A Bergamo all’Accademia Carrara un’esperienza immersiva fra pittura, musica e letteratura per scoprire un periodo dell’Ottocento fondamentale per la cultura italiana
“Tutta in voi la luce mia. Pittura di Storia e Melodramma”: con un titolo ispirato a una celebre aria di Gaetano Donizetti dell’opera Anna Bolena l’Accademia Carrara di Bergamo rende omaggio alla lirica italiana. Visitare questa mostra, inaugurata il 29 settembre, è compiere un viaggio nel mondo dei musicisti che con il melodramma hanno reso celebre il nostro Paese nell’Ottocento, come il bergamasco Donizetti e poi Verdi, Rossini, Bellini. Ma è anche incontrare le star dell’epoca, come Giuditta Pasta (nella foto a destra) e Maria Malibran, e gli estimatori della lirica, come Matilde Juva Branca, animatrice del salotto culturale milanese frequentato dai più noti compositori.
Il volto di questa nobildonna, dipinto nel 1851 da Francesco Hayez (1791–1882), ci guarda nella locandina della mostra “Tutta in voi la luce mia”. Attraverso i quadri esposti, si compie un percorso attraverso i temi culturali che hanno segnato la lirica della prima metà dell’Ottocento.
Un approccio innovativo
Non aspettatevi la solita mostra di pittura. I quadri non mancano: si tratta di una quarantina di opere selezionate, alcune anche di grandi dimensioni, e firmate, oltre che da Hayez, da Francesco Coghetti (1802–1875), Domenico Morelli (1823–1901), Giovanni Boldini (1842–1931), Giuseppe Molteni (1800–1867), solo per citarne alcuni. E ci sono anche le sculture, dai busti alla stupenda figura della danzatrice Maria Taglioni dello scultore Cincinnato Baruzzi (1796-1878). Ma a sorprendere è l’allestimento, curato dalla scenografa Federica Parolini, che rende questa mostra davvero innovativa.
È un invito a teatro, tant’è che si entra attraversando un sipario. Include anche la ricostruzione di un camerino d’artista (nella foto a sinistra), fotografie, video installazioni, proiezioni. Oltre a osservare le opere pittoriche, si ascolta la musica e ci si addentra nell’immaginario degli artisti e dei musicisti dell’epoca. È un’esperienza coinvolgente anche per chi conosce poco il mondo della lirica.
Melodramma e Risorgimento
Curata da Maria Cristina Rodeschini, direttrice dell’Accademia Carrara (nella foto, è a sinistra con Federica Parolini al centro ed Elena Lissoni), Elena Lissoni e Fernando Mazzocca, la mostra “Tutta in voi la luce mia” si focalizza sul periodo tra il 1815 e il 1845. «Il melodramma romantico segna un mutamento di sensibilità», commenta la storica dell’arte Elena Lissoni. «Cambiano gli eroi: non più personaggi greci e romani come esempi di virtù, ma donne e uomini nella loro realtà, figure medievali come Maria Stuarda e Anna Bolena, ma anche Giulietta». Fra le otto sezioni della mostra, altri temi d’ispirazione sono la Venezia dei Dogi, Torquato Tasso e il diluvio universale, ma anche i primi crociati protagonisti de I Lombardi alla Prima Crociata di Giuseppe Verdi.
Nell’Italia della Restaurazione, come sottolineato da Maria Cristina Rodeschini, «le arti – dalla letteratura alla pittura, alla musica – rivestirono un ruolo di fondamentale importanza nel nutrire la formazione di una coscienza nazionale». E il melodramma, così apprezzato dalla borghesia ma anche dai ceti popolari, è strumento fondamentale, con storie e drammi che sanno emozionare.
Donizetti, bergamasco in carriera
La mostra “Tutta in voi la luce mia” è anche un tributo a Gaetano Donizetti, nato a Bergamo da una famiglia povera, ammesso agli studi musicali in una scuola caritatevole e rivelatosi poi un giovane di grande talento. Il ritratto realizzato da Francesco Coghetti (nella foto a sinistra), eseguito nel 1832, presenta un trentenne dallo sguardo fiero e di successo, con gli spartiti delle opere già composte. Il bambino indigente figlio di una tessitrice è diventato un giovane uomo in carriera. È merito di uno dei curatori se possiamo ammirare questo ritratto che cattura: appartiene infatti a una collezione privata che l’ha concesso in prestito.
Il mito di Maria Stuarda
“Tutta in voi la luce mia” è il terzo e ultimo appuntamento proposto da Accademia Carrara nell’ambito di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023. «L’unicità del progetto è nell’intreccio tra pittura, musica, teatro e letteratura, forme d’arte diverse espresse a livelli di altissima qualità», ha dichiarato Nadia Ghisalberti, assessore alla Cultura del Comune di Bergamo. Fra i capolavori in mostra che incarnano alla perfezione questo spirito, due quadri raffigurano Maria Stuarda nel momento in cui sale al patibolo, nella duplice interpretazione di Francesco Hayez e di Scipione Vannutelli (nella foto, un dettaglio del quadro di Vannutelli). La storia della sfortunata regina di Scozia diventa tema d’ispirazione a 360 gradi, dal dramma di Schiller a trasposizioni teatrali in forma di melodrammi e balletto.
Info: Accademia Carrara Bergamo, www.lacarrara.it, tel. 035 234396
“Tutta in voi la luce mia. Pittura di Storie e Melodramma” resterà aperta fino al 14 gennaio 2024.
Maria Tatsos
Foto © Maria Tatsos, ufficio stampa Accademia Carrara/Adicorbetta