Emergenza a Lampedusa, arriva la von der Leyen

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Lampedusa

Proteste e blocchi nell’Isola, dove un gruppo di cittadini sono scesi in strada contro la gestione degli arrivi dei migranti e l’ipotesi di una nuova tendopoli

Ursula von der Leyen domani si recherà a Lampedusa su invito del primo ministro italiano”. Lo ha scritto sui social il portavoce della Commissione europea Eric Mamer. Già oggi la presidente della Commissione europea sarà nella Capitale, dove incontrerà il premier Giorgia Meloni.

Questo pomeriggio c’è stato anche un colloquio telefonico tra il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il collega francese Gérarld Darmanin per fare un punto sulla situazione dei flussi migratori. “I ministri”, diffonde il Viminale, “hanno concordato sulla prioritaria esigenza di una strategia che punti a un rapido rafforzamento della cooperazione operativa con i Paesi di origine che possa incidere efficacemente sul blocco delle partenze, onde evitare che il problema si ripercuota anche sui movimenti secondari”. I ministri “manterranno stretti contatti per aggiornarsi anche in vista del prossimo Consiglio Affari Interni e Giustizia”.

La Germania riattiva il meccanismo di accoglienza

Di fronte all’arrivo in massa di migranti a Lampedusa, il Governo tedesco riprenderà ad Lampedusaaccogliere volontariamente migranti dal Belpaese attraverso il meccanismo di solidarietà interrotto di recente. Il ministro dell’Interno federale, Nancy Faeser ha dichiarato che le procedure di accoglienza volontaria erano state sospese «perché l’Italia non ha mostrato alcuna volontà di riprendersi persone attraverso la procedura di Dublino». Ma, ha subito aggiunto, «ora, naturalmente, è chiaro che adempiamo anche al nostro obbligo di solidarietà».

Il meccanismo di solidarietà era stato concordato tra alcuni Paesi dell’Ue, tra cui la Germania, nel giugno dello scorso anno. Il Governo tedesco aveva inizialmente promesso di accogliere 3.500 richiedenti asilo provenienti da Paesi particolarmente in difficoltà ai confini meridionali dell’Europa. Finora, 1.700 persone in cerca di protezione sono state trasferite attraverso il cosiddetto meccanismo volontario di solidarietà europea per completare la loro procedura di asilo in Germania. Di questi, circa 1.000 provengono dall’Italia e 670 da Cipro.

Ancora sbarchi

Durante la notte 121 migranti sono sbarcati a Lampedusa. Tre i natanti, partiti da Sfax e da Zwara, in Tunisia e Libia, che sono stati agganciati da una motovedetta della Guardia di Finanza. I gruppi, fra cui un totale di 14 donne, hanno riferito ai soccorritori di essere originari di Egitto, Siria, Sudan, Guinea, Camerun e Costa d’Avorio. Ieri altri 15 sbarchi con 527 persone arrivate. All’hotspot di contrada Imbriacola ci sono, al momento, 2.796 ospiti. Programmato il trasferimento di 400 migranti con il traghetto Galaxy a Porto Empedocle.

Proteste a Lampedusa

Proteste e blocchi a Lampedusa, dove un gruppo di cittadini sono scesi in strada contro la gestione degli arrivi dei migranti sull’Isola e l’ipotesi di una nuova tendopoli. «Adesso basta, adesso basta, adesso basta!» è l’urlo dei manifestanti lungo la via Vittorio Emanuele. «Lampedusa non può più sopportare tutto questo, non ce la possiamo fare»; «Lampedusa è nostra e non del Governo o dell’Unione europea». A comporre il cordone del blocco stradale ci sono anziani, ma anche tanti giovani e donne con bambini in braccio. «Da oggi Lampedusa dice basta», urla il vicesindaco, che indossa la fascia tricolore, Attilio Lucia (Lega). «I lampedusani sono stanchi, da oggi basta. Basta! Questa non è accoglienza, Lampedusa non può accogliere 200.000 migranti. Lampedusa libera». E arriva un applauso scrosciante. «Il Governo deve mettere due navi in rada, continua. «Il sindaco è da 9 mesi che lo chiede e ripete, Lampedusa deve essere bypassata. Questo è un Governo fallimentare».

L’ennesima tragedia

Il cadavere di un neonato è stato sbarcato al molo Favarolo di Lampedusa da una motovedetta della Capitaneria che ha salvato un gruppo migranti nelle acque antistanti l’Isola. Subito dopo l’attracco è stata portata giù la salma del bimbo poi sistemata in una bara bianca e portata al cimitero di contrada Imbriacola. Una persona, verosimilmente la mamma del neonato, è stata invece portata, in ambulanza, al Poliambulatorio. Nei giorni scorsi un’altra piccola vittima, di cinque mesi, caduta in acqua e deceduta durante le fasi dei soccorsi.

Salvini, affronteremo sbarchi in totale sintonia

«Il nostro è un Governo compatto, coerente e coeso. Affrontiamo e risolviamo insieme e in totale sintonia tutti i problemi, dagli stipendi, all’inflazione, all’energia, agli sbarchi», assicura il vicepremier Matteo Salvini, arrivando a Pontida al tradizionale raduno della Lega. Per il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti la visita di von der Leyen a Lampedusa è «un fatto positivo. Meloni cercherà di ottenere e otterrà il massimo».

«Sicuramente l’Europa è stata in queste settimane e mesi assente, lontana, distratta, sorda, arrogante. Abbiamo un’altra idea di Europa e domani Marine Le Pen verrà qua a raccontare l’altra idea di Europa che abbiamo», ha dichiarato Salvini.

Piovono critiche dal Pd

«Quello che sta accadendo a Lampedusa è la dimostrazione del fallimento del Governo Meloni e della sua incapacità nella gestione dell’emergenza umanitaria che ha portato in questi giorni migliaia di migranti a sbarcare sull’Isola», afferma Michele Catanzaro, capogruppo del Pd all’Assemblea regionale siciliana, commentando anche le proteste di questa mattina. «L’ipotesi di una tendopoli nell’Isola o, peggio, della realizzazione di un megacentro di accoglienza è inaccettabile perché trasformerebbe Lampedusa in un “campo profughi a cielo aperto”. La tutela dei diritti umani deve andare di pari passo con il rispetto della comunità locale che invece il Governo Meloni vuole mettere in ginocchio. Dal momento che il presidente Schifani è il presidente di tutti i siciliani, e quindi anche dei lampedusani vorremmo conoscere la sua opinione su quello che il Governo nazionale vuole realizzare nell’Isola».

 

Ginevra Larosa

Foto © WVNS, IlGlobo, laRegione

Video © Eurocomunicazione

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