SpaceX, un europeo a capo della navetta Crew Dragon Endurance

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Per la prima volta anche l’Europa avrà la possibilità di raggiungere nuovi traguardi, oltre a effettuare diversi esperimenti

La navetta Crew Dragon Endurance diretta alla Stazione spaziale internazionale lanciata con quattro astronauti a bordo, fra i quali l’europeo Andreas Mogensen. Comincia così la missione di lunga durata Crew 7, nella quale i quattro astronauti dovranno avvicendarsi all’equipaggio della missione Crew 6.

Il decollo è avvenuto il 26 agosto alle 9:27 italiane, mentre l’attracco alla International Space Station (ISS) è attualmente previsto verso le 14:39 del 27. Il lancio era inizialmente previsto per il 15 agosto, ma è stato rimandato a causa del ritardo nella partenza del Falcon Heavy del 29 luglio. Il team di SpaceX ha impiegato diversi giorni a riconfigurare il pad di lancio per la partenza del Falcon 9.

La capsula Endurance, aveva già volato due volte: prima con Crew-3 e successivamente per la missione Crew-5. Secondo le ultime dichiarazioni, le Dragon possono supportare fino a 5 lanci con equipaggio.

Gli astronauti

L’equipaggio della missione Crew-7 è composto dall’astronauta della NASA Jasmine Moghbeli, dal danese Andreas Mogensen, dal giapponese Satoshi Furukawa e dal russo Konstantin Borisov.

All’arrivo sulla ISS il ruolo di comandante della stazione sarà assunto da Mogensen, primo astronauta dell’ESA a ricoprire il ruolo di pilota della Dragon. Per questa navicella Dragon si tratta del terzo volo nello spazio, dopo aver operato le missioni Crew-3 e Crew-5 verso la stazione orbitante. Durante i 180 giorni di permanenza previsti a bordo della Iss l’equipaggio condurrà oltre 200 esperimenti scientifici e dimostrazioni tecnologiche, a beneficio dell’esplorazione umana oltre l’orbita terrestre bassa (Leo) e della vita sulla Terra. Gli esperimenti comprenderanno la raccolta di campioni microbici dall’esterno della stazione spaziale, il primo studio sulla risposta umana alle diverse durate del volo spaziale e un’indagine sugli aspetti fisiologici del sonno degli astronauti. L’Europa avrà quindi modo di raggiungere nuovi importanti traguardi, oltre a effettuare diversi esperimenti: dall’osservazione delle nubi temporalesche allo studio del sonno degli astronauti.

Tutte le missioni a SpaceX

Il Commercial Crew Transportation Capability (CCtCAP) della NASA all’inizio prevedeva 12 missioni con equipaggio verso la ISS suddivise equamente tra SpaceX e Boeing. Ma i ritardi subiti dalla capsula Starliner di Boeing hanno causato una perdita di missioni da parte dell’industria. La NASA, per poter mantenere una presenza costante dei propri astronauti in orbita, ha apportato modifiche al CCtCAP.

Il 28 febbraio 2022, l’agenzia americana ha annunciato l’assegnazione a SpaceX di altre tre missioni, per un costo complessivo di circa 3.5 miliardi di dollari. Crew-7 è la prima missione facente parte di questa prima modifica. A settembre, la NASA ha poi apportato una seconda modifica, aggiungendo altre 5 missioni, da Crew-10 a Crew-14, al costo di 4.93 miliardi di dollari.

Anche i viaggi privati verso la ISS saranno gestiti dall’azienda fondata da Elon Musk SpaceXe Tom Mueller, come già accaduto con Ax-1, ad aprile 2022, e Ax-2 svoltasi a maggio di quest’anno. È in fase di preparazione anche la terza spedizione in collaborazione con Axiom, che partirà nei primi mesi del 2024. Ancora incerto invece il primo volo con equipaggio della capsula Starliner, il cui decollo è attualmente previsto non prima di marzo del prossimo anno.

Valvole difettose

Il permesso di lancio è stato concesso dopo il Flight Readiness Review, durante il quale sono stati discussi diversi elementi delle fasi di lancio e i problemi emersi durante le precedenti missioni. Dopo il rientro della cargo Dragon utilizzata per CRS-28, avvenuto il 30 giugno, i tecnici di SpaceX hanno riscontrato un’incertezza con una delle valvole di isolamento del sistema di propulsione, che era rimasta bloccata a seguito di una eccessiva corrosione. Questa situazione si verifica in condizioni molto particolari, quando i vapori dell’ossidante, utilizzato per alimentare i motori Draco, vengono a contatto con eccessiva umidità. Le valvole sono progettate e realizzate in modo che resistano alla corrosione, ma possono verificarsi condizioni per cui il fenomeno avvenga lo stesso.

Dopo aver scoperto il problema sulla Dragon usata per CRS-28, i tecnici hanno subito iniziato a controllare e sostituire le valvole che potevano presentare lo stesso problema sulla Endurance. Durante la missione CRS-28, il malfunzionamento della valvola non ha rappresentato un problema, perché sarebbe servita solamente in caso di problemi al sistema propulsivo. Una complicazione simile era stata riscontrata anche da Boeing poco prima del lancio della Starliner nel 2021. In quell’occasione però, le valvole che presentavano malfunzionamenti erano molte e non era stato possibile intervenire tempestivamente.

Falcon 9

Per la seconda volta, durante un lancio che prevede il trasporto di umani, un Falcon 9 è rientrato direttamente sulla terraferma. La prima volta è accaduto con la missione Ax-2, con il booster che è riuscito ad atterrare senza problemi sulla Landing Zone 1 di Cape Canaveral. Anche in quest’occasione, il Falcon 9 ha fatto ritorno senza problemi, e per questo particolare booster è stato il primo atterraggio. Per Crew-7 infatti, SpaceX ha utilizzato un primo stadio nuovo.

Il rientro sulla terraferma è possibile grazie alla competenza acquisita da SpaceX nel corso delle diverse missioni. Per il trasporto di questi satelliti l’azienda utilizza particolari profili di volo, aumentando la velocità di rotazione delle turbine delle turbopompe dei motori. SpaceX ha così completato la sua missione numero 58 del 2023 ed è anche l’undicesimo lancio di una capsula con equipaggio, contando anche le spedizioni private e Demo-2, l’ultimo volo per certificare la Dragon al volo umano.

 

Ginevra Larosa

Foto © Startmag, CollectSpace, SciTechdaily, Global Science

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