Problemi comuni e volontà di trovare soluzioni compatibili sono alla base delle relazioni tra Italia e Grecia
La visita di domani ad Atene del presidente del Consiglio Meloni, che precede quella ad Ankara, ha come obiettivo in primis quello di corroborare il lavoro di relazioni “atlantiste” del premier, nella consapevolezza che gli obiettivi all’orizzonte sono due: coagulare un’alleanza valoriale e di sistema sui dossier più impellenti Ucraina, migranti, Mediterraneo e fare rete in vista delle elezioni europee del 2024, dove Ppe e Ecr saranno protagonisti.
Le relazioni greco-italiane dovrebbero entrare in una nuova traiettoria dopo il pranzo di lavoro di Kyriakos Mitsotakis con la sua controparte italiana, previsto per giovedì.
La buona comunicazione tra i due è ben nota a chi segue i loro movimenti a livello europeo. La semantica lo dimostra: siedono sempre accanto alle riunioni del Consiglio; la Meloni telefona sempre al primo ministro greco per coordinare le mosse dei Paesi del Sud prima delle decisioni importanti.
Questa buona chimica che si è sviluppata, basata sul realismo, sui problemi comuni di Grecia e Italia, ma anche sulla strada della cooperazione del Sud europeo aperta da Mario Draghi, potrebbe essere confermata in terra greca giovedì.
Un menu a base europeistica
Sembra essere un incontro informale che è stato a lungo in lavorazione. Mitsotakis e Meloni dovrebbero cenare tra loro o in compagnia di alcuni soci, ma il menu è quasi scontato e comprende questioni di agenda regionale ed europea, nonché questioni riguardanti le relazioni bilaterali tra i due Paesi. L’energia è importante per Atene, che vuole aumentare le esportazioni verso l’Italia, anche accelerando un cavo di interconnessione elettrica (già in costruzione). Per quanto riguarda la questione migratoria, che continua a riguardare entrambe le parti in quanto Paesi ospitanti. Si ricorda che lo scorso luglio, alla Conferenza di Roma su Sviluppo e Migrazione, Atene aveva risposto all’invito alla presenza del ministro competente, Dimitris Kairidis.
Le corvette
Il pranzo di lavoro dei due leader contribuisce a rafforzare le già buone relazioni tra i due Paesi, che da tempo si discute, e a rafforzare la loro cooperazione in materia di difesa. Vale la pena notare che la decisione della Grecia sul programma di corvette tre più una è in sospeso: due offerte sono sul tavolo, già dalla fine del 2022, una dall’italiana Fincantieri e una dalla francese Naval. Prima delle elezioni, la leadership del ministero della Difesa nazionale ha collegato la questione alla partecipazione dei cantieri navali greci e alla loro costruzione, ma anche a un possibile accordo di difesa che potrebbe eventualmente sorgere con l’Italia.
Premesso, in ogni caso, che entrambe le navi soddisfano i requisiti stabiliti dalla Marina ellenica, la proposta francese è stata collegata ai cantieri navali Skaramangas, mentre quella italiana ai cantieri navali Elefsina. Anche se non è certo che la questione sarà discussa da Mitsotakis e Meloni (la parte greca non esclude che la questione venga sollevata da quella italiana), il ministro responsabile, Nikos Dendias, ha recentemente dichiarato a NEA che le offerte per il programma di costruzione delle corvette sono in fase di valutazione.
Libia
A livello regionale, le relazioni di Roma con Tripoli sono importanti anche per Atene, soprattutto dopo la decisione della Grecia di inviare un ambasciatore in Libia e cercare di aprire le porte del dialogo con il Governo del Paese. Si ricorda che l’Italia ha un ruolo di primo piano negli sviluppi in Libia, in quanto all’inizio del 2023, nella presenza di Meloni a Tripoli, le compagnie petrolifere italiane e libiche hanno firmato un accordo sul gas pari a 8 milioni di dollari.
Trenitalia
Nel 2016 il Governo greco decise per la terza più grande privatizzazione della sua storia, approvando la vendita della compagnia di servizi ferroviari Trainose all’italiana Trenitalia per 45 milioni. Inoltre dalla scorsa primavera Trenitalia è in servizio sulle linee ferroviarie greche con i suoi ETR 470 e servizi integrativi con altri mezzi di trasporto green come biciclette, taxi, autobus e auto elettriche.
Grecia – Italia – Unione europea
Il premier greco può ricoprire un ruolo di pontiere tra il Ppe e il gruppo dei conservatori. Più in generale, la Grecia può essere un alleato dell’Italia, in quanto su tanti temi i due Paesi hanno interessi allineati. A cominciare da quello della pressione migratoria: Roma e Atene – quest’ultima al centro della rotta balcanica – insistono perché la questione sia concretamente affrontata a livello comunitario, dall’Unione europea.
Ma il vero nodo da qui alla fine dell’anno sarà la trattativa nella Ue sui nuovi paletti di bilancio, ovvero la riforma del Patto di stabilità e di crescita. L’obiettivo è raggiungere un accordo politico per metà ottobre. La riforma mette al centro traiettorie di spesa pluriennali che vanno concordate in anticipo tra il singolo Governo e Bruxelles. Peccato che si tratta ora di trovare una sintesi nella solita divisione tra “rigoristi” e “Paesi cicala”. Francia e Germania hanno espresso posizioni divergenti a luglio. Ne è emersa una contrapposizione tra chi osteggia gli automatismi come Parigi, e chi chiede regole certe di riduzione annua del debito come Berlino.
George Labrinopoulos
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