Bologna, Schlein: «Governo colpevole dei continui ritardi»

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La segretaria Pd inaugura la Festa dell’Unità. «Ecco le responsabilità su sanità, scuola, ricostruzione e salario minimo»

Tuona la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein dal palco della Festa dell’Unità di Bologna, l’ultima dopo anni nella storica location di Parco nord. «È un preciso disegno quello di non finanziare la sanità e la scuola pubblica». La leader della segreteria non risparmia stoccate contro l’Esecutivo per i ritardi nell’arrivo dei fondi per la ricostruzione che ha obbligato i sindaci a fare anticipazioni fuori bilancio. Altro tema quello del lavoro povero, del salario minimo per il quale «sono già state raccolte oltre 300.000 firme» e la cui mancanza pone il nostro Paese tra i fanalini di coda rispetto alla media europea.

Salute ed educazione: «Non finanziare sanità e scuola pubblica risponde ad un preciso disegno»

La segretaria del Partito Democratico non usa mezze misure spiegando dal palco che «quando non metti le risorse sufficienti per stare al passo con il rialzo dell’inflazione non è una scelta neutra, si stanno già tagliando servizi a cittadine e cittadini, allungando le liste d’attesa». SchleinLa situazione descritta dalla Schlein è di un sistema sanitario pubblico in estrema difficoltà. «La pandemia dovrebbe averci insegnato qualcosa, che abbiamo bisogno di migliorare la sanità e quindi investire su di essa in quella pubblica ma anche in quella territoriale manca personale medico e infermieristico con reparti in grave difficoltà. Le case di comunità sono a rischio per effetto della lentezza del Governo dell’attuazione degli importanti investimenti previsti nel Pnrr».

Oltre alla sanità, altro tema caldo è quello dell’istruzione. «Non finanziare la sanità pubblica e l’educazione è un preciso disegno. Noi dobbiamo invece stare a fianco delle e degli insegnanti, delle studentesse e degli studenti, perché è da lì che passa la strada per un futuro migliore ridando dignità sociale al ruolo degli insegnanti». Tra le proposte, quella di allungare il tempo pieno dove manca.

Ricostruzione: «Costretti a vivere senza prospettive. Festa dell’Unità nazionale a Ravenna in aiuto dei territori colpiti»

Incalza il Governo la segretaria per i continui ritardi che hanno obbligato «le famiglie e le imprese a continuare ad aspettare senza avere prospettive chiare di quando e come possono arrivare i ristori». «Io» – continua Elly – «continuo a fare appello perché arrivino risposte in fretta dall’Esecutivo», colpevole – secondo la segretaria – di aver strumentalizzato la ricostruzione post alluvione «politicizzandola con la scelta di centralizzare il commissario (individuato dopo diverso tempo nel generale Francesco Paolo Figliuolo, ndr) invece che farlo fare al governatore Stefano Bonaccini che si spende ogni giorno per questa Regione». La segretaria non nasconde il suo sostegno «a quei sindaci che hanno anticipato risorse che non hanno a bilancio senza aver chiaro di come possano arrivare i ristori, alle persone e ai territori colpiti». Questo è il motivo per cui la prossima Festa dell’Unità nazionale dal 30 di agosto a Ravenna.

Salario minimo: «Già raccolte 300.000 firme. È il Governo a non voler far nulla»

«Così come per la sanità pubblica, il Partito Democratico lotta in difesa del lavoro, che non deve essere precario ma di qualità. Abbiamo già raccolto più di 300.000 firme per il salario minimo insieme alle altre forze di opposizione ed è una battaglia che proseguiremo». Un atteggiamento completamente diverso da quello del Governo che secondo la Schlein «ha sì voluto incontrarci» ma in realtà non ci «ha dato risposte o alternative».

La segretaria rincara la dose contro l’esecutivo a guida Meloni che non solo «sta prendendo tempo» ma che «in realtà non vuole fare niente contro il lavoro povero, cioè per chi, anche se ha un impiego, non arriva a fine mese, spesso neanche al fine settimana. Questo è un Paese in cui 3 milioni e mezzo di persone sono povere anche se lavorano». Un provvedimento contro la povertà quello del salario minimo trova molti esempi all’estero. La segretaria ricorda come sia «una misura che c’è in 22 Paesi europei su 27 e, che come ha spiegato il Financial Times, ha superato la prova non innescando una spirale inflazionistica».

 

 

Andrea Olgiati

Foto © Eurocomunicazione, Andrea Olgiati

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Andrea Olgiati
Giornalista professionista e videomaker. Laureato in filosofia presso l'università di Pavia mi sono poi appassionato al mondo dell'informazione inizialmente scrivendo d'arte per un settimanale locale per poi frequentare il master di giornalismo di Unibo spaziando su diversi ambiti e format. Ho scritto per settimanali, agenzie e quotidiani online tra cui il Bologna Today e l'agenzia stampa Dire realizzando inoltre diversi video. Cittadino italiano ed europeo, ho da poco concluso un corso per giornalisti organizzato dal Parlamento europeo che si è svolto a Roma e a Bruxelles

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