“Angelus Novus”, Caravaggio e la storia

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Angelus Novus

Walter Benjamin, dal marxismo allo stoicismo, dalla linguistica alla reologia, dalla critica alla sociologia e all’estetica

 

Walter Benjamin occupa un posto di assoluto rilievo nella storia del pensiero del Novecento, con un profilo e una vicenda originali. Guidato da una sete di sapere e spirito critico, percorse i sentieri della filosofia e della storia, rapporto, questo, molto presente in Bloch e meno evidente nella teologia della resistenza di Bonheffer. Ma Benjamin si spinse oltre i confini della filosofia e della storia, approdando all’arte, alla letteratura e alla mistica.

Dunque, nel filosofo berlinese, in un ampio intervallo temporale, si ritrovano molteplici interessi che vanno dal marxismo allo stoicismo, dalla linguistica alla reologia, dalla critica alla sociologia e all’estetica. La summa non tomistica ma post moderna, per la sua grande attualità e il suo capolavoro esistenziale “Angelus Novus”, l’angelo della Storia, e come “l’Angelo sopra Berlino”, film del tedesco Wim Wenders, che osserva le vicende umane, portatore di una nuova concezione della storia e del progresso.

La vita

Walter Benjamin nacque a Berlino nel 1892. Studiò nella Capitale tedesca, a Friburgo e a Monaco, laureandosi in Filosofia a Berna nel 1919. In questo periodo intrattiene intense relazioni con grandi personalità della cultura del tempo, da Brecht, Adorno e la scuola di Francoforte, Block e Horkheimer. La sua riflessione si sviluppò principalmente attorno alla questione del linguaggio, di cui diede una personale interpretazione. Nel 1933, all’avvento del nazismo, per le sue origini ebraiche, emigrò a Parigi. Nel 1940 nel tentativo di lasciare l’Europa, per trasferirsi negli Stati Uniti, raggiunse una località ai confini francospagnolo e qui, fermato per un controllo e convinto di non poter sfuggire dalle barbarie naziste, si tolse la vita. Un triste destino come quello di D. Bonheffer, vittima per salvaguardare il suo pensiero e la fede.

Contemporaneità

Paolo Beretta nella guida alla lettura del volume “W. Benjamin. Angelus Novus” a cura di Carlo Sini, evidenzia un destino tragico unito alla vicenda novecentesca della sua Città natale, approfondito nello studio sul rapporto fra Benjamin e Berlino, “Infanzia berlinese intorno al Millenovecento”, uscito postumo nel 1959. Come la vita di Benjamin è una composizione errante di soggiorni che si intonano al paesaggio circostante, così la sua opera è un fiorire di passioni che vibrano dalla filosofia alla storia. Un rifiuto e opposizione alla società capitalistica, alla riflessione estetica, dalla mistica ebraica alla letteratura. Un momento importante per la valorizzazione del pensiero profondo giudaico, che come afferma Moni Ovada, va al di là dei confini territoriali. Un antisemitismo presente soprattutto in Europa, fragile e paurosa per il nuovo conflitto israelo-palestinese.

E Benjamin critica il suo Mondo alla ricerca di un’idea di verità che sfugge alla figura del rispecchiamento. E bisognerebbe citare numerosi testi di B., ma ricordiamo “Il concetto di critica d’arte nel romanticismo tedesco”, “Il dramma barocco tedesco”, “L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica”, studi che vanno dal 1920 al 1936.

“Angelus Novus”

Si tratta di una collezione di saggi scritti in diversi tempi: tutti i dodici scritti rendono giustizia all’ampia gamma di temi che contrassegna l’attività di Benjamin. Ma fra questi spiccano le “Tesi di filosofia della storia” in cui si manifesta la solidarietà fra riflessione  marxiana e teologia escatologica di matrice ebraica. Da una parte vi è la rappresentazione  dello stoicismo nello sguardo che siimmedesima“. E qui vi è il primo approccio all’aspetto artistico caravaggesco, una pittura chiaro scurale che anticipa il barocco e i segreti del cinema.

Per lo storico non esiste il dubbio sul progresso ineluttabile e vuoto. Anche Caravaggio con i suoi personaggi terreni e divini è alla ricerca di questo progresso. Controriforma per il suo approccio religioso di pittore maledetto dove le figure degli Angeli Angelus Novussono i messaggeri, ma che spesso sono testimoni di vicende anche negative. In Benjamin l’angelus novus e una ricerca filosofica e artistica come nel Caravaggio, ma che approda a un marxismo malvagio, a una socialdemocrazia anomala, “anche i morti non saranno sicuri”. “L’Angelo della notte” di Caravaggio, la rivoluzionaria “Morte della Vergine”, sono istanze messianiche, come il materialismo storico di B., figlio del pensiero di Lukacs e Kassirer, e in termini hegelo – marxiani la preistoria di un mondo in trasformazione e vista con uno sguardo critico da parte dell’Angelo della Storia.

 

Paolo Montanari

Foto © TheCollector, Ibs, Chiesa di Milano

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