Ospedali Gaza, un vero e proprio inferno

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Ospedale

Anche oggi un corridoio umanitario per permettere l’evacuazione dei cittadini del Nord della Striscia di Gaza è stato aperto alle 9 locali

 

Trentasettesimo giorno di guerra tra Israele e Hamas, una strage iniziata il 7 ottobre 2023 e di cui, purtroppo, non si vede la fine. 11 mila i morti palestinesi, secondo Hamas; 1.200 quelli israeliani; 241 gli ostaggi a Gaza. I combattimenti più accesi si stanno svolgendo intorno alle principali strutture sanitarie. Gli ospedali della Striscia di Gaza sono diventati un inferno e le continue interruzioni dell’elettricità hanno già provocato la morte di pazienti fra i quali alcuni neonati prematuri privati dell’alimentazione nelle incubatrici. Al al-Shifa, sotto assedio a Gaza, un neonato è morto e almeno 39 rischiano la vita perché mancano elettricità e ossigeno. Nella notte, il direttore dell’ospedale ha dichiarato che la struttura era «completamente circondata» dalle forze israeliane e che nei dintorni continuavano i bombardamenti. «La squadra dei medici non può lavorare e non riusciamo a gestire decine di cadaveri, non possiamo seppellirli».

“L’ospedale Al Shifa a Gaza non ha più elettricità e non può più fornire servizi medici. Per questo sono morti 5 pazienti, fra cui due bebè nati prematuri”, fa sapere il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, aggiungendo che nell’ospedale vi sono 100 pazienti deceduti nei giorni scorsi che al momento non possono essere seppelliti“.

Dell’ospedale fanno parte tre reparti, quello originario di medicina interna, quello di ostetricia, ginecologia e pediatria, e quello di chirurgia che ha un proprio edificio dedicato dal 2013. Il dipartimento più grande di al-Shifa è quello di medicina interna che conta un centinaio di posti letto.

Israele smentisce

Il portavoce dell’IDF, Daniel Hagari, ha affermato in un briefing che «nelle ultime ore pubblicata la falsa notizia che stiamo circondando l’ospedale Al-Shifa e che lo stiamo attaccando. Stiamo combattendo con terroristi che scelgono di combattere accanto all’ospedale. Abbiamo controllato i nostri sistemi e ancora una volta si è trattato di un lancio di un razzo andato male da parte di organizzazioni terroristiche nella Striscia. Hamas sta commettendo un crimine di guerra usando gli ospedali» come scudi. Tuttavia aiuterà a far uscire dalle strutture i bimbi malati e sottolinea: «Non stiamo attaccando l’ospedale, combattiamo con i terroristi che combattono nei pressi».

Allarmi dalle Organizzazioni umanitarie

Nella notte sono arrivati gli allarmi dell’Organizzazione mondiale della salute (Oms) e dell’organizzazione Medici senza frontiere. Secondo quest’ultima, “Se non agiamo subito, se non fermiamo immediatamente questo bagno di sangue con un cessate il fuoco o almeno un’evacuazione medica dei pazienti, questi ospedali diventeranno veri e propri obitori“. Il segretario generale Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha fatto sapere di aver perso i contatti con i suoi interlocutori nell’ospedale di al-Chifa della Città, il più grande, oggetto di ripetuti attacchi. “L’Oms è molto preoccupata per la sicurezza del personale sanitario, delle centinaia di pazienti malati e feriti e dei neonati che hanno bisogno di assistenza respiratoria, e degli sfollati che si trovano all’interno dell’ospedale”, ha scritto su X.

Il programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp) ha annunciato “un numero significativo di morti e feriti” in un bombardamento della sua sede a Gaza City, evacuata dai suoi dipendenti e ora occupata da centinaia di sfollati palestinesi.

Aperto corridoio evacuazione

Anche oggi, per il secondo giorno, un corridoio umanitario per permettere l’evacuazione dei cittadini del Nord della Striscia di Gaza è stato aperto alle 9 locali e lo sarà fino alle 16. Come informano sul profilo X le Israel Defence Forces (IDF), gli sfollati possono utilizzare il percorso Salah Al-Din verso il Sud sulla costa. Ci sarà anche quella che l’IDF definisce “pausa tattica delle operazioni militari per scopi umanitari” nell’area del campo profughi di Jabalia e di Ezbet Mallin tra le 10 e le 14, sempre per consentire l’evacuazione verso sud e i rifornimenti. Ancora, spiegano le IDF, “verrà aperto un passaggio sicuro dall’ospedale al-Shifa attraverso la via Al-Wahda fino alla rotta Salah Al-Din a sud di Wadi Gaza”. Il messaggio delle Forze armate israeliane si conclude con un numero di telefono e un contatto su Telegram da usare nel caso che Hamas impedisca l’evacuazione ai residenti.

Crosetto: «l’Italia può guidare il post guerra a Gaza»

«Dopo aver mandato la nave ospedale e aver chiesto allo Stato Maggiore Difesa di organizzare un ospedale da campo su terra ho interpellato i colleghi di Nato, Unione Ospedali Gazaeuropea e Paesi Arabi, l’Italia, dal mio punto di vista, può guidare questa iniziativa perché è una Nazione rispettata, stimata e in grado di mantenere un dialogo con tutti. Siamo rispettati sia da Israele e sia dal Mondo arabo. Quindi non dobbiamo temere di muoverci con autorevolezza a livello internazionale. L’ospedale a Gaza può essere un primo tassello in grado di garantire un ruolo al nostro Paese nel futuro del Medio Oriente», ha affermato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in una intervista, rispondendo a una domanda sul possibile ruolo dell’Italia nel dopo-guerra a Gaza.

 

Ginevra Larosa

Foto © CNBC, The New York Times, RTE

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