Massimo Bottura e Niko Romito migliori chef d’Italia

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Bottura Romito

Presentata la Guida “Ristoranti d’Italia 2024 Gambero Rosso”. Cresce la qualità della ristorazione italiana con Lombardia superstar, ma tallonata da Piemonte e Puglia per numero di eccellenze

 

La notizia non è soltanto che Massimo Bottura (“Osteria Francescana” a Modena) e Niko Romito (“Reale” a Castel di Sangro) siano stati premiati migliori chef d’Italia dalla Guida “Ristoranti d’Italia 2024” del Gambero Rosso, ma anche che Gianfranco Vissani (“Casa Vissani” a Baschi) dopo anni di ininterrotta permanenza nell’olimpo delle “Tre Forchette” sia stato declassato a “Due Forchette” e quindi fuori dall’olimpo.

Qualcuno sospetta che il declassamento sia dovuto anche alla presa di posizione di Vissani in favore di Romito dopo l’articolo critico del Gambero Rosso al nuovo ristorante aperto da Romito presso Bulgari Hotel Roma. Ma è lo stesso Vissani a dare corpo al sospetto. «Una Forchetta in più o in meno a Casa Vissani sinceramente non risolve il problema dell’onestà intellettuale che spesso difetta nel nostro mondo. Visto che, secondo noi, siamo molto più giudicati per quello che diciamo che per quello che facciamo e offriamo come servizi al cliente» ha dichiarato.

C’era molta attesa e curiosità sulla presenza di Niko Romito dopo la stroncatura sul nuovo ristorante. Ma l’assenza non c’è stata perché il 49enne chef abruzzese è salito sul palco del Teatro Quirino insieme a Massimo Bottura per ricevere il premio quale miglior chef d’Italia. «Sono felice di essere qui per me e il mio gruppo. Un ennesimo passo avanti ed è bello ritrovarsi per il settimo anno consecutivo in questa posizione a 96 punti della Guida “Ristoranti d’Italia” del Gambero Rosso. Una gioia grande il podio. Si attesta che ce la faccio, continuerò a farcela e ci proverò ancora» ha dichiarato Romito.

Nuove “Tre forchette”

La nuova guida è giunta alla sua 34° edizione. Sono 2.485 le insegne recensite, con 324 novità. Migliori chef della ristorazione italiana sono Massimo Bottura e Niko Romito entrambi con un punteggio di 96 centesimi, raggiunti appena sotto da Heinz Beck e Enrico Crippa, mentre perde una Forchetta, scivolando dall’empireo, Gianfranco Vissani.

Le “Tre Forchettesono 47 contro le 44 del 2023, di cui sette nuove. Tutte al Nord come Guido di Serralunga d’Alba, l’Antica Corona Reale di Cervere, Del Cambio di Torino (che fanno salire il palmares piemontese ai più alti livelli), l’Atelier Moessmer Norbert Niederkofler di Brunico, l’Harry’s Piccolo di Trieste con le due eccezioni del Kresios di Telese Terme in Campania e il Pashà di Conversano in Puglia.

Bottura Romito«All’indomani della candidatura della cucina italiana a Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco e dopo un’estate rovente tra scontrini fuori taglia e dibattiti sulla crisi del settore, nonostante i sold out» – racconta Laura Mantovano, direttore editoriale – «il compito della guida è quello di tirare le somme, cogliere tendenze, senza dimenticare di valorizzare solide realtà. Le difficoltà, a partire dalla sostenibilità economica, esistono, vanno studiati nuovi modelli, non è più tempo di formalismi ma certo è che la ristorazione d’autore dalla forte identità, in Italia, ha ancora molto da dire».

I 21 premi speciali

  • Cuoco emergente: Arianna Gatti di Forme Restaurant, Brescia
  • Novità dell’anno: Coltivare, La Morra (Cn)
  • Ristoratore dell’anno: Giuseppe Iannotti di Kresios,Telese Terme  (Bn)
  • Miglior proposta piatto di pasta: Taverna del Capitano, Massa Lubrense (Na)
  • Miglior pane in tavola: Ineo dell’Anantara, Palazzo Naiadi Rome Hotel, Roma
  • Ristorante che valorizza al meglio l’olio evo italiano: Da Caino, Montemerano (Gr)
  • Miglior Creazione a base di formaggio:
    • Pomiroeu Giancarlo Morelli, Seregno (Mb)
    • Grappolo d’Oro, Roma
    • La Bul, Bari
  • Menu degustazione dell’anno: Il Viaggio – Piazza Duomo, Alba (Cn)
  • Miglior proposta vegetariana:
    • Fàula di Casa di Langa, Cerretto Langhe (Cn)
    • Silene, Seggiano (Gr)
    • Sensi Restaurant, Amalfi
  • Miglior pre-dessert: Le Granite del Comandante– Il Comandante del Romeo Hotel, Napoli
  • Il Pastry chef dell’Anno: Titti Traina, Paolo Griffa al Caffè Nazionale, Aosta
  • Miglior carta dei Vini:
    • Peter Brunel, Arco (Tn)
    • Osteria del Viandante, Rubiera (Re)
    • Torre del Saracino, Vico Equense (Na)
  • Miglior proposta al bicchiere al ristorante: Imàgo dell’Hotel Hassler, Roma
  • Miglior proposta al bicchiere al wine bar: La Baita, Faenza
  • Miglior proposta di bere miscelato: Azotea, Torino
  • Miglior carta dei distillati: Osteria Poerio, Roma
  • Miglior servizio di sala: Antica Corona Reale, Cervere (Cn)
  • Miglior sommelier: Elena Brovedani, Laide, Sappada (Ud)
  • No Food Waste: Venissa, Venezia

 

Enzo Di Giacomo

Foto © Enzo Di Giacomo

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Enzo Di Giacomo
Svolge attività giornalistica da molti anni. Ha lavorato presso Ufficio Stampa Alitalia e si è occupato anche di turismo. Collabora a diverse testate italiane di settore. E’ iscritto al GIST (Gruppo Italiano Stampa Turistica) ed è specializzato in turismo, enogastronomia, cultura, trasporto aereo. E’ stato Consigliere dell’Ordine Giornalisti Lazio e Consigliere Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Revisore dei Conti Ordine Giornalisti Lazio, Consiglio Disciplina Ordine Giornalisti Lazio

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