food è visto soprattutto un mangiare tipico e giovane” – scrive Pina Sozio nell’introduzione alla nuova guida “Street food 2024” del Gambero Rosso – “anche se poi l’esplosione del delivery ha allargato alcune tipologie di fruizione all’ambiente familiare tout court”.

È in costante evoluzione il cibo di strada anche in virtù della rivitalizzazione e rivalutazione dei mercati rionali, la trasformazione di vie della Città con le nuove food court. Il cibo di strada testimone della vita pulsante delle Città. “Quando giro per il Mondo è il primo cibo che assaggio per capire l’anima di un Paese”, ha scritto Massimo Bottura, lo chef più famoso e pluripremiato dell’Osteria Francescana di Modena.

Quella della rivisitazione dei mercati rionali poi è una vera “miniera” da esplorare. Ne sono un esempio quello di “Mercato di Porta Palazzoa Torino, uno spazio dove la gastronomia di street food ha fatto passi da gigante. Oggi è diventato, dopo l’intervento dell’architetto Massimiliano Fuksas, il più grande mercato all’aperto d’Europa con i suoi 51.300 metri quadrati, uno spazio multietnico e animatissimo.

Altro mercato riscoperto e valorizzato è il Mercato di Testaccio, il cuore della romanità, diventato anche ricercato luogo per le tradizionali ricette romane servite tra due fette di pane. Al food box di Arcangelo Dandini supplì, frittatine di pasta, crocchette di patate, mozzarella di Agerola in carrozza e carciofi alla giudìa.

Un riconoscimento per ogni Regione

La guida del Gambero RossoStreet food 2024. Storie ricette e luoghi del cibo di strada all’italiana” è tutto questo, una ricognizione alta di tutto ciò che si muove in questa porzione delle gastronomia, non più considerata inferiore, alternativa. Anzi.

Tutte le Regioni italiane hanno visto premiato un locale street food e il premio più ambito “Street food da Chef” è stato assegnato a Gianfranco Pascucci per il goloso paninetto «prima cotto al vapore e poi fritto, farcito di un burger di palamita, maionese di macchia e salsa ponzu, ottenuta con un ristretto degli scarti del pesce».

Su 20 premiati regionali, 14 sono stati attenzionati nelle piccole Città mentre 6 sono quelli nei capoluogo di Regione. Che vuol significare che lo street food ha un’anima più provinciale, paesana.

Street FoodNella guida oltre 500 le insegne, con 80 nuove segnalazioni tra attività stanziali e food truck, con 23 pagine di approfondimento dedicate ai mercati storici posizionati nel centro delle Città dove il cibo di strada ha cominciato il suo cammino, alle food court, ai mercati gastronomici di nuova generazione e un’ampia appendice dedicata ai food truck con più di 70 referenze, attività ambulanti che portano le loro specialità in tutta la Penisola.

Niente premi, ma solo 20 piccoli grandi Campioni, uno per Regione e con un premio speciale, “Street Food da Chef”, con una stella per lo chef che nei propri menu di fine dining ha saputo rivisitare al meglio un cibo di strada: Gianfranco Pascucci “Al Porticciolo” di Fiumicino.

 

Enzo Di Giacomo

Foto © Enzo Di Giacomo

 

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Enzo Di Giacomo
Svolge attività giornalistica da molti anni. Ha lavorato presso Ufficio Stampa Alitalia e si è occupato anche di turismo. Collabora a diverse testate italiane di settore. E’ iscritto al GIST (Gruppo Italiano Stampa Turistica) ed è specializzato in turismo, enogastronomia, cultura, trasporto aereo. E’ stato Consigliere dell’Ordine Giornalisti Lazio e Consigliere Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Revisore dei Conti Ordine Giornalisti Lazio, Consiglio Disciplina Ordine Giornalisti Lazio

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