Universo Mixology, Davide Bersaglini #kingofshots

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Mixology

Incontro con una giovane promessa che introduce il lettore nel magico mondo degli shots creativi. I suoi stanno incuriosendo la Rete

 

Quello della Mixology è indubbiamente un universo affascinante che, seppur soggetto a mode mutevoli, rimane un fenomeno costante, sempre più al centro dell’attenzione e legato alla variopinta contemporaneità.

Caratteristiche della Mixology italiana: creatività e attenzione per l’alta qualità. Tutto questo ha portato ad affermarsi una nuova generazione di bartender e mixologist   talentuosi. Come Davide Bersaglini, segnalatoci da curiosi navigatori della Rete. Poco più di vent’anni, di bell’aspetto e con tanta personalità artistica. Un diploma alberghiero con specializzazione in sala, e poi l’approdo a una delle migliori scuole di bartender della Capitale.

Davide, come si possono riassumere le diverse definizioni che descrivono le sfaccettature del mondo creativo della Mixology?

Innanzitutto esiste il Barman, che gli americani chiamano anche mixologist. Vive di notte, in pub o discoteche, e prepara cocktails alcolici o analcolici. Le richieste della clientela sono molto varie. Sono sicuro che avrete sentito parlare qualche volta anche di Bartender. Lui (o lei) ha a che fare con tutto ciò che sta dietro il bancone di un bar. Parliamo sia di caffetteria che di miscelazione. È un professionista veloce e capace di fronteggiare molti clienti che chiedono i suoi servizi. Se poi vi capitasse di vedere all’opera il FlairBartender, sicuramente vedreste acrobazie varie con i bicchieri nell’esercizio del proprio lavoro. Di solito, chi osserva si diverte a vedere questo tipo di professionista.

Cosa si intende letteralmente con Mixology?

È la pratica raffinata che allude alla capacità di mescolare varie bevande e ingredienti per creare cocktails. In questo magico mondo della Mixology, la differenza la fa sia la conoscenza che l’applicazione personalizzata dei prodotti di base. E molto incide il carisma del professionista che ci troviamo davanti. Sarà proprio lui/lei che, per talento, simpatia, creatività, ci farà ritornare in quel certo locale dove lavora.

Quanti posti di lavoro sono generati da questo settore?

È difficile fornire una stima precisa del numero di posti di lavoro generati dalla mixology, sia italiana che internazionale. Non esistono dati ufficiali aggiornati su questo specifico argomento. Possiamo però sottolineare che in Italia la Mixology ha conosciuto una crescita importante negli ultimi anni, grazie all’aumento dell’interesse per i cocktail artigianali e all’apertura di numerosi bar e locali specializzati.

Che cosa rappresenta la Mixology per un giovane come te?

MixologyUna passione in primis, e poi un lavoro con nuovi spazi di manovra. Il “posto fisso” dei nostri genitori è oramai una chimera. Necessario è sapersi rinnovarsi grazie a nuovi stimoli. Inoltre, la Mixology può influenzare l’occupazione di altri settori, come l’industria delle bevande (tanto per citare un aspetto correlato). E poi pensiamo anche a tutto il mondo che ruota attorno al turismo e al personale coinvolto e legato al mondo della notte.

Cosa conta nel tuo mestiere?

Non solo la conoscenza dei prodotti, ma soprattutto la creatività personale, l’originalità nei risultati, la ricerca innovativa di ingredienti e accostamenti. Il carisma, poi, è fondamentale per emergere.

Quali sono le ultime tendenze?

I cocktail sostenibili, sicuramente: l’ambiente (con i prodotti naturali) è uno dei temi più cari ai migliori bartender del Mondo. Vanno alla grande anche i cocktail a base di fiori, e i cocktail fatti a casa (per occasioni speciali, usando prodotti di qualità).

Tu in che spazio ti muovi?

Amo rispondere sempre che riunisco in un’unica figura più caratteristiche. Se serve sono barman, altrimenti bartender (soprattutto).  E nei miei show non disdegno nemmeno alcune acrobazie da FlairBardenter. Nel corso del tempo ho cercato di affermare il mio stile, e di concentrarmi più su alcuni aspetti della Mixology rispetto ad altri. Prediligo la sperimentazione continua. E sono almeno tre anni che mi sto specializzando solo negli shots.

Cosa si intende con shots?

Uno shooter, che comunemente tutti chiamano shot, è una piccola porzione di superalcolico o una bevanda mista (di solito circa un’oncia fluida americana o 30 millilitri), tipicamente consumata rapidamente. Spesso proprio in un solo sorso.

I tuoi shots in giro non si trovano. Li abbiamo trovati nel web, dietro numerose segnalazioni.

Nessuno mi ha insegnato come farli: li ho inventati io. Dopo centinaia di serate, idee, intuizioni e sperimentazioni, sono approdato ad un regno tutto mio. Mi chiamano #kingofshots. Siamo pochi nel Mondo a fare cose simili. Ma, appunto, simili: le mie creazioni rispecchiano il mio stile personale.

Seguo molto l’stinto. L’esperienza è poi la condizione fondamentale per accrescere quello che già so, così come avere l’occasione di imparare da persone esperte. Recentemente sono andato a Miami quasi un mese per respirare nuove energie. Questo è un mestiere dove si ruba molto con gli occhi, con un’ottima preparazione tecnica di base.

 

Doroteia Martines Robinho

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