Migranti, pochi passi in avanti al vertice Med9

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Migranti

L’Italia ha, di fatto, bloccato un accordo politico nel Consiglio Affari interni della Ue sul meccanismo di gestione della crisi che rientra nel Patto migrazione e asilo voluto dalla Commissione Ue

 

Il premier Meloni, a margine del vertice EU Med9 a Malta, a La Valletta, che ha riunito i leader dei Paesi dell’Ue che si affacciano sul Mediterraneo (Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Cipro, Slovenia, Croazia, oltre all’Italia e alla stessa Malta), ha affermato che «la prima tranche degli aiuti Ue destinati alla Tunisia partirà la prossima settimana». «È un segnale concreto», ha aggiunto. A chi le chiede se quindi il Governo di Kais Saied abbia ottemperato ad alcuni impegni, risponde: «Evidentemente sì».

«C’è da riprendere con forza il nostro partenariato con Tunisi, che sta dando segnali di collaborazione molto importanti, su questo bisogna essere concreti e mi pare che le risorse finalmente stiano arrivando. Quello del partenariato è un modello che può essere utilizzato per altri Paesi del Nord Africa».

A margine del summit un incontro trilaterale fra la premier, il presidente francese Emmanuel Macron e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. I tre leader hanno discusso dell’attuazione del piano in dieci punti presentato dalla von der Leyen per consentire all’Unione europea di affrontare la crisi migratoria in atto sulle coste dell’Europa meridionale.

Problematiche con la Germania

L’Italia ha, di fatto, bloccato un accordo politico nel Consiglio Affari interni della Ue sul meccanismo di gestione della crisi che rientra nel Patto migrazione e asilo voluto dalla Commissione Ue. «Non si può fare solidarietà con i confini degli altri» ha affermato Meloni. E ha attaccato la modifica al testo – pretesa da Berlino per dare il proprio ok – secondo cui le operazioni delle Ong (alcune delle quali finanziate dal Governo tedesco) non devono essere considerate come strumentalizzazione dei migranti quando non hanno l’obiettivo di destabilizzare l’Unione o uno degli Stati membri. Chi pensa che il problema dei migranti «possa essere rinchiuso entro i confini di una Nazione europea prende un abbaglio» continua il premier italiano. «Senza risposte strutturali prima saranno travolte le Nazioni di primo approdo, ma poi tutti quanti verranno travolti da questo problema».

In particolare sulla questione finanziamento delle navi delle Ong, Meloni ha dichiarato: «Ho avuto degli scambi con il cancelliere Scholz nella giornata di ieri. La Germania è arrivata con alcuni emendamenti, uno in particolare, quello che riguarda le Ong, per noi rappresenta un passo indietro. Abbiamo chiesto di avere tempo, non si poteva decidere ieri così». Meloni ha anche ribadito che dal punto di vista del Governo italiano, le Ong tedesche dovrebbero portare i migranti salvati nel Paese di cui battono bandiera e da cui sono finanziate.

Meloni ha annunciato che il Governo italiano elaborerà una sua controproposta sulle organizzazioni non governative, senza entrare nei dettagli della misura. «C’è volontà di affrontare con serietà la questione dei migranti, l’approccio è già assodato, io ho posto con chiarezza la questione e le soluzioni che ho sempre raccontato, la discussione è stata su questo e ho visto una convergenza, tra questi Paesi (i nove del gruppo EuMed, ndr), che è totalmente condivisa», assicura il premier.

Altre tematiche

Al centro del summit non c’è solo il tema migranti: la seconda sessione è dedicata al confronto sui dossier di attualità in Ue, per coordinarsi in vista dei Consigli di Granada del 6 ottobre e Bruxelles il 26 e 27. Tra questi, l’Ucraina, con il sostegno Ue a Kiev, la revisione a medio termine del quadro finanziario pluriennale, una riforma della governance Migrantieconomica, il dibattito sull’allargamento, in vista dei rapporti su Ucraina, Moldavia e Georgia.

Meloni ha anche risposto a domande sulle reazioni dei mercati alla Nadef e sulla prossima legge di bilancio: «Questa preoccupazione» sullo spread «la vedo soprattutto nei desideri di chi immagina che un Governo democraticamente eletto che sta facendo il suo lavoro, che ha stabilità e una maggioranza forte, debba andare a casa per essere sostituito da uno che nessuno ha scelto. A me diverte molto il dibattito, già si fanno i nomi dei ministri. Temo che questa speranza non si tradurrà in una realtà».

«L’Italia» – ha aggiunto – «rimane solida, ha una previsione di crescita superiore alla media europea anche per il prossimo anno, superiore alla Francia e alla Germania. Lo spread ha ricominciato a scendere, probabilmente dopo aver visto alcuni titoli gli investitori hanno letto anche la Nadef, che racconta di numeri seri in previsione di una legge di bilancio estremamente seria».

Il Med9

Il formato Med7, ora a 9 dopo l’inclusione di Croazia e Slovenia del 2021, è nato nel 2016 da una iniziativa dell’allora premier greco Alexis Tsipras. Gli Stati partecipano riunendo i propri leader informalmente. Si tratta di Paesi che condividono, oltre alla situazione geografica, sensibilità comuni su alcune tematiche europee, in particolare su aspetti economici e sociali, quali la riforma della governance economica europea e la sfida migratoria. Questi temi sono portati all’attenzione dei capi di Stato e di Governo nel corso delle due sessioni che consentiranno di affrontare queste tematiche sia nell’ottica delle relazioni con i Paesi del vicinato Sud sia nel contesto della comune appartenenza all’Unione europea.

 

Ginevra Larosa

Foto © Times of Malta, Il Vescovado

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